VAN AERT. «LA MAGLIA ROSA E' UN SOGNO, COME VINCERE UNA TAPPA»

PROFESSIONISTI | 04/05/2025 | 08:30
di Francesca Monone

Wout van Aert guarda con ottimismo al Giro d'Italia che partirà la prossima settimana e il suo obiettivo sarà quello di conquistare delle vittorie di tappa, ma anche la classifica a punti dedicata al miglior velocista.


Quando il fiammingo aveva annunciato la sua partecipazione alla corsa rosa, da subito aveva ricordato la sua collezione di maglie conquistate nelle varie corse a tappe e disse che quella rosa mancava ancora al suo elenco. Van Aert punterà subito alle tappe in Albania e a prendere anche la prima maglia rosa della corsa, che potrebbe arrivare subito con la prima frazione. Per il belga c’è poi la questione della maglia ciclamino, che per lui è al momento un obiettivo secondario, ma con la consapevolezza  che potrebbe diventare un’opportunità nel momento in cui dovesse vincere delle tappe in volata. La primavera non ha portato successi a Van Aert e in molti si sono chiesti cosa stesse accadendo al corridore della Visma-Lease a Bike.


Il fiammingo è stato battuto da Remco Evenepoel in uno sprint a due alla Freccia del Brabante e si è dovuto accontentare ancora una volta di un posto ai piedi del podio all'Amstel Gold Race. Quarto, come nelle due domeniche precedenti al Giro delle Fiandre e alla Parigi-Roubaix. Insomma non c’è stato molto da gioire per lui. Ma Van Aert è un corridore che sa riprendersi presto dal punto di vista psicologico e tante volte, lo abbiamo visto cadere e poi rialzarsi e tornare a vincere ancora. 

Qualcuno pensa che il belga abbia perso parte della sua esplosività e che per questo non riesca più a stare alla ruota di Pogacar e Van der Poel, mentre per altri il problema sarebbe nella tattica usata in corsa, come ad esempio l’intento di partecipare a tutti gli sprint delle corse a cui partecipato, usando così troppe energie.

In attesa di trovare l'esatta risposta, torniamo al Giro d’Italia, dove Van Aert arriva con buone sensazioni, ma non correrà per la classifica generale. Finita la stagione della Classiche e tirata una linea per valutare la situazione, Van Aert non ha voluto perdere tempo e dopo qualche giorno di riposo trascorso con la famiglia, si è messo subito a lavorare per far bene alla corsa rosa. «Mancano pochi giorni – aveva ricordato il belga alla fine della sua stagione delle Classiche - Quindi non c'è tempo da perdere e bisogna lavorare». 

Il belga ha veramente bisogno di vincere alla corsa rosa, perché in Italia doveva venire già lo scorso anno, poi l’incidente ad Attraverso le Fiandre, aveva rovinato tutti i suoi progetti. A gennaio dopo la presentazione del percorso del Giro era molto soddisfatto e la prima settimana di gara, l’aveva segnalata come la migliore per le sue ambizioni.

«Sono stato molto felice quando ho visto il percorso del Giro, e soprattutto la partenza in Albania. Arrivando con la migliore condizione possibile, questo percorso si adatta molto alle mie caratteristiche. Indossare la maglia rosa sarebbe un sogno e vincere una tappa sarebbe davvero fantastico».


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COMMENTI
Cambiate disco
4 maggio 2025 10:55 
Ma è un articolo sul Giro o, l'ennesimo, su quello che avrebbe dovuto vincere in primavera e non ha vinto? A un certo punto cambiate argomento, e poi nelle corse vince uno solo e visto chi sono gli avversari non è facile per chiunque ma vedo che ci si concentra solo su Van Aert.

@ bullet
4 maggio 2025 15:18 
E' la seconda cosa. E lo scrivono all'infinito. Oramai, penso che anche uno pseudo tifoso, si e' accorto di questo strano modo di narrare le cose.

Lo dico sempre
4 maggio 2025 16:18 
E' meglio dire apertamente che uno non e' simpatico, piuttosto che scriverla così. Le corse per Van Aert ( e le relative analisi ) sono come le partite di pallone, che vengono citate per anni. Peccato, perche' se Van Aert fosse Italiano, saremmo qui a gridare al miracolo.

Van Aert
4 maggio 2025 16:29 
Ad averne di corridori cosí. Forza Wout

Angliru
4 maggio 2025 23:06 
Molto d'accordo...

WvA
5 maggio 2025 13:52 
è da rispettare.
Ma anche da criticare quando sbaglia.
Come tutti

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