IL TOUR A FINE AGOSTO COSTRINGERA' IL MONDIALE A CAMBIARE I SUOI PROGRAMMI?

PROFESSIONISTI | 14/04/2020 | 19:17
di Guido La Marca

L'anticipazione arriva dalla Francia e da un quotidiano/sito internet che di solito sono ben informati sulle cose del grande ciclismo, vale a dire quello del Dauphiné Liberé.


Il Tour de France avrebbe scelto la sua nuova collocazione: dal 29 agosto al 20 settembre. È la conferma di quanto anticipato ormai da giorni da tuttobiciweb. Sono già iniziati i contatti con gli amministratori locali ed è in movimento la macchina organizzativa.


Questa sera alle ore 20.09 anche L'Équipe per la prima volta conferma ceh le date potrebbero essere queste: resta il punto di domanda, resta il condizionale, non puoi esserci l'ufficialità, ma la direzione è chiara.

C'è però un però... Questa data va in conflitto con il campionato mondiale di Aigle-Martigny: domenica 20 settembre, giorno previsto per l'arrivo a Parigi, infatti, il mondiale prevede di mettere in scena la sua prima prova, che da quest'anno è la cronometro dei professionisti e non la mixed relay come era stato lo scorso anno in Gran Bretagna.

Una concomitanza che, evidentemente, non può star bene all'Uci e quindi è probabile che ci sia uno spostamento della crono iridata: possibile un ritorno al calendario antico, con la crono dei prof nella giornata di mercoledì 23 settembre, a chiudere la rassegna delle gare contro il tempo.

Giovedì prossimo l'Uci ha indetto una riunione, dalla quale potrebbe emergere una bozza di calebdario. Purtroppo solo una bozza perché non dobbiamo scordare che biosgna fare i conti con il coronavirus.

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COMMENTI
Tra i francesci che s'incazzano....... Una volta!
15 aprile 2020 14:11 angelofrancini
In poche parole: come sempre i Francesi si fanno i cacchi loro.
Arrivando a condizionare anche la data dei Campionati del Mondo con il totale silenzio assenso dell’UCI sempre più succube della forza economica dell’Axo.
Ma l'Italia conta qualcosa all’UCI, oppure assiste inerme a questi soprusi.
L’Italia ha il Vicepresidente dell’UCI, Renato Di Rocco, che dovrebbe farsi sentire per tutelare gli interessi del maggior organizzatore di casa nostra: la RCS Ciclismo, che organizza il Giro d’Italia e due classiche monumento come la Milano-Sanremo e Lombardia.
Non puoi permettere che il Giro d’Italia si corra in ottobre finendo ai primi di novembre: in concomitanza con la commemorazione dei Defunti.
Renato fatti sentire, batti un colpo, tanto cosa hai da perdere: nulla, perché almeno da li siamo certi che dovrai tornartene a casa, poiché all’UCI non trovi un Angelo Francini che fa modificare il limite di età di 74 anni.
Al contrario di quanto cantava Paolo Conte in “Bartali”:
Tra i francesi che si incazzano
E i giornali che svolazzano
E tu mi fai, "Dobbiamo andare al cinema"
E al cinema vacci tu…..

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