
Cosa succederebbe se ogni chilometro pedalato diventasse un investimento per sé, per l’ambiente e per il futuro? È questa la domanda da cui parte Imatra, startup italiana che ha creato Imatra Coin, la prima moneta contabile nativa digitale complementare, green, prodotta da energia umana da spendere sul marketplace di oltre 100 brand premium del ciclismo. Ne parliamo con Manolo Bianchini, fondatore e CEO della piattaforma.
Ci spiega cos’è Imatra e perché un ciclista dovrebbe scaricarla?
«Imatra è un'app che premia ogni chilometro percorso in bicicletta con una moneta digitale chiamata Imatra Coin. Non è una criptovaluta, ma una valuta contabile nativa digitale complementare, green, prodotta da energia umana che esclude ogni processo energivoro. Ogni 25 km normalizzati, calcolati sulla base di distanza e pendenza, si genera un Imatra Coin, spendibile su imatra.com per acquistare prodotti dei migliori marchi del ciclismo, anche in edizioni limitate».
In un periodo in cui si parla molto di sostenibilità, cosa rende davvero green Imatra Coin?
«A differenza delle criptovalute, Imatra Coin viene prodotta tramite proof of stake e con l’energia fisica del ciclista. Niente server farm, niente emissioni: solo il corpo umano. Ogni ride è tracciata e validata dall'app, che rilascia un certificato digitale con il numero di chilometri percorsi e i Coin guadagnati. Oltre a incentivare uno stile di vita attivo, contribuiamo anche a ridurre le emissioni di CO₂, e l’app permette di monitorare questo risparmio in tempo reale».
Ad inizio anno avete chiuso un investimento importante. Che impatto avrà sul futuro dell’app?
«Sì, CDP Venture Capital ha deciso di investire fino a 5 milioni di euro in Imatra tramite il fondo Digital Transition. È una partnership che ci dà grande forza, perché crediamo fermamente in un’economia sportiva sostenibile e circolare. L’obiettivo è continuare a far crescere la community internazionale e integrare nuove funzionalità, non solo per i ciclisti ma, in futuro, anche per altri sport».
Avete anche annunciato una partnership con Garmin. Come funziona?
«Abbiamo integrato Garmin Connect, un passo fondamentale per facilitare la vita ai nostri utenti. Chi registra le sue uscite in bici tramite un dispositivo Garmin può sincronizzarle automaticamente con Imatra, e convertire così ogni attività in moneta. È un modo naturale e immediato per valorizzare ogni singola pedalata. Garmin è un punto di riferimento nel mondo dell’endurance, e condivide la nostra filosofia basata su dati, prestazione e sostenibilità».
Come si usa l'app? Serve una bici smart?
«Assolutamente no. È sufficiente uno smartphone con GPS o un dispositivo Garmin. Dopo il login, si clicca “Start” all’inizio della pedalata e “Stop” alla fine. Se si è connessi con Garmin, il processo è ancora più fluido. L’app calcola i km normalizzati e genera automaticamente i Coin. Gli utenti possono poi spenderli sul nostro marketplace, dove si può pagare anche in euro, o con una combinazione delle due valute».
Quindi non è solo un'app, ma un vero e proprio ecosistema?
«Esattamente. Il nostro marketplace ospita oltre 100 brand cycling e lifestyle, molti dei quali propongono articoli esclusivi acquistabili solo in Imatra Coin. A breve sarà possibile anche scambiare i Coin tra utenti e utilizzarli in negozi fisici, estendendo l’uso della valuta oltre il mondo digitale».
Qual è la visione a lungo termine di Imatra?
«Vogliamo contribuire a un cambiamento individuale e collettivo. Imatra nasce per premiare chi si muove in modo sostenibile, chi sceglie uno stile di vita sano, chi ama lo sport vero. È una piattaforma sportstech e fintech al servizio della community. Il ciclismo è solo il punto di partenza: vogliamo espandere il modello ad altri sport e costruire un’economia».
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