FAUSTO BERTOGLIO E L'IMPRESA ROSA DELLO STELVIO: 45 ANNI DI EMOZIONI

NEWS | 07/06/2020 | 11:11
di Paolo Venturini

Una cerimonia breve ma sentita, una targa per ricordare un evento storico per Concesio e per far sentire ad un grande campione l'abbraccio - purtroppo solo virtuale - della sua comunità: così ieri mattina il sindaco Agostino Damiolini ha voluto consegnare a Fausto Bertoglio un segno tangibile a ricordo dell'impresa firmata nel 1975, giusto 45 anni fa.


Il 7 giugno 1975, al passo dello Stelvio, si scrive un pagina memorabile di storia del ciclismo, Fausto Bertoglio protagonista: da semplice gregario conquista il Giro d'Italia al termine di un’epica  battaglia con lo spagnolo Francisco Galdos lungo i 48 tornanti della mitica salita. Lo scontro frontale fra la maglia rosa sulle spalle del bresciano di San Vigilio di Concesio e lo scalatore iberico è da antologia dello sport, con i due primattori che si sfidano a colpi di pedale fino all'ultima stilla di energia, fra pareti di folla e muri di neve. Dopo 45 anni il ricordo di quella cavalcata rosa è ancora vivissimo. “Avevo conquistato la maglia rosa una settimana prima alla cronoscalata del Ciocco e le tenni stretta fino alla fine".


Nella cronoscalata lei strappò la maglia di leader al suo capitano Battaglin. Faida interna?

“Niente affatto. Quel giorno Battaglin pagò eccessivamente il giorno di riposo e nella breve cronoscalata rimase imballato. Io feci semplicemente la mia corsa e vinsi la tappa".

Però lui pagò il contraccolpo psicologico di vedersi scavalcato dal suo gregario.

“No, cadde nel tranello che il giorno seguente gli tese Baronchelli. Si affrontavano diverse salite nel Levante ligure e la squadra di GB fece fuoco e fiamme per staccare me, io invece riuscii a rientrare con l'aiuto di Knudsen, poi fecero il buco e Battaglin restò staccato".

Un gregario in maglia rosa, quanti credevano possibile una sua vittoria sullo Stelvio?

“Nessuno, i giornali facevano a gara a scommettere quando mi sarei staccato. Ma io evitavo accuratamente di leggerli, me lo riferiva solo il mio compagno di stanza, Alessio Antonini di Vobarno, bresciano come me”.

In quel giorno, prima del trionfo allo Stelvio, lei ha la grande soddisfazione di indossare, il 3 giugno, la maglia rosa nella sua Brescia.

“È stato al termine della Pontoglio Monte Maddalena, per la prima volta si saliva dal Muratello".

A proposito della Maddalena, ad appannaggio dei cicloamatori, lei detiene ancora il record della scalata dal versante tradizionale.

“Si, 26'20" da viale Rebuffone, stabilito in una crono a novembre 1972, mia ultima vittoria da dilettante. Quasi 11 chilometri a circa 25 di media, oggi va bene se li faccio in pianura".

Nonostante la vittoria al Giro, il terzo posto l'anno successivo e nono al Tour, è rimasto sempre un gregario. Perché?

“La mia vittoria al Giro avvenne troppo tardi".

Aveva solo 26 anni, era ancora giovane.

“Ma allora militavo in una squadra, la Jolly Ceramica, con pochi soldi. Sarebbe stato tutto diverso se avessi vinto il Giro l'anno prima con la Brooklyn, uno squadrone. Ma il ds Cribiori non mi convocò, anche se al Romandia quell'anno volavo. Fu una delusione cocente".

Ricordi vivi di una carriera breve al pari dello spavento vissuto quest'inverno quando temeva di aver contratto il Covid.

“Per fortuna era solo una normale polmonite, ho fatto tre tamponi, tutti e tre negativi".

E oggi come festeggia l'anniversario?

“Pensavo ad un giro in bici con gli amici attorno al lago d’Iseo, ma danno brutto, così faremo qualcos'altro”. Grande Fausto, anche nella sua umiltà, ma quel giorno, 45 anni fa, il suo nome fu accostato al Campionissimo, Fausto come Coppi. Paragone azzardato, ma quel giorno ci stava tutto.

da Il Giornale di Brescia a firma di Paolo Venturini

 

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Il grande favorito di giornata, Tadej Pogacar, è stato battuto a sorpresa da Jhonatan Narvaez, che vincendo la prima tappa del Giro d’Italia ha conquistato anche la maglia rosa, diventando il secondo ecuadoriano nella storia della corsa a indossare le...


Vago nel primo villaggio di partenza e non vorrei mai trovarmi nei panni di Pogacar. Nessuno usa l'espressione diretta “gli può sempre venire il fuoco di Sant'Antonio o l'ernia al disco”, tutti usano ruffiani eufemismi, sempre con la doverosa premessa...


Due amici che chiacchierano, si confrontano, discutono. Due amici che hanno in comune un brutto carattere (sono un po’ criticoni, fuori dagli schemi, a volte polemici) ma anche alcune grandi passioni. Una di queste è il ciclismo e, nello specifico,...


Le cose non sono andate secondo i piani e c'è un po' di comprensibile delusione in casa UAE Emirates. Fabio Baldato, diesse che guida la formazione emiratina al Giro d'Italia, accetta di rispondere alle domande degli inviati Rai davanti al...


Dopo il Gran Premio Liberazione a Roma, Chiara Consonni si prende anche il Gran Premio Eco Struct che oggi si è disputato in Belgio, con partenza e arrivo nella località di Wichelen. Al termine di 135 chilometri, la bergmasca della...


Continua la grande stagione di Benoit Cosnefroy: il francese della Decathlon AG2R La Mondiale Team ha messo a sehno il suo quinto successo del 2024 imooinendosi allo sprint nel Gp du Morbihan. Cosnefroy ha preceduto il connazionale Zingle ed il...


Jhonatan Narvaez conquista la seconda vittoria di tappa al Giro della sua carriera e indossa la maglia rosa: un capolavoro, quello del 27enne medaglia d'oro ai Giochi Panamericani 2023 e campione nazionale dell'Ecuador, che è stato il solo a tenere...


Comunicato della Squalo Tv: quando Lello Ferrara racconta di essersi fermato alla terza media, si riferisce al suo cammino scolastico e non al numero di birre bevute. Imbarazzo durante la visita al museo Egizio promossa alla vigilia della Grande Partenza:...


Marianna Vos condede il bis sulle strade della Vuelta Espana Femenin. La fuori classe olandese trionfa nella settima tappa, da San Esteban de Gormaz a Sigüenza, dominando nettamente la volata finale in salita. Con la maglia verde di leader sulle...


Si muore da scalatori. Prosciugati, sfiniti e solitari. L’arrivo finale è una rampa. Comunque, dovunque, per chiunque. E Imerio Massignan è morto, nella notte tra venerdì e sabato, da scalatore. Chi, meglio di lui. Aveva un perfetto cognome da scalatore,...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi