
Alessandro Ballan è l’ultimo iridato italiano. Varese 2008 è lontana, tra tre anni potremmo festeggiare i vent’anni di una ricorrenza che non festeggiamo più. «Spero che ciò non avvenga – dice sorridente e disponibile come sempre il 45enne veneto di Castelfranco qui al Giro per Banca Mediolanum -. Francamente mi dispiace avere questo record, alcuni faticano a credermi, ma quando dico che non m’interessa dico il vero. L’importante è esser stato campione del mondo, ma ora è il momento di tornare a festeggiare un nuovo campione del mondo, anche se non vi nascondo che temo che dovremmo attendere ancora un po’. Forse non festeggerò solo i venti anni, ma anche i venticinque, ma sarò felice se ciò non avvenisse».
Felice di essere al Giro, felice di vedere una corsa che lo sta divertendo.
«È vero, mancano i big, non c’è il fenomeno Pogacar e nemmeno il suo diretto avversario Vingegaard. Manca anche Evenepoel, però il livello di questo Giro è alto. Ho parlato l’altra sera con Davide Formolo e mi ha confermato che si sta andando fortissimo: il livello medio è molto alto. E poi guardate quanti giovani interessanti ci sono in gruppo, ad incominciare dai primi tre della classifica. Del Toro ha solo 21 anni, Ayuso che è forse più strutturato appena 22, il nostro Antonio Tiberi di anni ne ha 23: insomma, tre ragazzi di assoluto livello, che costituiscono il presente e il futuro di uno sport che è salito di livello. Oggi si corre con grande spregiudicatezza e coraggio. L’hanno compreso per primi certi corridori di grande personalità e successivamente le squadre che hanno capito che è giusto lasciare loro spazio. Meglio una sconfitta spettacolare che una vittoria striminzita. Oggi non c’è paura di sbagliare, questi ragazzi vanno solo applauditi».
Ma come andrà a finire questo Giro?
«Per la maglia rosa è tutto aperto. Sono curioso di vedere come andrà a finire anche all’interno di Uae la contesa Del Toro-Ayuso. Sono curiosissimo di vedere all’opera Tiberi, così come Ciccone, che è pur sempre lì. Roglic è corridore di esperienza e per me resta il faro, il favorito d’obbligo. Per la ciclamino credo che ci sia poco da dire: Mads Pedersen è un fenomeno. Per la bianca vale il discorso della rosa: duello in casa Uae. Per l’azzurra Mediolanum, per il momento se la sta davvero meritando Lorenzo Fortunato. È un bravissimo ragazzo, di una simpatia contagiosa, che piace molto anche ai tifosi. Sta andando molto forte e non mi dispiacerebbe assolutamente che la riuscisse a portare fino a Roma».
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