
«Ci ha lasciati un grande uomo, un vero fenomeno della finanza italiana. Ennio Doris era venuto dal nulla e grazie al suo genio innovativo era diventato uno degli uomini di maggiore successo d’Europa e non solo, visto che era un punto di riferimento e protagonista indiscusso dell’imprenditoria mondiale. Lo ricorderò sempre con tanto affetto per gli incontri che abbiamo avuto, momenti sicuramente indimenticabili per me, legati ad un periodo storico e davvero significativo di Amore e Vita. Ma non solo, visto che ci siamo trovati anche seduti affianco allo stadio di San Siro a vedere il Milan, insieme a Berlusconi, Formigoni e Galliani. Noi fummo i primi a portarlo come sponsor nel mondo del ciclismo, lui che era appassionato di questo sport e delle imprese di Coppi e Bartali».
E ancora: «Ammirava le gesta degli scalatori ma aveva un ‘pallino’ per i velocisti e, non a caso, non potrò mai dimenticare la sua soddisfazione quando al Giro d’Italia, che all’epoca era trasmesso dalle reti Mediaset dell’amico comune Silvio Berlusconi (che peraltro fu colui che ci presentò), vincemmo quattro tappe in tre anni consecutivi, delle quali ben tre proprio in volata con lo sprinter svedese Magnusson (davanti a Cipollini, Martinello ecc). Avevamo la maglia Amore e Vita – ForzArcore – Mediolanum, che poi fummo costretti a cambiare dopo numerose battaglie con l’UCI, perché lo ritenevano messaggio politico. Ma la gioia di quei successi non la potrà mai cancellare nessuno. E ricordo che dopo la prima vittoria di tappa mi volle incontrare nel suo ufficio per avere proprio la maglia del vincitore Magnusson ed io, oltre a quella, gli portai anche la bicicletta con cui Glenn aveva conquistato proprio la tappa di Lepanto in Grecia. Dopo quel triennio Doris è successivamente ritornato nel ciclismo sponsorizzando con altrettanta passione il Giro d’Italia ma sicuramente è con noi che si è tolto le prime soddisfazioni in questo ambiente e a noi rimane l’onore di essere stata l’unica squadra, insieme all’A.C. Milan, ad essere stata sponsorizzata da Mediolanum. Purtroppo in un periodo tra l’altro molto complesso, perdiamo non solo un imprenditore dall’intelligenza e dal talento ineguagliabile ma anche una fonte di ispirazione, un uomo lungimirante e generoso capace come nessun altro di creare e costruire la fiducia tra le persone. Io, la mia famiglia e tutta l’Amore e Vita ci uniamo in cordoglio alla moglie Lina ed ai figli Massimo e Sara»
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