LAMON: «A PARIGI MEDAGLIA PESANTISSIMA, MA ORA IL SOGNO E' LOS ANGELES 2028»

INTERVISTA | 22/12/2024 | 08:15
di Francesco Coppola
«Il 2024 è stato un anno meraviglioso che mi ha fatto riscoprire tante cose belle e apprezzare ancora di più le persone che mi vogliono bene e mi stanno accanto». A rilevarlo è stato Francesco Lamon, azzurro dell'inseguimento a squadre e veneziano di Scaltenigo,  che è stato festeggiato nel Ristorante e Locanda “Il Burchiello” di Oriago e sarà premiato oggi pomeriggio, domenica 22 dicembre, in piazza a Mirano dal sindaco e grande amico del ciclismo, Tiziano Baggio in occasione della cerimonia denominata “Azzurri per sempre”.
Qual è il bilancio del tuo 2024?
«
Direi veramente ottimo, visyto che sono riuscito a conquistare una pesantissima medaglia alle Olimpiadi di Parigi nella specialità che mi sta più a cuore, anche se poi l'annata non si è conclusa nel migliore dei modi in seguito alla caduta avvenuta in gara ai Campionati Mondiali a Ballerup, in Danimarca, un incidente che non ci ha consentito di esprimerci come sappiamo fare e avremmo voluto. Ma sono cose che possono succedere ma andrà bene la prossima volta».
Quali sono persone che apprezzi di più nello sport del ciclismo?
«Di sicuro il Commissario Tecnico della Nazionale Italiana, Marco Villa, che svolge un compito importantissimo con tutti noi e guarda già al futuro con l'inserimento di nuove leve in nazionale. Lui è uno di quelli che guarda sempre avanti e pensa già al domani. Ma ci sono anche la famiglia e la mia fidanzata Sara che mi sostengono sempre e sono per me insostituibili. Loro mi danno la forza per andare sempre avanti».
Cosa pensi del riconoscimenti che ti hanno dato in questi giorni l’Unione Ciclistica Mirano con Italo Bevilacqua e il presidente Paolo Mario Bustreo?
«Prima di tutto c'è da dire che tra me e l’Unione Ciclistica Mirano c’è e ci sarà sempre un rapporto speciale perché io non posso dimenticare che questa società ha contribuito a formarmi prima come uomo e poi come corridore. Due mitici personaggi come Italo Bevilacqua e il compianto Attilio Benfatto da giovanissimo mi hanno portato per la prima volta in pista a Padova facendomi scoprire le bellezze di questo meraviglioso settore ed io questo non lo dimenticherò mai. Sono grato alla compagine bianconera per quello che ha fatto per me e sta ancora facendo con tantissimi giovani. Per i dirigenti del club di Mirano i risultati contano relativamente, le più belle vittorie sono quelle legate alla formazione degli uomini del futuro ed è questo il loro principale obiettivo. Ed io non mi stancherò mai di ripeterlo e di dir loro grazie».
Quali obiettivi ci sono per il futuro?
«C'è ne sono tanti. Ma quello che ambisco di più di tutti è la conquista della terza medaglia olimpica, quella d’argento, dopo aver centrato quella di oro a Tokyo 2021 e quella di bronzo Parigi 2024. Mi piacerebbe tanto raggiungere il tris a Los Angeles nel 2028. Ma c'è da tenere presente che nelle prossime settimane ci saranno gli Europei programmati nel nuovissimo velodromo di Zolder, in Belgio, dove si correrà anche nell'edizione 2028. L’obiettivo principale è anche quello di riscattarci dallo sfortunato mondiale danese».
Dopo che avrai appeso la bicicletta al chiodo cosa intendi fare?
«Io attualmente appartengo al Gruppo delle Fiamme Azzurre dove mi trovo benissimo e mi piacerebbe poter avere in futuro un ruolo nel settore tecnico della squadra perché il mio desiderio è quello di poter trasmettere alle future generazioni tutto quello che è stato insegnato a me».

 



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