PRESIDENT DAGNONI WRITES TO US: «RENATO DI ROCCO SHOULD KNOW THAT...»

OPEN LETTER | 10/01/2025 | 14:58
di Cordiano Dagnoni
In recent days, the former president of the Italian Cycling Federation Renato Di Rocco, now honorary vice-president of the UCI, has made statements about the current president's management that have sparked a strong debate ahead of the electoral Assembly on January 19th. We are pleased to present Cordiano Dagnoni's response.


Dear Editor, Renato Di Rocco has essentially governed Italian cycling for 30 years, which are the years immediately preceding the last four-year period. If there is a crisis, a structural problem, the blame lies with that past. In light of his recent statements, I feel obliged to clarify some points. FEDERATION NUMBERS Regarding youth and competitive categories, we are substantially on par with 2019 (the last pre-Covid year). The number of registered members is decreasing, it's true, but because Amateur (Master) categories are declining, in line with the modern trend of a 'destructured' sport by adults who no longer, especially after Covid, want to be regimented in societies and federations. And then there is always the competition, sometimes unfair, from Sports Promotion Entities, a problem never solved for all Italian sports. A substantial retention of youth categories, therefore, in the face of a decrease in the youth population (in the last 10 years we have lost about a million children aged 0-14) and strong competition from emerging sports: this is the picture of a cycling that must deal with the historical (and never solved) safety problem. A problem that I have always considered a priority. Below are the data for races and societies over the last five years. BUDGET 2019 is also the year in which the Italian Cycling Federation, at the end of three recovery plans imposed by CONI, settles the accounts after the deficits accumulated in the past. Reading the budget reports of then-president Di Rocco, still published on the federal website, it is clear that as early as 2007 (the second year of management of the old leadership) the budget closed with a deficit of over 700,000 euros. This was followed by a loss, albeit contained, in 2008 and a much more significant one in 2009. This led to the implementation of the first recovery plan imposed by CONI (2010-2012), followed by two others (2014-2016 and 2016-2020) requested to recover a situation that would otherwise have led to commissioning. In 2019, we finally returned to budget balance and the reconstitution of the financial guarantees necessary to operate (guarantees that in this last four-year period have been doubled). A result obtained at the cost of immobility, a synthesis of a management that, to use Silvio Martinello's words four years ago (I apologize for quoting him), "... has impoverished us and made us slide lower and lower." (Quibicisport article of May 12, 2020) We have explained on several occasions (last during the press conference on December 20) the reasons that led to the budget closing in deficit in 2023. I do not consider it appropriate to return to this. Regarding costs related to the "communication" item, however, I want to clarify that these include not only journalistic collaborations but also marketing activities, social and service supplies. An activity directly linked to federal partners that has allowed us to increase sponsorship revenues by 50% over the four-year period. EXISTING CONTRACTS It is right to remember that when I took office, just 4 years ago, I found important supply contracts in place that I could not modify for two years (therefore signed well beyond the natural expiration of the previous Council). Based on the principle of continuity and fairness towards third parties, I did not challenge them but brought them to their natural expiration. Additionally, a Federation was inherited that was elephantine in terms of personnel, with permanent employment contracts finalized just days before the National Assembly. Consequently, to this day, Sport e Salute finances the personnel cost for only half of the employees. Hires wanted precisely by those who now reproach us for renewing some contracts related to office functionality as well as those of technical collaborators, fundamental for calmly planning the next competitive season. REGIONAL PRESIDENTS I find it disrespectful, but emblematic of a certain mentality (especially because it comes from a person who has held top roles within our world for about thirty years) to consider regional presidents 'low-level managers'. On the contrary, also based on my personal history, I consider them figures of human and professional depth, indispensable for maintaining a connection with the territory. I will never stop thanking these managers who dedicate themselves, voluntarily and only out of passion, to an important task. Four years ago, with a heterogeneous Federal Council expressing different sensitivities, I started a renewal process that, I acknowledge, has not yet been completed and which inevitably has also led to some missteps. From the awareness of what has been achieved comes the conviction that the next term will allow us to complete what is hoped for, also because if the renewal requested by the movement passes through the re-proposal of past figures, it means that the Country, and not just cycling, truly has great problems in imagining a future.

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COMMENTI
Tutto già visto (purtroppo)
10 gennaio 2025 15:57 Bullet
Solita "guerra dei poveri" all'italiana, anche se sono tutt'altro che poveri si intende. Prima era peggio e se c'è ancora qualcosa che non va è colpa di quelli prima ecc ecc...mi stupisco di certi dati su numeri società e gare quando in realtà ne vedo sempre meno è comunque non ho capito gli interventi fatti per averle mantenute come 5 anni fa. Certo che se queste sono le premesse altro che miglioramento senza dar spazio alle solite lotte di condominio...tutto molto triste, come sempre.

penoso tentativo di difesa
10 gennaio 2025 20:03 angelofrancini
Caro Cordiano, sei penoso ed hai anche poca memoria.
Non hai un Consiglio disomogeneo, hai un Consiglio inesistente perché si è bevuto tutte le palle che tu, con il trio delle meraviglie di cui fai parte, gli avete propinato.
Questo tentativo di difesa, scritto dalla peggior controfigura di Pietro Gambadilegno (capo della Banda Bassotti), è semplicemente ridicolo, e ti dico il perché.
Nel 2020 nell’ultimo direttivo del CR Lombardia hai portato in approvazione un bilancio che chiudeva in attivo: e il Consiglio lombardo, del quale ero vicepresidente, ignaro lo ha approvato.
Quel bilancio però al momento del passaggio delle consegne avvenuto ai primi di gennaio 2021, al nuovo Presidente del CR Lombardia Stefano Pedrinazzi, si è dimostrato un bilancio fasullo, predisposto ad arte dal tuo fedele Sancho Panza.
Forse ti sei dimenticato che è stato il vecchio Consiglio Federale, presieduto da Di Rocco, ad elargire un contributo di circa 20.000 euro per ripianare il BUCO che avevi lasciato.
Bilancio che un Comitato Regionale non avrebbe MAI dovuto chiudere in passivo in base alle norme stabilite dal Regolamento d’Amministrazione federale: che tu ancor oggi non sai che esiste!
Ma siccome eri candidato alla Presidenza tutto passò in silenzio grazie anche a silenzio di chi aveva il dovere di rilevare quell’irregolarità: ma se fosse stata fatta pensi che Tu e lui sareste stati eletti a Roma nel febbraio 2021?
Io credo proprio di NO.
In questi quattro anni caro Cordiano quella storia si è ripetuta: ed il risultato è identico: uno sperpero inutile.
Un vecchio detto dice “un bel tacer non fu mai scritto”: fattene una ragione!

Francini
11 gennaio 2025 18:17 verita
Parlami delle assicurazioni quando c'era di rocco. Dai sai tutto ma questa non la tiri fuori? Dai dai su.

Diritti & doveri
11 gennaio 2025 18:55 Melampo
A una certa età, ..., la pensione non è un diritto, ..., è un dovere ...

Il buon tacere.....
11 gennaio 2025 21:13 Theredbaron
Datti pace..
Non sai più dove stare

@angelofrancini,
Come al solito dimostra di essere fortissimo a criticare quando é fuori dagli incarichi, ma quando è stato vicepresidente del CR Lombardia mi risulta che sia
sempre stato allineato e coperto.
Oltre a non ricordare bene i fatti e dire falsità a riguardo,
dimostra di non conoscere i soggetti che intervengono nei vari processi amministrativi, ma addirittura riesce a fare confusione anche sui personaggi di romanzi che vengono proposti alle scuole medie, mescolando il Don Chisciotte con la banda bassotti.
Dopo aver fatto danni in tutti i ruoli che ha svolto nel
mondo del ciclismo ha sistematicamente “cambiato cavallo”, appoggiando però sempre canditati che si sono rivelati perdenti. Viene naturale chiedersi a quale personaggio lei si ispira: a Fantozzi, a Paperino oppure a Provolino (per via del sorriso smagliante)?

@Theredbaron
12 gennaio 2025 18:25 angelofrancini
Come avrai notato, mi firmo con il mio nome, non ho bisogno di pseudonimi più o meno coloriti. Non sono, né sarò mai, un personaggio da lettere anonime, magari come quelle scritte nei romanzi che piacciono a te. Quindi sarebbe auspicabile conoscere il tuo nome, solo così un confronto è veramente alla pari. Mi accusi di essere stato sempre coperto ed allineato quando ero vicepresidente del CR Lombardia: la tua affermazione è ridicola.
Quando nel novembre 2018 venne a mancare Borghetti ero (già) il primo dei non eletti. Fui escluso senza una ragione valida e l’incarico fu affidato a un altro soggetto. Dopo ventidue mesi riuscii a far valere le mie ragioni e fui nominato vice presidente del CR Lombardia. Il mio mandato è durato da fine agosto a dicembre 2020.
Quindi allineato su cosa e perché in soli due mesi? Semmai sono stato escluso da Cordiano Dagnoni per 22 mesi!
Vorrei sottolineare che non ho fatto confusione nelle romanzesche citazioni sui personaggi che ho citato, citazioni disgiunte una dall’altra. Parlo di soggetti diversi, Cervantes c’entra poco con Walt Disney. E anche i personaggi si pongono su due diversi piani, fra eletti e nominati.
Quindi nessuna malafede. Lo ripeto: in malafede è chi non ha il coraggio di metterci la faccia, non certo tu, coniglio da tastiera. Infine l’apprezzamento, che mi fa piacere, sul mio sorriso. Non ti auguro di passare ciò che da anni sto passando io: chemioterapia, radioterapia, immunoterapia… per la tua anonima imbecillità non esiste cura al mondo!

@verità
12 gennaio 2025 18:53 angelofrancini
Della storia sulle assicurazioni che citi ne ho già parlato anni fa sulle pagine di Tuttobici rispondendo ad una domanda di un altro lettore disinformato.
Poiché vedo che non la conosci te la riassumo.
A quell’epoca io consigliere federale con Bruno Coccato (allora presidente del CR Veneto) ci siamo occupati della stesura del bando europeo per la ricerca e assegnazione di un nuovo contratto assicurativo privato della FCI, resosi necessario a seguito della liquidazione della Sportass avvenuta nel 1997.
Attorno al 2000/1, scadenza del primo periodo contrattuale, nacque un problema amministrativo tra FCI/Taverna-Reale Mutua che portò ad una vertenza giudiziaria che finì innanzi Tribunale di Roma ove, sia io che Coccato, fummo chiamati a testimoniare.
La cosa certa è che Renato Di Rocco non era il Segretario Generale della FCI al momento in cui nacque il problema FCI/Taverna-Reale Mutua, poiché nel 1999 Di Rocco venne nominato Segretario Generale della FIDAL – Fed. Italiana Atletica Leggera.

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