CAVALLI TORNA IN BICI: «DUE SETTIMANE DI STOP FORZATO, MA ORA PENSO AL MONDIALE»

ESCLUSIVO | 09/08/2022 | 08:20
di Nicolò Vallone

Ci ha fatto prendere un bello spavento Marta Cavalli, in quella seconda tappa del Tour de France femminile. Soprattutto, lo spavento se l'è preso lei: un impatto come quello che tutti abbiamo visto più e più volte è l'ultima cosa che un o una ciclista si aspetta o vorrebbe vivere in corsa. Ma ora la 24enne cremonese sta bene ed è pronta a tornare in bici: ha appena ricevuto il via libera a riprendere la sua normale attività!


Per capire cosa le è successo in queste due settimane e qual è il suo spirito per l'ultima parte di stagione, l'abbiamo raggiunta al telefono e l'abbiamo sentita serena e carica:


Marta, cos'è successo da quella botta a oggi?

«Ricordo quanto è stata forte la botta, però ero al Tour e non volevo lasciare così la corsa: ho provato a rimettermi in bici ma nel giro di pochi minuti ho avvertito uno strano malessere, mi sono fermata dal mio allenatore e gli ho spiegato che non ce la facevo a proseguire. Ci siamo rivolti all'equipe medica della gara e abbiamo deciso di abbandonare. Dai primi accertamenti non è risultato nulla di grave per fortuna, sono tornata in Italia e ho osservato un periodo a casa, che in parte era già previsto dopo la Grande Boucle. Nel mentre mi sono sottoposta a ulteriori esami medici per verificare che trauma cranico e colpo di frusta non nascondessero qualcosa di peggio: inizialmente c'era una sospetto di frattura vertebrale, invece è emerso un difetto congenito alla schiena che prima dell'incidente non sapevo neppure di avere. E che del resto non mi ha mai impedito e non mi impedirà di svolgere normalmente l'attività ciclistica. E niente, mi sono dovuta riposare: i primi giorni ero distrutta come se mi fosse passato sopra un camion, poi sono migliorata di giorno in giorno e l'altroieri sono risalita sui rulli. Fino ad arrivare all'ok definitivo, una notizia che mi sto godendo dopo aver vissuto alla giornata per due settimane: mi sento rinata e oggi si sale in bici per iniziare a preparare il finale di stagione!» 

Hai avuto contatti con Nicole Frain dopo che ti è... franata addosso quel giorno?

«Sì, ha fatto in modo di recuperare il mio numero di telefono è mi ha scritto un messaggio la mattina successiva. So che non è stato un atto intenzionale, non mi sento di accusarla duramente: sono i rischi del nostro mestiere.»

E adesso sai già qual è il tuo programma?

«L'obiettivo sono i Mondiali in Australia, che presenterà un percorso davvero affascinante che calza a pennello con le mie caratteristiche. Certo non sarà facile: sono stata due settimane senza toccare la bici e per questo non abbiamo ancora programmato l'avvicinamento, ma quando potremo spingere di più daremo il tutto per tutto per arrivarci al massimo della condizione.» 

Quanto e come ti è stata vicina la tua squadra, la FDJ Suez Futuroscope?

«Ha avuto un ruolo importantissimo: hanno premuto per tenermi in osservazione sul posto per 24 ore e accertarsi di eventuali conseguenze immediate, solo a quel punto mi hanno mandata a casa garantendomi tutti gli esami nelle migliori strutture. Ho poi avuto sostegno morale, mi sono stati vicini e mi hanno rassicurato in più modi, con lunghe chiacchiere al telefono. E parlo di tutto il team: dalle mie compagne, fino all'intero staff tecnico fino a quello dirigenziale. Ah, a proposito delle strutture mediche: un plauso gigante alla clinica Zucchi di Monza e al professor Fusi, che mi hanno fatto tutti gli esami necessari in pochissimo tempo, fornendomi anche un sostegno organizzativo non indifferente.»

ENGLISH VERSION

In the 2nd stage of Tour de France Femmes Marta Cavalli gave us - and mainly herself - quite a scare: an impact like that is the very last thing any cyclist would expect or like to experience during a race. But now the 24-year-old lombard rider is healed and ready to ride a bicycle again: she's just got the green light to resume her normal activity.

To find out what happened in these two weeks and understand her mood for the end of the season, we spoke to her and she replied with serenity and motivation:

 

Marta, what's been going on since that head truma?

«It was a hard hit but I didn't want to leave the Tour so easily: I got back on the bike but in the following few minutes I started feeling unwell and said to my sport director that I wasn't able to go on. We turned to the race's medical staff and decided to abandon. Thankfully the initial reports didn't reveal serious damage so I came back to Italy and stay at home (which was something I had planned in any case for a while after the Grande Boucle). In the meantime I had more medical check-ups to make sure that there was nothing worse than mild concussion and whiplash: initially they suspected a spinal fracture, but instead they discovered a congenital defect in my spine that nobody knew I had. Fortunately, it has not been and will not be a problem for my sporting career. Basically, during these two weeks I rested and recovered: the first days it was like I had been run over by a freight train, then I started feeling better and better and two days ago I returned to training on the rollers. And now, after living "day-by-day", I've finally given the go-ahead to ride my bike and begin to prepare myself for the following goals: I enjoy this feeling so much.»

Have you been contacted by Nicole Frain after the crash?

«She somehow got my phone number and texted me the next morning. I don't feel like charging her too much: I know it had not been a deliberate act, these are the hazards of our job.»

What are your plans now?

«When I spoke about my goals in the first answer, I referred in particular to the World Championships in Australia in late September. Such a fascinating route, which suits me very well! It won't be easy, of course: I've not been riding a bike for two weeks and we haven't planned the approach yet, but as soon as we can we're going to push hard and get as ready as possibile for the big race.»

How was the support from your team FDJ Suez Futuroscope?

«Fantastic. They insisted on keeping me there and observe me for 24 hours to determine any immediate consequence. Only then they sent me home and let me take all necessary examinations in the best medical facilities. I also received a great moral support from my teammates, the entire technical staff and the management: they reassured me in many ways, even with long telephone talks. I applaud the Zucchi clinic in Monza, too: Dr. Fusi's team has been outstanding, they ran all the medical tests in a very short time.»

Copyright © TBW
COMMENTI
Grande!
9 agosto 2022 10:05 GikoGomez
Ma niente vuelta? oh no!!!! In ogni caso quella là (l'australiana investitrice) andava squalificata senza se e senza ma.

Forza Marta
9 agosto 2022 13:16 Salb75
Vai Marta. Facciamo il tifo per te.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Gioele Bertolini fa 10! Decimo titolo italiano nel Ciclocross per il corridore valtellinese della Fas Airport Services Guerciotti Premac (oggi in gara per il Centro Sportivo Esercito) che trionfa nella gara degli Elite. Bertolini, al quinto tricolore in questa categoria,...


La maglia della torinese Carlotta Borello del Team Cingolani Specialized si colora di bianco rosso e verde. La 23enne di Trana ha conquistato il titolo italiano di Ciclocross per donne elite che si è disputato a Faè di Oderzo nel...


Il friulano Stefano Viezzi torna sul podio tricolore dopo il successo dello scorso anno con gli juniores a Cremona. L'ex iridato della Alpecin Deceuninck ha conquistato il suo primo titolo con gli under 23 dopo un bellissimo confronto con il...


È festa grande per la Jayco Alula al campionato nazionale australiano èlite disputato oggi a Perth sulla distanza complessiva di 177 Km. Luke Durbridge conquista il titolo dopo una lunghissima fuga anticipando il compagno di squadra (e campione uscente) Luke...


Per 47 volte è stato lui il signor Giro d’Italia. Le prime tre volte lo diresse con Armando Cougnet, caporedattore della Gazzetta dello Sport, settore Ciclismo, che il giorno dell’assunzione andò da casa al giornale in bicicletta, il bello è...


Valentina Corvi conquista per il secondo anno il titolo italiano di Ciclocross donne under 23. La valtellinese di Tirano, classe 2005 della Canyon CLLCTV Xco, alla sua prima gara stagionale ha dominato sul circuito di Faè di Oderzo (Tv) dando...


Per il sesto anno consecutivo Elisa Ferri è Campionessa d'Italia di Ciclocross. La toscana della Fas Airport Services Guerciotti Premac si riconferma tricolore delle donne juniores bissando il successo dello scorso anno a Cremona. Dopo una partenza in sordina, la...


Patrik Pezzo Rosola (Zanolini Q36.5 SudTirol) è il nuovo Campione Italiano di Ciclocross della categoria juniores. Il figlio della due volte olimpionica di mtb Paola Pezzo e dell'ex professionista bresciano Paolo Rosola, è stata la grande sorpresa della sfida tricolore...


I Campionati del Mondo di ciclismo si correranno in Ruanda dal 21 al 28 settembre e uno dei temi più discussi riguarda la profilassi vaccinale e i protocolli contro la malaria.Per andare nel cuore dell’Africa sono richiesti i vaccini contro...


Che la sicurezza in corsa sia uno degli argomenti più scottanti del momento non si discute, ma nemmeno si può tacere che certi provvedimenti facciano sorridere, per non dire di peggio.Alzi la mano chi ricorda un incidente in volata causato...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024