LECHNER. «DELUSIONE TRICOLORE, CERCHERO' RISCATTO AL MONDIALE»

CICLOCROSS | 14/01/2021 | 08:15
di Francesca Monzone

I Campionati Italiani non sono andati come voleva: a Lecce Eva Lechner (@BettiniPhoto) si è dovuta accontentare del terzo posto. Eva è il simbolo del ciclocross italiano da tanti anni, lei campionessa instancabile, l'atleta che per 11 volte ha indossato la maglia con il tricolore. Solo nel 2011 aveva ceduto il primo posto, a Roma dentro l’ippodromo delle Capannelle, dove a vincere, quella volta in una volata ristretta, era stata Vania Rossi davanti alla Cucciniello. A Lecce domenica scorsa la vittoria è andata alla Arzuffi che ha chiuso davanti alla Teocchi seconda, con Eva Lechner terza.


Atleta straordinaria e instancabile, nella sua carriera ha vinto tanto sia nel ciclocross, dove spicca l’argento di Hoogerheide nel 2014, che con la Mountainbike. In Puglia c’è stata delusione, ma la ragazza di Bolzano, adesso in ritiro ad Ardea alle porte di Roma, guarda avanti, a quel Mondiale di Ostenda dove vuole andare bene e dimostrare che tra le grandi ciclocrossiste mondiali c’è anche lei.


Per lei i Campionati Italiani si sono conclusi con un terzo posto, non era questo il risultato che voleva. Cosa è successo in gara?
«La gara per me è andata abbastanza male. Ero un po’ indurita all’inizio e alla fine mi sono lasciata innervosire troppo. Ho reagito nei tempi sbagliati e la gara era troppo corta. Quindi posso dire che non è andata come volevo».

Si rimprovera qualcosa?
«Forse, è difficile da dire, non ho ancora ben chiaro cosa sia successo in gara. C’è stata delusione perché nel ciclocross ho sempre conquistato il titolo io. Dal 2009 ad oggi ho vinto 11 titoli, saltando solo nel 2011, quindi è logico che ci sia delusione».

Come sta vivendo questo periodo di avvicinamento al Mondiale di Ostenda?
«Siamo venuti ad Ardea dopo la gara in Puglia. Stiamo lavorando tanto con la nazionale già da lunedì mattina: il mio è un lavoro adesso di carico, con doppio allenamento ogni giorno e abbiamo corso anche sulla sabbia. Domani dovrò tornare a casa perché partirò per il Belgio».

Che gare affronterà prima del Mondiale?
«Sabato farò una gara in Belgio, perché non ho più corso da dopo Natale. Hanno spostato a febbraio la gara in Olanda di domenica prossima a causa del Covid-19, quindi andremo ad Ostenda per provare il percorso. Non c’erano voli disponibili per tornare in Italia, così ne approfittiamo per andare sul percorso. Poi una settimana prima del Mondiale, faremo l’ultima tappa di Coppa del Mondo che sarà un test importante per tutti».

La sua stagione fino ad oggi come è stata?
«Non bellissima e ci sono stati diversi problemi dopo la caduta a Tabor, dove avevo colpito forte le ginocchia. Ancora oggi ho dei risentimenti fisici a causa di quella caduta e purtroppo devo dire che dopo quell’incidente sono stata costretta a fermarmi. Dopo le gare in mountain bike non ho avuto un solo attimo di pausa, devo dire che è stata una stagione veramente non facile per me».

Che tipo di percorso è quello di Ostenda mondiale?
«Lo potrò vedere solo la prossima settimana, sappiamo che domenica la nazionale francese proverà il percorso e andrò anche io con la mia squadra. E’ un percorso con poca salita, molto pianeggiante, con un ponte abbastanza impegnativo e tratti di sabbia. Ci saranno molti tratti di prato e bisognerà vedere anche il meteo».

Che tipo di terreno vorrebbe trovare?
«Io spero che ci sia del fango per fare la gara dura, saremo vicino al mare e anche il vento che viene dal mare potrebbe avere un ruolo importante».

Chi saranno le sue avversarie?
«Ci sono le olandesi che vanno veramente tanto forte. Ma anche loro sono degli esseri umani e possono commettere degli errori. Io comunque cercherò di dare il massimo come sempre, di essere concentrata e di correre il miglior Mondiale Possibile».

Il 2021 per lei sarà un anno intenso: chiuso il Mondiale inizierà la preparazione per le Olimpiadi di Tokyo. A che punto siete con le qualificazioni?
«Abbiamo ancora due prove di Coppa del Mondo, che aggiungeranno nuovi punti per le qualificazioni. Siamo a buon punto per la strada che porta a Tokyo, ma per avere la certezza di essere qualificati dovremo aspettare maggio».

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