CORDON-RAGOT LASCIA LA ZAAF. «NESSUNO STIPENDIO DA INIZIO ANNO, ORA VALUTO PROPOSTE PER IL FUTURO»

NEWS | 05/04/2023 | 08:13
di Luca Galimberti

Audrey Cordon-Ragot non è più un’atleta della Zaaf Cycling Team. La campionessa nazionale di Francia ha deciso di lasciare, con effetto immediato, il team spagnolo al quale era approdata dopo il naufragio del progetto B&B Hotels.


Ma per quale motivo l’atleta transalpina ha preso una decisione così drastica? «È dall’inizio dell’anno che non ricevo lo stipendio e neppure i rimborsi per i miei viaggi e così, tre giorni dopo la fine del Tour de Normandie ho rassegnato le mie dimissioni dalla squadra» ha spiegato Cordon-Ragot ai colleghi di Le Telegramme.


A quanto pare la mancata corresponsione degli emolumenti sarebbe solo una delle cause di questo addio anticipato. L’atleta ha infatti aggiunto: «Oltre alle preoccupazioni finanziarie anche il livello di organizzazione non era adeguato, ci mancava personale. Visto che la squadra era nuova ho cercato di essere comprensiva, credevo che ci volesse un po’ per strutturarsi bene ma dopo qualche tempo ho detto stop. Non sono stata più disposta a “combattere”, ho preso la decisione perché penso di meritare di meglio per me».

Ritornata alle corse dopo il problema di salute che l’aveva colpita poco prima dei Mondiali di Wollongong, Cordon-Ragot con la maglia della Zaaf Cycling Team ha affrontato dodici giorni di gara sfiorando la vittoria nella seconda frazione del Tour de Normandie, e conquistando due terzi posti: a Almeria, dietro a Fidanza w Norsgaard, e alla Omloop van het Hageland, anticipata da Wiebes e alla nostra Bastianelli.

Secondo il regolamento Audrey potrà tornare in gruppo, con una nuova squadra, da giugno ma la campionessa di Francia spera di poter partecipare a qualche competizione con la Nazionale e a chi le chiede cosa farà risponde sicura: «Non ho certo intenzione di smettere, continuo ad allenarmi come se dovessi correre domani e vedremo. Diverse formazioni mi hanno contattata, ne sono rimasta sorpresa. Il ciclismo è una grande famiglia e con il mio procuratore abbiamo cominciato a ragionare su delle possibili soluzioni. Dobbiamo prendere una decisione».

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