
Sul gradino più alto del podio di Darfo Boario Terme Alessandro Borgo ascolta l'inno di Mameli e si commuove con la sua maglia tricolore addosso. «Dall'inizio c'è stata tanta bagarre, ci siamo mossi quando la fuga ha cominciato a prendere vantaggio. Sapevo che la condizione sarebbe migliorata chilometro dopo chilometro, ai - 2 km abbiamo chiuso su Bracalente, sapevo di essere veloce ma ai 500 metri ho visto l'occasione e ho tirato dritto. Considerato il percorso, negli ultimi giorni ho iniziato a pensarci e adesso ho realizzato un piccolo grande sogno».
La dedica? «Alla famiglia che è sempre al mio fianco, compreso oggi. Al mio coach Alessio Mattiussi, a tutti coloro che mi stanno vicino, ai miei amici e uno in particolare che mi guarda dal cielo (Daniele Gnoffo, con cui correva da junior, che ha perso la vita nel 2023 in un incidente in moto, ndr)». Il groppo in gola si stringe ed è tempo di dare spazio alle emozioni, prima di tornare a raccontarsi. «Sono cresciuto guardando i video di Peter Sagan, ma oggi non ho campioni di riferimento. Sono il mio stesso idolo, sono convinto nei miei mezzi, e oggi sono felice perchè dopo aver mancato il successo al Giro d'Italia, che volevo fortemente, oggi ho meritato un simbolo importantissimo che sarà un onore sfoggiare in giro per il mondo. Che bello arrivare da solo. Questa maglia vale tanto. La userò per dormire? Può essere».
A festeggiarlo tutta la Bahrain Victorious Development, da cui l'anno prossimo spiccherà il volo per passare in prima squadra. «Se c'era un corridore che meritava il titolo è Alessando Borgo. Quando è arrivato secondo a Gavi, traguardo di tappa della corsa rosa, gli ho parlato e gli ho spiegato che il campionato italiano era adatto a lui e che doveva pensare a quello. Io l'ho conosciuto l'annno scorso e ho capito subito che questo è un corridore vero, che vuol capire quel che fa» ci racconta altrettanto emozionato Roberto Bressan.
Ad applaudirlo anche il CT Marino Amadori, che aveva evidenziato il suo nome tra quelli da seguire con particolare attenzione, anche se Europeo e Mondiale presentano percorsi diversi da quello affrontato oggi: «Alessandro è un bel corridore che ci rappresenta con onore in ambito internazionale. Da classiche, lo avete visto oggi e lo abbiamo visto alla Gand Wevelgem. In maglia azzurra correrà il Tour de l'Avenir e... Ci darà soddisfazioni».