L'ORA DEL PASTO. FRANCESCO MILOSO, L'ULTIMO DEI SUIVEURS

NEWS | 21/01/2023 | 08:05
di Marco Pastonesi

Se si nomina Dino Buzzati, c’è il rischio che declami – rapito - l’attacco del pezzo sul “Corriere della sera” il giorno dopo la Cuneo-Pinerolo del Giro d’Italia 1949: “Quando oggi, su per le terribili strade dell’Izoard, vedemmo Bartali che da solo inseguiva a rabbiose pedalate, tutto lordo di fango, gli angoli della bocca piegati in giù per la sofferenza dell’anima e del corpo...”.


Se si cita Orio Vergani, c’è la certezza che reciti – ispirato - quel brano scritto sempre sul “Corriere della sera” il giorno dopo la Firenze-Modena del Giro d’Italia 1940: “Vedevo qualcosa di nuovo: aquila, rondine, alcione, non saprei come dire, che sotto alla frusta della pioggia e al tamburello della grandine, le mani alte e leggere sul manubrio, le gambe che bilanciavano nelle curve, le ginocchia magre che giravano implacabili...”.


E’ l’ultimo dei “suiveur” letterati: la bicicletta come regina alata, il ciclismo come metafora della vita, il giornalismo sportivo come epica a pedali. Mai andato in bicicletta, si difende con le parole del poeta Alfonso Gatto: “Cadrò, cadrò sempre fino all’ultimo giorno della mia vita, ma sognando di volare”. E alle fatiche in sella confessa di preferire di gran lunga i piaceri in poltrona, ricordando il Ventoux di Mario Fossati: “una montagna calva, affetta da seborrea secca”, “un verde che stinge, impallidisce, si spegne”, “da lontano, un monte di sale”.

Ottantaquattro anni, padovano, Francesco Miloso non ha mai scritto un libro di ciclismo, ma potrebbe correggerli tutti. Quando dubita, allora spulcia e controlla, poi scrive e spedisce. La timidezza non è il suo forte: s’insinua, s’intromette e s’inalbera, si scalda, si schiera e si scaglia. Gli è stato regalato un album in cui lui raccoglie tutte le lettere inviate a direttori e inviati, da Indro Montanelli a Candido Cannavò, da Sergio Neri a Bruno Raschi, allegando le relative e puntuali risposte. Dichiara due grandi amori: il primo, ciclistico, per Charly Gaul, e il secondo, letterario, per Claudio Gregori. Se si ricorda l’apocalisse sul Bondone, è capace di rabbrividire non rimembrando il freddo polare di quel fatidico giorno al Giro d’Italia 1956, ma le emozioni provocategli dall’irresistibile scalatore lussemburghese; e se si sfiora il nome di Ottavio Bottecchia, è pronto a commuoversi alle similitudini omeriche adottate o escogitate dal giornalista trentino.

Fra garage, casa e mansarda, Miloso conta un migliaio di libri a due ruote, dalle biografie alle enciclopedie, dai saggi agli omaggi, compresa una ricca sezione acquistata in Francia. Più varie ed eventuali, come giornali e ritagli, fotografie e opuscoli, in un ordinatissimo disordine bohemienne. Scattante e spietato, irriducibile e inesauribile, stila classifiche e stabilisce graduatorie. Da qualche tempo si è incartato sui dieci più forti corridori di tutti i tempi. Dentro, ovviamente, Charly Gaul. Fuori, tecnicamente, Marco Pantani. Quanto all’ardua scelta del numero uno, Francesco Miloso non s’imbarazza ad accomodarsi fra Bruno Raschi e Gian Paolo Ormezzano: “il più forte Eddy Merckx, il più grande Fausto Coppi”.

In questo suo lungo tramonto cartaceo, Miloso si è garantito la complicità di alcuni preziosi gregari, come la pasticceria Sablon di Padova, che gli offre la lettura di tre quotidiani al giorno, a cominciare dalla “Gazzetta dello Sport”, o come quei giornalisti a cui, guadagnato il loro numero di telefono, si rivolge come in un “Processo alla tappa” o un Circolo Pickwick, pretendendo immediata attenzione e subitanea risposta. Per esempio: più geniale Curzio Malaparte o Anna Maria Ortese?, più romantico il Gavia o lo Stelvio?, più erculeo Baldini o Gualazzini?, più travolgente Roland Barthes o Pierre Chany?

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Il piacere di averlo conosciuto
21 gennaio 2023 11:04 Melampo
Ho conosciuto il Signor Francesco Miloso il giorno della scomparsa di Felice Gimondi, a Sottoguda. Andai appositamente a donargli il libro sulla storia dei 50 anni di ciclismo professionistico sulle strade di Larciano, e rimasi colpito dalla competenza, dalla gentilezza e dall'energia di quest'uomo. Purtroppo non l'ho più rincontrato, spero di ritrovarlo questa estate, e mi riprometto di chiamarlo al telefono.

Persona squisita, grande intenditore. Un grande saluto.

Serafino Cappelli

Uno dei massimi
22 gennaio 2023 00:24 canepari
competenti di ciclismo e di ciclisti vissuti nella storia.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Ci sono problemi al Tour de France: una petizione potrebbe mettere a repentaglio la tappa regina della Grande Boucle. Non si tratta di una tappa qualsiasi, ma della ventesima da Le Bourg-d'Oisans e l'Alpe d'Huez attraverso la salita del Col...


L'eccezionale viaggio di Biniam Girmay con l'Intermarché-Wanty giunge al termine dopo quattro anni e mezzo costellati di successi straordinari. Il velocista eritreo ha raggiunto traguardi decisivi e si è affermato ai vertici del ciclismo mondiale, supportato dalla guida professionale del...


Dopo nove anni ricchi di risultati ai massimi livelli del WorldTour, la partnership tra Merida e il Team Bahrain Victorious giunge al termine. Una scelta condivisa da entrambe le parti, e per l’azienda taiwanese l’occasione per ridefinire e sviluppare nuove...


Non facciamone un mistero,  la guarnitura Powerbox K-Force Team Edition di FSA è un vero gioiello in cui la leggerezza del carbonio incontra le rilevazioni precise offerte da uno spider Power2Max, il tutto incorniciato da corone in lega lavorate al CNC....


Oggi al Principe di Savoia a Milano verrà incoronato Giulio Ciccone come premio Oscar tuttoBICI 2025, grazie a un'annata che l'ha visto in gran forma sulle Ardenne e protagonista di un paio di bei successi spagnoli in estate. Alla vigilia...


Trent’anni di vita, trentuno edizioni dell’Oscar tuttoBICI. Quello che nacque nel 1995 con il nostro giornale era un pre­mio piccolo, inizialmente pensato per valorizzare una delle categorie più importanti per i giovani, quella degli juniores. Bene quel premio, la cui...


In una recente intervista alla televisione francese, il direttore del Tour de France Christian Prudhomme è tornato a parlare delle caratteristiche che deve avere una corsa speciale come la Grande Boucle, per continuare a mantenere alto l’interesse. Il Tour de...


“Allenarsi e vincere in bici con 6 ore alla settimana”: 103 tabelle, grafici, disegni e programmi di allenamento e nutrizione, per il ciclista tempo-limitato… “La Bibbia dell’allenamento ciclistico”… “Allenarsi e gareggiare con il misuratore di potenza”… “Cycling anatomy”, 74 esercizi...


Le luci della ribalta tornano a brillare sul tradizionale galà di fine stagione In Fuga verso il 2026 a Porto Sant’Elpidio, in occasione della consegna del Premio Ferro di Cavallo. Come ogni anno, nel mese di dicembre, si celebra il grande...


Ancora variegata l’attività di atlete e atleti del modenese Ale Colnago Team. In primis il sodalizio diretto da Milena Cavani ed Eva Lechner è orgoglioso delle nuova convocazione in azzurro per le due più che promettenti juniores Nicole Azzetti ed Elisa Bianchi...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024