Sale a 20 medaglie il bottino della Nazionale paraciclismo, che in questi Mondiali di Baie-Comeau mostra ancora la sua supremazia con il terzo posto nel medagliere provvisorio, ma il primo per numero di metalli complessivi. Una bella prova forza anche quella di oggi, con ben otto azzurri a podio nella terza giornata di gare dedicata alle prove in linea per handbike e tricicli.
Il primo sorriso è quello di Simona Canipari, che nella prova H1 conferma il titolo di campionessa del mondo. La seconda medaglia d’oro arriva con Giorgio Farroni, re indiscusso nella categoria T1, che anche oggi non ha deluso le aspettative lasciandosi alle spalle il canadese Nathan Clement e lo spagnolo Gonzalo Garcia Abella. Tra i T2 paura per Stefano Stacchiotti, che alla fine della prima discesa cade ed è costretto a dare forfait, fortunatamente riportando solo traumi di non grave entità.
Il primo argento di giornata è al collo di Roberta Amadeo, che nella categoria H2 cede il primo gradino del podio alla statunitense Katerina Brim. Secondo posto tra le H3 per Francesca Porcellato, la “rossa volante” che con la sua classe continua a dominare il palcoscenico di questa disciplina: titolo alla tedesca Annika Zeyen, bronzo per la brasiliana Jady Martins Malavazzi.
Prova femminile H5 decisa in volata, con la vittoria della statunitense Oksana Masters su Ana Maria Vitelaru: bellissima prestazione dell’azzurra, che sale sul secondo gradino del podio più sorridente che mai, felice di aver dato del filo da torcere alle sue avversarie. Bronzo per l’olandese Chantal Haenen, quarta l’altra azzurra Katia Aere, arrivata al traguardo sei minuti dopo con un polso dolorante. Tra le H4, sesta piazza per Giulia Ruffato.
Al maschile, tra gli H1 Fabrizio Cornegliani sfiora la medaglia d’oro di appena 5 secondi, lasciandosi alle spalle il russo Nicolas Pieter Du Preez. A infilarsi la maglia iridata è il belga Maxime Hordies. Un po’ di rammarico per Luca Mazzone, che tra gli H2 perde la volata contro il francese Florian Jouanny: “E’ un peccato, avessi fatto una volata più lunga - una delle mie – avrei potuto agguantare l’oro. Ma non posso non essere contento di un argento mondiale” spiega al termine della sua prova. E ci tiene ad aggiungere: “Vorrei dedicare le mie tre medaglie vinte in questo Mondiale a mia madre, scomparsa a settembre dello scorso anno. E’ stato un anno travagliato ma Luca c’è e pedala agguerrito verso Parigi 2024”.
L’ultimo a salire sul podio è Paolo Cecchetto, al termine di una prova di carattere da parte di tutta la squadra. Quattro gli azzurri in campo nella categoria H3, tre dei quali se la sono giocata fino alla fine, correndo compatti nel gruppetto di testa e perdendo l’oro solo nella volata finale. La classifica finale vede quindi in vetta il francese Riadh Tarsim, seguito dall’azzurro Paolo Cecchetto, che non smette mai di stupire prestazione dopo prestazione. Terzo posto per il canadese Joey Desjardins, mentre la medaglia di legno finisce al collo di Mirko Testa, che manca di appena 2 secondi la doppietta di bronzo mondiale. Sfortunato Federico Mestroni, in piena gara assieme ai suoi compagni di squadra fino alla fine del penultimo giro, quando perde la catena ed è costretto a staccarsi dal gruppo. Diciassettesima piazza infine per Davide Cortini.
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