
Dopo aver ammirato i grandi darsi battaglia dall’Albania a Roma, la palla passa agli U23, che dal 15 al 22 giugno si sfideranno per la Maglia Rosa del Giro Next Gen 2025. La corsa a tappe, una delle più importanti a livello internazionale U23, è organizzata da RCS Sport dal 2023, ma da quest’anno, dal punto di vista tecnico, le operazioni sono tornate in mano a Marco Selleri, che con ExtraGiro e Davide Cassani aveva rilanciato la corsa nel 2017. Lombardia, Emilia e Piemonte offriranno 8 tappe per nulla scontate, destinate a far emergere tanti nuovi talenti.
Gli organizzatori offriranno un servizio di streaming su YouTube e il sito ufficiale, ma la corsa sarà comunque visibile anche sui canali di Discovery+.
Il Giro Next Gen 2025 scatta con una cronometro individuale, la Rho - Rho di 8,4 km. È vero, non è particolarmente lunga, ma guai a sottovalutarla. Gli U23 sono sicuramente meno abituati alle prove contro il tempo rispetto ai professionisti e chi è più avvezzo allo sforzo solitario potrebbe subito creare un gap interessante con qualche avversario meno propenso. Verosimilmente, comunque, non ci saranno margine troppi ampi, ma se poi, con l’avanzare delle tappe, la corsa venisse fuori molto livellata, allora ogni secondo può risultare prezioso.
Altimetria alla mano, l’unica tappa che sembra adattarsi ai velocisti è la Tappa 2, da Rho Fiera Milano a Cantù per 146 km, visto che non ci sono vere e proprie difficoltà altimetriche - c’è solo un breve GPM, a Cuggiago, dopo 82 km - e il finale è caratterizzato da un lungo circuito di 30 km. Se è vero che è quasi impossibile fare selezione prima, occhio agli ultimi 500 metri, che salgono quasi all’8% verso Cantù e renderanno comunque vita ardua agli sprinter più puri.
La corsa subirà un primo scossone importante nella Tappa 3, la Albese con Cassano - Passo del Maniva di 143 km. Dopo 90 km si salirà prima il Passo dei Tre Termini (8,3 km al 5,8%), dopodiché c’è la scalata finale al Passo del Maniva (19,2 km al 5,7%), semplice nella prima parte ma poi piuttosto impervia (all’8-9 %) negli ultimi 9 chilometri, che è destinata a creare grande selezione. Il Giro U23 ha proposto questo arrivo già nel 2018 e 2019, con vittorie dei colombiani Alejandro Osorio e Camilo Andres Ardila.
Piuttosto incerta la Tappa 4, la Manerbio - Salsomaggiore Terme di 134 km, visto che i corridori, dopo una prima parte completamente pianeggiante, si troveranno di fronte il Valico di Sant’Antonio (8,5 km al 5%) da superare a 33 km dall’arrivo. Dipende a che velocità verrà affrontato - e di solito gli U23 non risparmiano energie - ma sembra impossibile che tutti i velocisti possano sopravvivere.
Qualche possibilità in più per gli uomini veloci dovrebbe esserci nella Tappa 5, la Fiorenzula d’Arda - Gavi di 153 km, visto che le asperità sono più lontane dal traguardo. L’insidioso Passo del Penice (12,9 km al 6,7%) verrà superato a 84 km dal traguardo e poi l’unico ostacolo prima dell’arrivo è il Passo Coppi (1,6 km al 6%) a 26 km dall’arrivo.
Finale tutto da interpretare anche nella Tappa 6, l’Ovada - Acqui Terme di 155 km. Dopo una prima parte molto semplice, gli ultimi 40 km saranno, sulla carta, piuttosto intensi, prima con la salita di Cassinasco (5,5 km al 4,7%) e poi con quella di Sant’Ambrogio (4,3 km al 6,3%), da superare a 18 km dall’arrivo. Anche in questo caso sembra improbabile che tutti gli sprinter possano essere della partita, ma dovranno stringere i denti, perché sarà per loro l’ultima occasione.
Per un nuovo scontro frontale tra gli scalatori bisognerà attendere la Tappa 7, la Bra - Prato Nevoso di 163 km, che sarà un continuo saliscendi per tutta la giornata. Ci sono i GPM di Pedaggera e Bric San Bernardo, ma la corsa si farà probabilmente sulla salita finale. Sono 13 km di ascesa piuttosto regolare al 7,2%, abbastanza per provare a fare differenze importanti e tentare l’assalto alla Maglia Rosa.
Se non sarà andata come ci si aspettava, i pretendenti alla classifica generale avranno ancora una chance nell’ultima giornata, la Pinerolo - Pinerolo di 127 km. Il tracciato, infatti, può stuzzicare la fantasia, con un circuito finale di 23 km da ripetere due volte, caratterizzato dalla ripidissima salita di Prarostino (3,2 km all’11%) da fare due volte, che difficilmente vedrà gli uomini di classifica rimanere fermi. Al traguardo dell'ultima scalata mancheranno 11 km, gli ultimi del Giro Next Gen 2025, ma prima dell’arrivo c’è anche il muro di San Maurizio (500 metri al 10,4%) in lastricato, che renderà il finale ancor più scoppiettante e aperto, prima della grande festa di Pinerolo.
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