
Ancora stupore nella carovana perché sul Garibaldi, libro ufficiale della corsa, la Cima Coppi è stata indicata solo con la lettera C: non si capisce se si riferisca a Cima o a Coppi.
Precisazione di alcuni team stranieri: mettere i corridori sui rulli alla partenza di Verres era un modo per scaldarsi e non per dimostrare l’esistenza della squadra.
Perplessità sulla scelta di alcune sale stampa del Giro: al Sestriere i giornalisti sono stati posizionati in una scatola di fiammiferi.
Chiarito perché molti ex professionisti hanno affrontato il Giro E con lo scaldacollo: si sono attrezzati sapendo che in corsa c’era corrente.
La direzione del Giro informa la carovana che, come nelle altre tappe, non ci sarà molta segnaletica nemmeno per l’ultima perché tutte le strade portano a Roma.
La Q 36.5 informa che la scritta sui mezzi ‘Racing the future’ (Correre il futuro) è lo slogan del team e non si riferisce alla strategia con cui è stato affrontato questo Giro.
La produzione televisiva smentisce che le immagini colorate di verde dei giorni scorsi siano state un tentativo della regìa di rappresentare l’aspetto green del ciclismo.
«Ha i muscoli che sembrano urlare, mi sembra di sentirli da qui» (Stefano Rizzato, motocronaca Rai, alla terza settimana comincia a sentire le voci).