
In accordo con lo staff medico della squadra, Eddy Finé (27 anni) ha preso la difficile decisione di porre fine alla sua carriera sportiva. Il ciclista francese della Cofidis soffre di un problema all'arteria iliaca, che non è compatibile con la pratica dello sport di alto livello. Dopo aver subito tre operazioni da quando è entrato a far parte del team nel 2019, Eddy ha lottato per tornare alle competizioni ed ora utta la squadra lo ringrazia calorosamente per il suo impegno e gli augura tutto il meglio per il futuro.
È un sorriso, un certo dono per la motivazione e un grande compagno di squadra. Per sei stagioni, Eddy Finé è stato uno dei volti della squadra Cofidis. Nel corso degli anni si è affermato come un valoroso compagno di squadra, sforzandosi di dare il meglio per la squadra in ogni gara.
Ma il suo progresso è stato rallentato da un guaio ricorrente. La causa: un problema all'arteria iliaca. Nel suo primo anno da professionista, Eddy ha subito un intervento chirurgico e spiega: «Facendo sforzi ripetuti, l'arteria si blocca e crea residui, che causano l'endofibrosi». La patologia è diffusa negli atleti di alto livello, in particolare nei ciclisti.
Nonostante un protocollo di cura messo in atto dalle équipe mediche che lo seguono e dallo staff della Cofidis, Eddy deve sottoporsi a un'altra operazione nel settembre 2024. Solo che poi, nel corso di un allenamento intensivo, «le sensazioni non tornano«. All'inizio di aprile il ciclista ha subito un terzo intervento, senza successo. E alla fine i medici lo hanno dichiarato non idoneo a praticare il ciclismo. «Abbiamo esaurito tutte le soluzioni. Non ho scelta, sono costretto a smettere di gareggiare».
All'inizio di questa settimana, Eddy si è recato a Lille per incontrare i dirigenti della squadra e porre fine alla loro avventura comune. «Certo, è doloroso, nessuno vuole finire la propria carriera in quel modo. Sarò eternamente grato a questa squadra, l'unica che ho conosciuto come professionista. Qui ho trascorso sei anni della mia vita. Non ho ancora pensato a cosa farò domani, di sicuro rimarrò un grande appassionato di ciclismo e un tifoso della Cofidis».
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