
Il 20 maggio torna, a distanza di un anno una tappa del Giro d' Italia a Lucca di grande rilevanza anche agli effetti della classifica. Non una tappa qualsiasi ma la crono individuale da Lucca a Pisa, la stessa che nel 1977 si aggiudicò il norvegese Knut Knudsen e che decretò vincitore di quell'edizione il belga Michel Pollentier davanti a Francesco Moser.
Lucca ama il ciclismo e lo si è visto nel 2024 quando nella tappa che partiva da Genova si è imposto il francese Benjamin Thomas della Cofidis: ora la città, guidata dal sindaco Mario Pardini, a riabbracciare la corsa rosa.
Il ciclismo lucchese a livello professionistico vive ormai soltanto di ricordi legati al Team Fanini, guidato dal presidente Ivano Fanini che ha esaltao la tradizione di famiglia: nel 1948 suo padre Lorenzo fondò la prima squadra ciclistica capannorese e da allora una miriade di ciclisti si sono tesserati nella sede di Segromigno in Piano. Ivano fondò la prima squadra professionistica nel 1984.
NEL 1984 NEL PROLOGO DI LUCCA L' ESORDIO AL GIRO D' ITALIA DEL TEAM FANINI
Era il 17 maggio 1984 e alla partenza del cronoprologo vinto da Francesco Moser si allineava la Fanini-Wuhrer. L' attenzione degli sportivi era rivolta particolarmente per i ragazzi che difendevano i colori lucchesi: i danesi Jens Veggerby (che poi prolungò la sua carriera fino al 1999 per un totale di 16 anni pieni di soddisfazioni e fatto passare di categoria dopo aver vinto in maglia Fanini il prestigioso Trofeo Ezio Del Rosso) e Steen Michael Petersen, Giuliano Biatta, il pietrasantino Ettore Bazzichi, , Nazzareno Berto (vinse in maglia Inoxpran il Giro della Toscana del 1980), Francesco Bianchi, il compianto svizzero Erwin Lienhard scomparso prematuramente nel 2019 all' età di 62 anni, Luciano Lorenzi e l'aretino Enrico Maestrelli. A guidarli, il diesse lucchese Piero Pieroni con un mitico direttore tecnico come Gino Bartali.
"Momenti indimenticabili - ricorda oggi Ivano Fanini -: esordire al Giro d'Italia nella nostra prima stagione professionistica è stata una emozione indescrivibile. Ricordo la riconoscenza delle istituzioni di allora, in primis il sindaco di Lucca Mauro Favilla e il presidente della provincia Giuseppe Bicocchi, come l'incontro con il patron del Giro Vincenzo Torriani. Feci passare professionista il danese Steen Petersen che promosse nella seconda tappa da Marina di Pietrasanta a Firenze la fuga solitaria più lunga, venendo ripreso a pochi chilometri dal traguardo".
NEL 1985 LA PRIMA VITTORIA DI UNA LUNGA SERIE AL GIRO D' ITALIA CON FRANCO CHIOCCIOLI
Alla seconda stagione nel professionismo nel 1985 la Maggi-Fanini vinse la sua prima tappa delle 15 totalizzate al Giro d'Italia. Un' edizione che partì da Verona e che si concluse con la crono individuale Lido di Camaiore-Lucca vinta ancora da Francesco Moser ma non sufficiente a fargli spodestare il bretone Bernard Hinault , unico ciclista della storia imbattuto al Giro.
Per i colori lucchesi e capannoresi però ci fu la gioia di vedere trionfare la propria squadra in una delle tappe più dure con Franco Chioccioli. Il 31 maggio era in programma la 15.a tappa da Frosinone al Gran Sasso d' Italia. Lo scalatore aretino spiccò il volo verso il traguardo precedendo l'australiano Mickael Wilson. Dopo 23 secondi giunse a completare il podio il colombiano Reynel Montoya che superò allo sprint uno stremato Francesco Moser. Una gioia indescrivibile coinvolse Lucca e Capannori: nel 1985 l'interesse dei lucchesi era rivolto in particolare su un corridore: il compianto Cesare Cipollini scomparso il 10 agosto del 2023 e tuttora ricordato con immutato affetto. Cipollini in quel Giro del 1985 indossava la maglia Fanini che oltre a lui era composta da: Franco Chioccioli, Giuseppe Franzoni, Luciano Lorenzi, Benedetto Patellaro, Fabio Patuelli, Steen Michae Petersen, Filippo Piersanti, Fabrizio Vannucci, Jens Veggerby e Mario Bonzi, guidati dai diesse Franco Montanelli e Piero Bini.
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