L'ORA DEL PASTO. IL MONDO CELEBRA QUELLA BICICLETTA CHE NON CONOSCE LIMITI NE' CONFINI

EVENTI | 03/06/2024 | 09:50
di Marco Pastonesi

 


Silenziosa e pulita. Poetica e avventurosa. Semplice e umana. Ma anche economica e sportiva. Oggi - 3 giugno – è la giornata mondiale della bicicletta. Della bicicletta e per la bicicletta, sulla bicicletta e con la bicicletta.


Come la bicicletta di Renato Pozzetto. L’attore. E l’autore di “Ne uccide più la gola che la sciarpa” (Rizzoli), in cui racconta la sua storia. C’è, appunto, anche una bicicletta. “Una sera siamo in corso di Porta Romana, che si incrocia con via Francesco Sforza. Forse venivamo dall’osteria. A un certo momento passa uno con una bicicletta da corsa vecchia, con le mollette per tenere i pantaloni lontani dalla catena. Enzo (Jannacci, ndr) gli grida qualcosa, tipo ‘Dai che lo riprendi!’, una frase spiritosa. Un istante dopo si blocca, segue con lo sguardo quello che se ne va e all’improvviso si mette a piangere… Ogni volta che ripenso a quella scena, la rivedo e mi commuovo anch’io. Aveva capito di aver fatto una cosa che avrebbe dovuto evitare perché la frase indirizzata al ciclista era fuori posto, non serviva a un cazzo. Era una situazione tipica dei suoi personaggi. Quello con i scarp de’ tenis”.

Come la bicicletta di Alberto Pavan. E’ l’autore di “Ciclonugae. Sui pedali tra le pagine del Friuli” (Prospero editore). Itinerari da percorrere come si vuole, ma pensati per la bici. Cinque itinerari nel primo volume, pubblicato nel 2023. Altri quattro nel secondo, pubblicato nel 2024. Da Aquileia al Tagliamento e al Livenza. Pavan è un dottore di ricerca in Filologia dei testi antichi nonché insegnante di latino e greco in un liceo classico. E la sua è una guida cicloletteraria, dove pedalare aiuta a leggere, dove Virgilio e Pasolini, Casanova e Nievo, Naldini e Piovene danno una direzione e offrono una scia, dove “gli itinerari sono narrati tra paesaggio, letteratura e autobiografia”, dove scrivere è un atto di amore per la propria terra, finché l’amore diventa custodia, tutela, tradizione.

Come la bicicletta di Lorenzo Biagi. E’ l’autore di “Investire è semplice come andare in bicicletta (ma non è facile)” (e-book). Appunto: semplice, ma non facile. “Muoversi con una bici non dovrebbe presentare grandi difficoltà. Teoricamente saltiamo in sella, pedaliamo, indirizziamo il manubrio e tiriamo la leva dei freni quando necessario. Stop. Costruire ricchezza dovrebbe risultare altrettanto semplice. Lavorando, guadagniamo soldi. Vivendo al di sotto delle nostre possibilità risparmiamo denaro che non verrà speso, ma invece investito e moltiplicato per n volte nel corso degli anni. Due azioni apparentemente molto semplici, ma… Una bici ferma rimane in equilibrio pochi secondi prima di cadere. Il denaro non investito rimane immutato per pochi secondi prima di perdere inesorabilmente valore a causa dell’inflazione. I mercati finanziari ogni giorno si muovono come un ciclista che scala montagne con pendenze complicate, affronta discese pericolose e pedala attraverso noiosi paesaggi pianeggianti. I mercati oscillano continuamente, simulando il gesto alternato di due piedi che ritmicamente spingono sui pedali. Giornate di forza si alternano a giornate di debolezza. I mercati finanziari sono imprevedibili, come imprevedibile è un giro in bici. Eventi avversi possono mettersi tra noi e il traguardo”.

 

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