LINEA VERDE. TOMMASO GOZZI, FATE LARGO A «LION KING»

DILETTANTI | 16/05/2020 | 08:00
di Danilo Viganò

Ha dimostrato di andare forte, ma gli è mancato l'attimo fuggente per vincere. Tommaso Gozzi descrive così la sua ultima stagione tra gli juniores con la Sidermec F.lli Vitali: «Non sono riuscito a vincere, forse per via di molti errori personali. Ma un'idea precisa me la sono fatta: se ogni anno riesco a disputare un calendario di livello alto posso maturare e scoprire i miei margini di miglioramento».


Il 2019 di Gozzi si riassume nella partecipazione, in maglia azzurra, sia agli Europei che ai Mondiali su pista, rispettivamente quarto a Gand e quinto a Francoforte nell'Inseguimento a squadre, nei due secondi posti su strada conquistati a Cassanigo e Savignano sul Rubicone, nei terzi di Sant'Egidio alla Vibrata e Marzaglia, nel quinto posto nella quinta tappa del Giro della Lunigiana, nella quindicesima posizione nel campionato italiano a Città di Castello, nel Perugino.


«In fondo non è stata una stagione negativa, far parte della Nazionale Italiana è pur sempre una bella soddisfazione, a ancor di più aver difeso i colori azzurri nelle prove più prestigiose come gli europei e i mondiali. Che emozione preparare la valigia...».

La passione per il ciclismo di Tommaso è nata dal fratello maggiore Nicolò, che purtroppo si è dovuto fermare lo scorso anno (under 23 nella Casillo Maserati, ndr) per problemi alle vie urinarie (stenosi bulbare) che gli ha reso impossibile la prosecuzione dell'attività agonistica. Ora Nicolò fa il carrozziere. Gozzi risiede a Molinella, in provincia di Bologna, con il padre Leonardo, metalmeccanico a Castenaso, e la madre Elisa che manda avanti un negozio di intimo. Soprannominato "The Lion King" per i suoi lunghi capelli, il giovane emiliano studia ragioneria all'Istituto Tecnico Commerciale "Efrem Nobili" di Molinella. Passista veloce, alto 175 centimetri per un peso di 72, Gozzi fa il suo esordio nella categoria Under 23 con i colori del team InEmiliaRomagna diretto dall'ex professionista calabrese Michele Coppolillo.

 

Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«Non ci sono dubbi che sia in crescita, e lo testimoniano i risultati sia su strada che in pista».

A quale età hai cominciato a correre?
«A 7 anni per la Mac Team di Molinella. La prima bici era una Mac Team rossa».

Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Paolo Bettini per la sua grinta».

Quale altro sport ti piacerebbe praticare?
«Il ciclismo».

I tuoi peggiori difetti?
«Sono impulsivo».

Il tuo modello di corridore?
«Peter Sagan».

Cosa leggi preferibilmente?
«Libri di sport».

Cosa apprezzi di più in una donna?
«La bellezza, il carattere e che sia determinata».

Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Introdurrei la multidisciplinarietà in tutte le categorie, specialmente in quelle giovanili».

Piatto preferito?
«Pizza».

Attrice o attore preferito?
«Kristen Stewart di Twilight e Johnny Depp"

Chi è il tuo collega più simpatico?
«Il compagno di squadra Manuele Tarozzi».

Sei religioso?
«Sì».

Paese preferito?
«L’Italia».

Cosa vorresti che si dicesse di te in particolare?
«Che sono un ragazzo determinato, capace di raggiungere i suoi obiettivi».

Hobby?
«Gioco a beach tennis».

La gara che vorresti vincere?
«Parigi Roubaix».

Ti senti in debito con qualcuno in particolare?
«Assolutamente no».

Quale sarà il tuo obiettivo al rientro nelle gare?
«Ottenere qualche piazzamento fra i primi dieci».

 

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