
Patrick Lefevere nella sua rubrica settimanale Column ha parlato della stagione delle Classiche che si è appena conclusa e ha fatto un bilancio della Soudal-Quick Step, la squadra di cui è stato il numero uno per moltissimi anni. C’è delusione da parte di Lefevere, perché nonostante le 12 vittorie conquistate da inizio anno, sono mancati i successi importanti, ovvero quelli nelle Classiche Monumento.
«È sempre stato uno dei punti fermi che ho messo in ogni primavera: la valutazione delle Classiche si fa dopo la Liegi-Bastogne-Liegi – ha scritto Lefevere su Column -: fedele alla mia regola, oggi avrete la mia opinione schietta sulla primavera della Soudal Quick-Step. Per usare un eufemismo, sono rimasto affamato».
Le vittorie ci sono state, ma non sono quelle che secondo Lefevere portano a fare un bilancio positivo di una squadra importante come la Soudal-Quick Step. Così il belga ha manifestato tutta la sua delusione, che forse vanno ricercate anche in scelte dirigenziali e organizzative.
«Inizierò con le buone notizie: Tim Merlier ha vinto lo Scheldeprijs, Remco Evenepoel la Freccia del Brabante. La squadra ha dodici vittorie all'inizio dell’anno e questo significa che siamo sicuramente tra i favoriti e persino in testa, ma non basta».
Lefevere vuole sottolineare i risultati positivi che i suoi ragazzi anno riportato: ricordiamo che il dirigente fiammingo, anche se non è più il Ceo della Soudal Quick Step, mantiene ancora un ruolo all’interno del consiglio e particolare rispetto tra i corridori.
«Ci sono stati alcuni bei piazzamenti d'onore: il secondo posto di Paul Magnier all'Omloop het Nieuwsblad che può essere considerato per lui come un primo posto. Tim è arrivato secondo alla Gent-Wevelgem. Casper Pedersen ha anticipato abilmente la E3 Saxo Classic, strappando un quarto posto. Ma non possono essere questi i risultati che soddisfano».
Va detto poi che c’è stato il problema di Remco Evenepoel costretto ad una lunga assenza a causa dell’incidente di dicembre. Ma nelle grandi Classiche, per Lefevere la Soudal-Quick Step è stata ben al di sotto della media. Alla Milano-Sanremo, al Giro delle Fiandre, alla Roubaix e alla Liegi non hanno avuto nessuno tra i primi venti. «È decisamente un risultato deludente. Ci sono delle circostanze attenuanti, ma non così tante. Remco ha avuto una giornata no a Liegi, cosa che può capitare dopo una riabilitazione così lunga. Certo, i super campioni si sono divisi la torta questa primavera. Van der Poel due volte, Pogačar due volte nelle Classiche Monumento. Ma questo spiega solo perché non vinciamo e non perché non abbiamo corridori tra i primi venticinque. Sono stati fatti investimenti per ampliare il nucleo dei corridori "da primavera", ma i trasferimenti non sono un obiettivo preciso».
Il tecnico fiammingo è sicuramente molto deluso e il suo sguardo è rivolto verso il futuro e a come la sua squadra dovrebbe trovare delle soluzioni per i prossimi anni.
«La domanda fondamentale per me è questa: come sarà possibile migliorare nelle grandi Classiche nei prossimi anni? Abbiamo diciassette atleti in scadenza di contratto, quindi c'è spazio per dare un nuovo volto alla rosa della squadra».
Sono tanti i corridori a fine contratto e poi c’è la questione Remco Evenepoel, che ha un contratto che scadrà alla fine del 2026.
«Remco rimane comunque la questione contrattuale più importante per la squadra. Il suo contratto scadrà alla fine del 2026, ma nel frattempo il ciclismo si sarà evoluto così tanto che ci troveremo di fronte a un dilemma. Ovviamente tutti vogliono tenere Remco in squadra, i nostri sponsor sono molto chiari al riguardo. Ma cosa succede se domanda e offerta sono troppo distanti? O se la controparte non volesse prolungare il contratto?».
Lefevere pensa a quello che è successo in altre squadre, che non hanno potuto garantire un determinato budget per continuare a tenere i corridori più forti. «In questo caso, seguendo l'esempio della Lotto e Maxim Van Gils, si vuole far cassa con una cessione l'anno prima della scadenza del contratto. Se non dovessero arrivare altri sponsor, la squadra potrebbe utilizzare quei soldi, ma la vera domanda è: quanto resterà della squadra senza un corridore come Remco?».
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