"L'AMERICANO" SAMUELE PRIVITERA PRONTO A STUPIRE CON LA HAGENS BERMAN AXEON

CONTINENTAL | 13/02/2024 | 08:07

Si è allenato nella sua Liguria, sui tornati innevati della Valcava, e ora Samuele Privitera è pronto a onorare i suoi nuovi colori della Continental americana Hagens Berman Axeon. Con Mattia Sambinello sono i due atleti italiani a militare nella formazione diretta da Axel Merckx figlio dell'immenso Eddy.


Dopo due anni con gli juniores del Team F.lli Giorgi in cui ha messo in mostra, in più di una occasione il suo potenziale, Privitera inizia una nuova avventura lontano da casa, dalle sue abitudine, dal ciclismo italico che ha bisogno di aggiornarsi sulla gestione e sulla crescita dei giovani talenti. Con tutta probabilità Priviterà esordirà in Slovenia, nel Trofeo Umag mercoledì 28 febbraio.


 

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COMMENTI
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13 febbraio 2024 11:40 Bullet
Ma se ci sono ragazzini di 14 anni seguiti quasi come dei professionisti. Piuttosto vedremo questi talenti se avranno ancora qualcosa nel motore quando serve, cioè dai 20 anni in su, dato che nelle categorie giovanili sono già tirati al massimo.

bullet
13 febbraio 2024 15:47 fransoli
mi sembra strano che il proelema dell'usura giovanile sia un problema solo italiano... basta leggere i risultati di questo inizio stagione di sono tantissimi 21enni o poco più stranieri che fanno incetta di risultati.... ora dubito fortemente che questi siano usciti fuori dal nulla, se sono stati fatti passare è segno che nelle categorie inferiori si saranno fatti notare e che pertanto un pò si saranno spremuti, non credo che i ds abbiano la sfera di cristallo. Non mi stupirebbe che la famosa usura giovanile derivasse da preparazioni oramai antiquate. In generale sembra che i talenti stranieri una volta passati di categoria facciano meno fatica a ritrovare la loro dimensione.

@fransoli:...ni
13 febbraio 2024 16:18 Bullet
È una cosa molto semplice, dovendo sperare che qualcuno a noi ci prenda si spinge a tavoletta già in tutte le categorie giovanili mentre all'estero hanno una programmazione che non obbliga ad andare sempre a tutta ma perché sanno che poi hanno già degli sbocchi garantiti negli anni a venire senza dover per forza dimostrare tutto a 16-17 anni. Questa è la differenza, in Italia non abbiamo più verso l'alto la filiera, diciamo garantita, di 20 anni fa anche se è indubbio che la categoria di passaggio tra i prof., cioè i dilettanti, sia quasi sparita e serve più che altro per selezionare all'interno degli stessi team devo. Io a certe corse giovanili ogni tanto l'occhio ce lo butto e vedo tutto troppo spinto molto più di 20 anni fa, seguiti magari da preparatori che seguono a loro volta corridori in categorie superiori quindi non vedo metodi antiquati in assoluto ma troppo e con poche pause partendo già dagli esordienti.

Bullet
13 febbraio 2024 21:10 Miguelon
D'accordissimo con te. Vedasi la Colpack: 14 giorni in ritiro in Spagna con anche gli juniores e due allievi (!). Gli esordienti stanno già macinando chilometri da dicembre. A questa età gli sforzi dovrebbero essere concentrati in pochi mesi e sempre senza esagerare. Il livello è altissimo. Infatti sono pochi i plurivittoriosi. E chi vince poche gare è già considerato. Poi si vedrà come sarà il futuro.

@miguelon
13 febbraio 2024 22:45 Bullet
Addirittura! Beh ma ormai vedendo come si allenano già da esordienti non mi stupisco più di niente...da allievo un tempo d'inverno fino a febbraio ti dicevano che bisognava solo fare il fondo col rapportino in agilità e senza quasi mai fare salita e assolutamente mai fuorigiri se no poi vedevi come ti facevano fischiare le orecchie....però, come si dice oggi, una volta erano tutti stupidi e va beh, si cerca comunque di capire le novità ma mi risulta sempre molto difficile e poi comunque i limiti son sempre quelli non ci si può inventare l'acqua calda.

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