L'ORA DEL PASTO. LE DIVINITA' DI SANVIDO

EVENTI | 21/08/2025 | 08:15
di Marco Pastonesi

Le biciclette, sospirava, sono divinità. E il collezionismo, ammetteva, una malattia. Sergio Sanvido si era ammalato di divinità. Da ragazzo, folgorato. Da meccanico, appassionato. Da ricercatore, instancabile. Da sognatore, inesauribile. Da imprenditore, coraggioso. Fino a raccogliere e accogliere una comunità di biciclette, dal celerifero alla draisina, da quella da passeggio a quella da corsa, una famiglia allargata e amata, amatissima. Nel 2007 donò il suo patrimonio, affettivo e meccanico, al Comune di Cesiomaggiore, dove abitava e lavorava. Museo, sculture, murales, nonché contrade e strade dedicate ai più grandi interpreti del ciclismo. Quattro anni più tardi, era il 2015, Sanvido morì, aveva 87 anni.


Da domenica 24 agosto a domenica 7 settembre a Cesiomaggiore, una ventina di chilometri a sud-est di Belluno, si tiene la Settimana (lunga) del ciclismo. Si comincia il 24 agosto (il ritrovo dalle 6.45, la partenza alle 10.30, alle 14 l’ultimo arrivo) con la ciclostorica Sanvido Classic, una sessantina di chilometri su strade asfaltate ma poco frequentate oppure bianche e campestri passando per Feltre, Pedavena e Seren del Grappa, con bici d’epoca. Seguiranno altri appuntamenti sportivi e culturali, dalle pedalate per i bambini alle competizioni agonistiche, dai burattini al cinema, e lo spettacolo “Imerio e le due ruote” con Marco Ballestracci su Massignan.


Le biciclette sono divinità, Sanvido aveva ragione. Forse non salveranno il pianeta, ma certo si prodigano per regalare salute e allegria, rispettare natura e umanità, formare caratteri e gruppi, combattere solitudini ed egoismi. Il museo intitolato a Toni Bevilacqua è un presidio contro degrado e oblio, fretta e superficialità. Fu lui, Sanvido, a commissionare a Claudio Gregori il catalogo del suo regno. E Gregori, con “ABiCi” nel 2011, ne approfittò per tuffarsi negli archivi, resuscitando episodi e avventure, rianimando campioni e gregari, ripercorrendo e ricamando un viaggio sudato, lento, valoroso, eterno.


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