COVID & CICLISMO. CRESCONO I CASI, SI ROMPONO LE BOLLE...

PROFESSIONISTI | 14/01/2022 | 07:40
di Francesca Monzone

Covid-19 e Omicron sono le parole più lette e ripetute in questa prima parte del nuovo anno. Nessuno è esente da possibili contagi e, anche se nel ciclismo le precauzioni sono superiori rispetto a quelle di altri sport, nelle squadre il virus è arrivato. La Spagna, in particolare, sta facendo da sfondo ai ciclisti che, loro malgrado, sono finiti sulle pagine dei media per aver contratto il virus.


Le bolle di sicurezza ci sono e l’attenzione è alta, ma il virus, con la sua variante Omicron, è riuscito ad infrangere ogni regola. Non sono bastate mascherine FFP2, camere singole, tamponi ogni 24 ore e nessun contatto con gli esterni, il virus è riuscito ugualmente a infiltrarsi nei team. Il ritiro della Jumbo-Visma è stato cancellato dopo un caso positivo e una serie di contatti ad alto rischio. Alcuni corridori sono tornati a casa, altri tra cui Wout van Aert, stanno continuando la loro preparazione in Spagna, ma lo stanno facendo in modo individuale e quasi senza il sostegno della squadra.


Alla AG2R-Citroën quattro membri del personale sono tornati a casa, altre squadre, tra cui Bahrain Victorious e INEOS Grenadiers, sono state colpite. Allo Sport Vlaanderen-Baloise, cinque corridori e un direttore sportivo sono risultati positivi.

Questo evidenzia come le squadre di ciclismo non siano diverse dal resto della società, dove il Covid-19 continua il suo viaggio. Alcuni corridori sono risultati positivi in ottobre e novembre, come ad esempio l’ex campione olimpico di Rio Greg Van Avermaet. Il belga il virus lo ha contratto in novembre e questo ha rallentato la sua preparazione. Il fiammingo vuole guardare con ottimismo alla nuova stagione, ma sa perfettamente che molti corridori che prenderanno il virus adesso dovranno rivedere l’inizio della stagione.

Tra i corridori più preoccupati c’è il belga Oliver Naesen, convinto che il Covid contratto in questa parte dell’anno rovinerebbe a chiunque la stagione delle Classiche e che quindi le squadre debbano già preparare un piano B.

«Quando sei costretto ad interrompere uno stage, resterà un buco in tutta la stagione che non potrai recuperare – ha spiegato il corridore della AG2R-Citroën -. Se lo prendi con sintomi, devi comunque scendere dalla bici. Se continui ad allenarti, farai solo danni. Io sono stato bene fino ad oggi, ma so che è qualcosa che potrebbe colpire chiunque e per chi punta alla stagione delle Classiche contrarre ora il virus rovinerebbe certamente tutta la preparazione».

Il Covid c’è e anche se i vaccini attenuano in modo importante i sintomi il numero dei positivi continua ad aumentare. Nessuno è escluso, come dimostra Peter Sagan: a dieci mesi di distanza dalla prima positività, il tre volte campione del mondo ha contratto nuovamente il virus. Questa volta però la situazione è migliore e i sintomi sono lievi. Attualmente sono 19 i casi di positività legati al ciclismo in Spagna, fortunatamente però tutti con lievi sintomi o asintomatici.

Il problema però non sono solo i corridori, ma anche le corse e quelle che avrebbero dovuto aprire la stagione, in Argentina e Australia, sono state annullate. Gennaio è iniziato e le prossime gare tra poche settimane saranno in Europa, in Spagna e Francia: allo stato attuale non sembrano esserci pericoli di annullamento, ma è sempre bene tenere alta l'attenzione.

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