BUGNO. «LA MORTE DI PRIVITERA DEVE INDURCI A UNA RIFLESSIONE: LE RADIOLINE SONO UTILI».

APPROFONDIMENTI | 19/07/2025 | 15:26
di Guido La Marca

Non vuole fare polemica o accusare nessuno, ma la morte di Samuele Privitera ha scosso il mondo del ciclismo e Gianni Bugno, ex campione del mondo e oggi Presidente della Commissione Tecnica della Lega del Ciclismo professionistico, vuole portare il suo mattoncino di esperienza per una riflessione che guarda alla sicurezza nelle corse. «Ho parlato con alcuni tecnici impegnati in questi giorni al Giro della Val d’Aosta – spiega a tuttobiciweb il campione monzese – e più d’uno mi ha riferito che in corsa, quel giorno della tragedia, poco prima di quella terribile caduta, radiocorsa aveva segnalato la presenza di alcuni dissuasori e dossi (in materia anche un comunicato degli organizzatori ad inizio corsa, ndr): la mia domanda è semplice. Se i direttori sportivi vengono avvertiti in tempo reale di quanto incontreranno i loro ragazzi di lì a poco, perché non possono informare i corridori via radio? La risposta è semplice: perché i ragazzi corrono per regolamento senza radioline. Ecco, io alla luce anche della morte di un anno fa a Zurigo della juniores Muriel Furrer, invito tutte le componenti a pensare all’utilità delle radioline. Non sono un disturbo, non sono un mezzo condizionante della corsa, ma sono di assoluta utilità verso la sicurezza in corsa. Se fosse per me metterei sulle biciclette anche le luci posteriori: avete visto oggi sul Tourmalet? Non si vedeva nulla e loro stessi faticavano a vedersi: sarebbero più che utili».




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COMMENTI
Ora
19 luglio 2025 16:23 Cicorececconi
Quando era presidente del sindacato mondiale dei corridori, queste idee non le aveva....ottimo

x sig. Bugno
19 luglio 2025 16:32 Bullet
C'è un bellissimo strumento tecnologico attaccato su tutti i manubri e che i corridori guardano di continuo anche per vedere che tipi di curve dovranno fare. Basta mettersi d'accordo con i produttori di questi strumenti e caricare i percorsi anche con gli avvisi dei pericoli che si trovano lungo il percorso con magari anche una lucetta che si accende o un bip sonoro per richiamare l'attenzione del corridore. Costo praticamente zero e l'informazione arriverebbe a tutti in qualsiasi punto del percorso. Perché le radioline, se un gruppo è staccato di 5 minuti dal gruppo principale, non avrà mai l'informazione nell'istante in cui serve se l'ammiraglia segue il gruppo più avanti.

Le radio non salvano la vita!
19 luglio 2025 17:21 sucasys
Prima delle radio bisogna obbligare le amministrazioni comunali a sistemare le strade. Gli ispettori di percorso devono fare il loro dovere e non far finta che tutto sia sempre a posto! La morte di Privitera è sulla coscienza di qualche amministratore e commissario che non ha verificato correttamente la condizione della strada!

Radio tutta la vita
19 luglio 2025 18:22 verita
La FCI le ha reintrodotte nelle categorie juniores, per la sicurezza sono uno strumento fondamentale!

Certo che servono le radioline
19 luglio 2025 18:24 Frank46
Non solo servono, il fatto di non farle utilizzarle non migliora assolutamente neanche lo spettacolo, che comunque in ogni caso sarebbe cosa del tutto secondaria.

Però visto che le hanno tolte in alcune gare come si mondiali anche trai prof e si ostinano a non metterle tra gli under, proprio perché secondo alcuni genitori aumenterebbe lo spettacolo, bisognerebbe chiarire che in realtà anche lo spettacolo non ne beneficia per nulla, ansi.

Sarebbe spettacolare vedere atleti in fuga e atleti della stessa squadra tirare perché non sapevano che in fuga ci fossero compagni di squadra?

Oppure sarebbe spettacolare vedere campioni non attaccare perché non hanno capito che ci sono atleti in avanscoperta che ancora non sono stati recuperati e poi andare a vincere la volata per un piazzamento mediocre convinto di aver vinto la gara?

Se vogliono delle corse un po' più incerte bisognerebbe dotare tutti gli atleti di computerini standard dove vengono fatti vedere solo parametri importanti per la salute degli atleti come i battiti e poco altro.

Le radioline servono e non bisogna andare a cercare soluzioni alternative.

@frank
19 luglio 2025 18:35 Bullet
Se non c'erano le radioline nelle categorie giovanili o dilettanti, che sono quelle formative, un motivo c'era e si chiama imparare a correre. Poi ci si lamenta che i prof. non hanno più senso tattico o non sanno muoversi se non sono pilotati. Si sta abbattendo tutto quello che era il ciclismo inteso come sport, ma non lo si capisce.

@ Frank
19 luglio 2025 18:49 Arrivo1991
Esistono da anni (non da 2 gg) strumenti ben piu' efficienti che sono micro transponder e sensori gps che possono essere montati sulla bici. La tecnologia radio "Uomo a Terra VHF-UHF" e la localizzazione di un corridore caduto tramite radio ( con possibile danneggiamento della radio stessa, se il corridore cade male), sono ben altra cosa. Il fatto che si avvisi della presenza di ostacoli, ci può stare, ma in tappe cittadine/alpine, cosa segnaliamo ? Sarebbe una continua segnalazione :"attenti al dosso", "occhio al tombino" e via discorrendo.
In sostanza, per avere la sicurezza perfetta, bisognerebbe correre in un velodromo.
Purtoppo, su strada, a volte accadono tragedie non prevedibili.

Muriel Furrer
19 luglio 2025 18:59 Arrivo1991
Per questa povera ragazza, va detto che comunque, la maggior parte della colpa è di chi non si è accorto che "mancava" all'appello, visto che erano su un circuito iridato. E sono trascorsi circa 90 minuti, prima che se ne accorgessero visto che il transponder non indicava il passaggio dell'atleta. Francamente un ritardo non giustificabile, in nessun modo : https://www.corriere.it/sport/ciclismo/24_ottobre_01/muriel-furrer-ricostruzione-caduta-morte-soccorsi-88082d25-e79c-4231-a28c-273e5d458xlk.shtml

Il caso di Samuele e di questa ragazza, sono due eventi assolutamente tragici, ma completamente scorrelati tra loro per dinamiche e soccorsi.

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