
Nico DENZ. 10 e lode. Ci crede, ci prova, lo fa. A 17 km dal traguardo il tedesco azzarda e prova il colpo a sorpresa. Alle sue spalle, Planckaert, De Bondt e Hoole, Van Baarle, Magli e Conci, Maestri, De Pretto, Warbasse e Edmondson lo osservano stupiti: ma dove va? Va dove lo porta il cuore: settima vittoria in carriera, terza di tappa sulle strade del Giro, corsa che diventa per il 31enne corridore della Red Bull un personale poligono, il suo luna park, la sua comfort-zone. Vince con rabbia da toro rosso, prima di un liberatorio abbraccio con Gabriele Uboldi sul traguardo. Gioia infinita per un atleta che crede nelle sue folli azioni, anche se oggi è stato da pazzi sottovalutare la sua follia.
Mirco MAESTRI. 8. Fa una volata potente e rabbiosa. Che rabbia non aver creduto in quella progressione di Nico Denz! Che rabbia aver sottovalutato il tedesco! Mirco è esemplare, ma ancora una volta, in questo Giro, si deve accontentare di un piazzamento nei dieci. Dopo il 6° a Gorizia, il granatiere della Polti VisitMalta guadagna un bellissimo posto d’onore, ma la rabbia sul traguardo è per aver gettato alle ortiche un’occasione d’oro: oggi è “solo” d’argento.
Edward PLANCKAERT. 7. Vale il discorso fatto per tutti: non hanno le gambe per inseguire un Denz che danza. Non hanno gambe e forse quel pizzico di convinzione in più per credere che quello là certe cose le sa fare per davvero. Nico vince poco, ma vince così.
Filippo MAGLI. 7. Il 26enne toscano della VF Group Bardiani CSF Faizané ha la capacità e la lucidità di prendere il treno direttissimo dei quaranta e il trenino locale degli undici. Perde solo la coincidenza tedesca, che se ne va come un Frecciarossa.
Dries DE BONDT. 5,5. Il belga non è un ragazzino, ha 33 anni, ma lo mettono nel sacco come niente.
Daan HOOLE. 5,5. Il gigante della Lidl-Trek oggi si nasconde, si defila, attende, ma poi si fa sorprendere: dove lo aspettano.
Davide DE PRETTO. 6,5. Ha 23 anni il ragazzo di Thiene di casa Jayco AlUla. Certo, anche per lui vale il discorso fatto per gli altri, ma ha almeno la scusante dell’inesperienza: è al suo primo Grande Giro.
Nicola CONCI. 5,5. Lo vede andare via, Nico Denz. Poi non lo vede più.
Mads PEDERSEN. 6. Obiettivo: difendere e consolidare la sua maglia ciclamino. Il danese si prende il traguardo volante di Galbiate, davanti a Dries De Bondt (Decathlon AG2R La Mondiale) e Davide De Pretto (Jayco AlUla),e chiude bottega.
Christian SCARONI. 7. Se i punti per la maglia azzurra non li prende Lorenzo Fortunato, non li prenderà nessuno. Christian si prende prima il traguardo di Parlasco, poi quello sul Colle di Balisio. Il signore di San Valentino precede prima Manuele Tarozzi (VF Group Bardiani CSF Faizané) e Davide De Pretto (Jayco AlUla) e successivamente Tarozzi e Marcellusi. Missione compiuta.
Richard CARAPAZ. 32. Oggi compie gli anni, domani potrebbe farsi il regalo. A Cesano Maderno l’hanno festeggiato in tantissimi. Molti i connazionali che hanno preso d’assalto il motorhome della EF, tutti convinti che domani la “locomotora del carchi” sarà in grado di fare la festa al “El Torito".
Juan AYUSO. 17. Il colpo di grazia gliel’ha dato una vespa, che ieri lo ha punto sopra l’occhio destro, gonfiatosi a dismisura nella notte, mettendolo nell’impossibilità di vedere. Juan ci ha provato, ma non è stato possibile proseguire in quelle condizioni. Un Giro da dimenticare per il talento valenciano, che si porta a casa come souvenir indelebile la 7a tappa della “corsa rosa”: la vittoria a Tagliacozzo è comunque storia.