DARIO ANDRIOTTO, DA CRONOMEN DI FANINI A TALENT SCOUT DI CONTADOR E BASSO

INTERVISTA | 23/04/2021 | 07:45
di Valter Nieri

Prosegue nel ciclismo la storia del bustocco Dario Andriotto, 48 anni, che dopo una lunga carriera agonistica che lo ha visto professionista dal 1995 al 2010, si è dedicato all’attività di tecnico e dallo scorso anno fa parte dello staff dell’attuale Eolo Kometa di Alberto Contador e Ivan Basso.


Andriotto passò professionista da campione del mondo, avendo conquistato il titolo coll quartetto della 100 km a cronometro, nel ’94 a Palermo assieme a Gianfranco Contri, Luca Colombo e Cristian Salvato. Correva per la Mobiexport Fanini del presidente Giancarlo Casani, l'allora serbatoio giovanile di Amore & Vita, la squadra professionistica di patron Ivano Fanini.


Nel ’95 l’approdo nel professionismo e le prime vittorie. La prima nella cronocoppie del G.P. d'Europa assieme a Vitalij Kokorin, bissata nel ’97 in coppia con Cristian Salvato (attuale presidente dell'ACCPI), che lo misero in luce come uno dei più forti cronometristi europei. Il 1997 è stato l'anno magico della sua carriera: con la maglia di Amore & Vita colse 4 successi fra cui il titolo italiano crono individuale, il G.P. Nobili Rubinetterie e l'ottava ed ultima tappa - una cronometro individuale - del Tour de Pologne.

«Ricordo molto bene l'ultima tappa di Cracovia - dice Dario -perché il diesse Giuseppe Lanzoni alla vigilia voleva che puntassi alla classifica. Gli risposi che avrei rischiato di rimanere con un pugno di mosche in mano, magari finendo soltanto con un piazzamento. Così ottenni di correre il giro senza forzare riservando energie per l'ultima tappa a cronometro, promettendo di vincerla perché contro il tempo mi sentivo più sicuro. Quando a Cracovia mantenni la promessa fu per me una emozione indimenticabile. Vincere a cronometro mi ha sempre dato grande emozione. E ricordo la reazione entusiasta di Ivano Fanini: il presidente mi trasmetteva coraggio, autostima e sicurezza».

ALLA CORTE DI FANINI. «Ivano Fanini - sottolinea Andriotto - è un vulcano, un trascinatore che dalla sua scrivania ti dà una carica notevole. Con Amore e Vita ho imparato molto. A 22 anni passai professionista con la squadra lucchese, imparai con loro le regole del ciclismo. Con Fanini sono stati quattro anni stupendi: non ti proponeva stipendi elevati, ma quello che ti prometteva ti dava e non sempre era così in altre squadre. Dopo Amore e Vita passai ad uno squadrone come la Saeco, mettendomi a disposizione di grandi campioni come Mario Cipollini e di Paolo Savoldelli. A volte contribuivo a tirare le volate a Super Mario che ritrovai qualche anno dopo alla Liquigas. Ho portato a termine 6 giri d'Italia e un Tour de France, chiudendo la carriera nel 2010 con Acqua e Sapone».

TALENT SCOUT DI BASSO E CONTADOR. Una esperienza affascinante Andriotto la sta vivendo alla Eolo Kometa, la squadra della Fondazione Alberto Contador, uno fra i più grandi campioni di sempre, uno dei sette corridori ad aver vinto almeno una volta Giro, Tour e Vuelta. Uno dei soli due corridori, assieme a Bernard Hinault, ad averle vinto almeno due volte tutte e tre.

«Questa esperienza mi sta affascinando - conclude l'ex cronomen - perché ho il compito di individuare nuovi corridori. Dopo aver seguito già dalla categoria juniores il milanese Stefano Oldani (oggi alla Lotto Soudal ndr) che diverrà nei prossimi anni uno fra i corridori più forti nelle corse di un giorno, questa nuova avventura in un grande team come Eolo Kometa mi consente di individuare ciclisti promettenti da valorizzare e lanciare, seguendoli sotto ogni aspetto. Ho anche l'opportunità di maturare la mia esperienza di direttore sportivo stando a stretto contatto con Stefano Zanatta, il tecnico che ha lanciato alla Liquigas campionissimi come Nibali e Sagan. Abbiamo una squadra giovane con due ciclisti di esperienza come Gavazzi e Belletti a fare da chioccia. Siamo fiduciosi della crescita dei numerosi giovani che abbiamo a disposizione».

da La Gazzetta di Lucca

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COMMENTI
UN GRANDEN ATLETA UNA GRANDE PERSONA
23 aprile 2021 18:29 neve
Andriotto e una di quelle persone come nel ciclismo ne sono molte, umili, che stanno in secondo piano, ma che fanno molto per il ciclismo. Andriotto è cosi , capace esperto, e pochi ne parlano ma tutti sanno , grazie per questo articolo che gli avete offerto , da non dimenticare che anche lui è una creatura di Fanini Ivano , altro grande personaggio schierato in mille battaglie e dove è facile scagliare una freccia , ma se ci pensate bene a fatto molto per il ciclismo e ancorasta facendo, molti atleti rinati e direttori Sportivi dovrebbero solo ringraziare, ma nol ciclismo c'è da tempo un VIRUS dove ancora il vaccino non esiste , il Virus memora e riconoscenza.

Dario una locomotiva
23 aprile 2021 19:51 torchemada
E'stato dato poco risalto per questo atleta, ma aveva delle qualita atletiche e una classe come pochi, ma nello sport serve a volta quel pizzico di fortuna che ti fa svoltare, lui purtroppo non ha avuto , ma è estao un grande gregario , sempre in silenzio ha sempre fatto il suo lavoro con molta passione e ora sono felice che metterà la sua esperienza e passione al servizio di qualche fortunato e sono convinto che avremo delle sorprese. Un pensiero per quel Team Amore e Vita che ha lanciato tutti queste belle novità , queste persone che daranno ancora molto per questo sport , un team AMORE E VITA della famiglia Fanini la piu longeva forse non solo italiana ma nel Mondo, ma perchè anche in questo caso non esiste un riconoscimento di valorizzazione, incredibile , signori questa famiglia Fanini ma ci pensate quello che aftto? Spero che le autorita la politica del ciclismo si accorga di questa piccola squadra che esista chissa' da quanto ? neppure io lo so ma esiste da quanto io seguo il ciclismo .

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