I VOTI DI STAGI. ASGREEN, DEL TORO, YATES: QUANDO L'UOMO GIUSTO E' AL POSTO GIUSTO

I VOTI DEL DIRETTORE | 24/05/2025 | 18:52
di Pier Augusto Stagi

Kasper ASGREEN. 10 e lode. Ancora un danese, ancora un cacciatore di classiche, in questo Giro che invita alla battaglia e esalta chi ha nel proprio Dna il gusto della sfida. Parte fin dal mattino con Marcellusi e Maestri, Meintjes e Clement. Tappa all’attacco, con un affondo finale a 6 km dal traguardo e per il vincitore del Fiandre 2021 è una passerella trionfale. Vittoria di valore, per un corridore prezioso.


Kaden GROVES. 9. Bravo e fortunato a rimanere in piedi, bravissimo a restare lì, in un finale tutt’altro che semplice.


Olav KOOIJ. 8. Se la gioca anche lui, in un circuito finale esaltante, che esalta le ruote veloci e il 23enne olandese è lì, a lottare.

Orluis AULAR. 8. Il venezuelano sta correndo questo Giro con grande attenzione, e anche oggi conferma il suo stato di grazia.

Stefano OLDANI. 7. Il milanese della Cofidis supera il pericolo e getta il cuore oltre l’ostacolo. Oggi tappa non banale e sincera: dopo una corsa così, la condizione non può che essere buona. Oggi la sua corsa è buonissima.

Mirco MAESTRI. 9. Fa tutta la tappa con il vento in faccia, resta nel finale con Asgreen e Marcellusi e porta a casa un 6° posto che non dice tutto. Meritava di più? Sì. Per come ha corso – per come hanno corso – meritavano di arrivare per lo meno alle spalle del danese.

Derek GEE. 6,5. Dopo tanto penare, oggi qualcosa si riprende. Dopo tante giornate difficili, un bonus che lo ripaga di tanta sfortuna. Fa un balzo in classifica generale: quattro posizioni recuperate in un colpo solo, adesso è 6°.

Thomas PIDCOCK. 6,5. Il britannico oggi è lì, resta nell’avanguardia del gruppo, e fa un balzo in classifica: quattro posizioni recuperate, adesso è 11° a 3’58” dalla rosa.

Richard CARAPAZ. 7. Non è un caso che l’ecuadoriano sia sempre al posto giusto. Evita ogni tranello, ogni trabocchetto, è lesto a togliersi da situazioni complesse e adesso che incomincia il difficile, lui è lì. È il quarto incomodo.

Mikkel HONORÈ. 6,5. Un decimo posto per il danese d’Italia (è sposato con Marilisa Zanini, che era a Treviso questa mattina), che lotta e si porta a casa un piazzamento di valore.

Damiano CARUSO. 6,5. Evita di finire gambe all’aria e resta davanti, anche perché la squadra lo lascia libero, mentre Franco Pellizotti e Gorazd Stangelj fermano tutti i compagni di squadra per soccorrere Antonio Tiberi. Lui risale in classifica: ora è 7°, appena davanti ad Antonio.

Isaac DEL TORO. 7. Reattivo? Sicuramente. Fortunato? Anche. Forte? Non ci sono dubbi. Tutti elementi che sono necessari per provare a vincere un grande Giro. Oggi guadagna terreno, fortifica e rafforza la propria posizione di leader (Juan Ayuso, anche lui sfortunato per la caduta, paga dazio). Adesso le parole stanno a zero. Chi è il capitano? Isaac.

Simon YATES. 7. L’innominato resta in piedi e si ritrova alle spalle del bimbo prodigio in rosa. Non cerca la ribalta, per il momento cerca di non ribaltarsi.

Giulio PELLIZZARI. 8. È il corridore del futuro, su questo non ci sono dubbi, non ci sono tanti ragionamenti da fare. Basta vedere con quale facilità pedali, come si muove in corsa, con quale personalità e facilità. Prende per mano il suo capitano (Primoz Roglic) e lo pilota verso il traguardo, cercando di ridurre al minimo il gap dalla maglia rosa. Lo sloveno è 5° a 2’35” dalla rosa, lui 16° a 5’01”, ma se pedala così…

Antonio TIBERI. 17. Finisce per le terre, si procura delle belle botte, che si faranno sentire, ma è uomo di temperamento e lo sentiranno.

Giulio CICCONE. 17. Una botta al quadricipite della gamba destra. Una botta probabilmente procurata dal cordolo del marciapiede che ha l’effetto del colpo del Lopez, una forte contusione muscolare tutt’altro che piacevole. Brutto colpo in tutti i sensi per il nostro Giulio, che per il Giro ha davvero una maledizione: tra influenze (2020), Covid (2023) e problemi al soprassella, non ha pace. In serata la notizia che più tenevano: Giulio è' costretto ad abbandonare la corsa rosa. 

Martin MARCELLUSI. 9. Il 25enne laziale della VF Group Bardiani CSF Faizané è uomo di fughe, attaccante nato, agonista sopraffino. Sa perfettamente che oggi sarà difficile cambiare il corso di una tappa che è segnata per i velocisti, ma lui e i suoi due compagni di avventura hanno il grande merito di provarci. Tappa segnata, lui prova a lasciare il segno, anche se purtroppo lo riprenderanno proprio sul più bello. Che brutto…


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COMMENTI
Ciccone
24 maggio 2025 19:37 geom54
grinta va bene, ma meno inutile animosità, almeno quello che ravviso, ma soprattutto NON GIRARTI INDIETRO PIÙ e in maniera troppo plateale ad ogni scatto di max 30;
e così testa sempre avanti anche in ogni dove in gruppo ché le code degli occhi sono più che sufficienti per capire;
non è possibile cadere così.

Ciccone
24 maggio 2025 20:16 9colli
Fossi in Te, un BEL CERO alla Madonna di Loreto, lo porterei.

Possono mangiarsi le mani
24 maggio 2025 22:12 Bullet
I due italiani in fuga avevano l'occasione della vita per loro e per la squadra, invece hanno lasciato due metri al vincitore, che si sapeva essere quello da tenere d'occhio, e tanti saluti. Voto 6 ma non si può dare di più.

Ciccone
24 maggio 2025 22:19 Drusio61
Speravo di vedere Ciccone almeno nella top 5 finale del giro e mi sembrava che sia lui che sia la sua squadra stessero correndo molto bene

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