GIANCARLO CERUTI, IL TIMONIERE DI UN'EPOCA CONTROVERSA

LETTERA APERTA | 01/04/2020 | 07:40
di Fiorenzo Alessi

Caro Direttore,


con l'imperversare di questo "bastardo" (non voglio chiamarlo per nome, è un maledetto figlio di N.N.) stiamo perdendo pezzi importanti della nostra vita ciclistica. Dire semplicemente "vita" mi pareva riduttivo, giacchè - almeno per il sottoscritto - affiancarci l'attributo "ciclistica" significa tante altre cose. Cose in prevalenza belle, ma anche da dimenticare, se solo fosse possibile. Non perdo certo tempo ad elencarle a chi non ne abbia conoscenza o non sia in grado di comprenderle. Per le cronache, l'ultimo di questa non certo ambita lista di chi "non ce l'ha fatta" è Giancarlo Ceruti. 


Un uomo che ha avuto l'onore, ma sarebbe meglio dire che si sia sobbarcato l'onere, di guidare la Federazione Ciclistica Italiana in tempi trionfali e insieme controversi. Per non dire, per il mondo del Ciclismo Nazionale, addirittura emblematicamente tragici, con un termine intuitivamente spropositato viste le attuali contingenze. In particolare, tra il 1997 ed il finire del secondo millennio, il Presidente Gian Carlo Ceruti ha retto la barra della FCI nel... mare, d'incomparabile bellezza e altrettanto impietosa tempesta, degli anni che hanno scandito l'affermazione planetaria di Marco Pantani, e al contempo l'inizio della sua fine. Questo, e non molto altro, hanno significato il 1998 ed il 1999 per lo "scalatore venuto dal mare" .   Sempre nel cuore di chi lo ha ammirato e poi amato per quel suo fare ciclismo come nessun altro, e come nessun altro Campione del pedale  osannato ed ancora rimpianto.

Mi sentirei di dire, senza che alcuno s'offenda o s'indigni, che si possa motivatamente parlare di un Ciclismo A.P. e di un Ciclismo D.P. La stessa disciplina agonistica AVANTI PANTANI e DOPO PANTANI. Comunque la si veda e intenda, non più la medesima cosa. Che Dio, non solo quello del Ciclismo, abbia in gloria il Pirata.

Il dover reggere, e l'averlo fatto, le sorti della Presidenza della Federazione Ciclistica d'Italia in siffatto contesto storico (sì, dico proprio così perche anche gli eventi del grande Sport, e tali lo sono comunque stati quelli del Ciclismo del ragazzo di Cesenatico, fanno la storia!), di per sè solo è motivo  di ammirazione, stima e rispetto per il dottor Gian Carlo Ceruti. Chi lo ponesse in dubbio , o peggio lo negasse, sarebbe degno di miserevole compatimento.

Con la mestizia delle circostanze, ma con la determinazione di chi sa che solo lottando si può conseguire il risultato, cordialmente

Copyright © TBW
COMMENTI
Ciao Gian Carlo!
2 aprile 2020 19:04 roger
Complimenti Fiorenzo Alessi!!Come sempre le tue “lettere aperte” sono toccanti ed emozionanti e ci fanno ripercorrere dei ricordi che rimarranno indelebili. Anche qui oltre al povero Ceruti, alla cui famiglia faccio le mie più sentite condoglianze, hai voluto ricordare il grandissimo Marco Pantani. Una STORIA nella STROIRA! Anche io ho conosciuto Ceruti negli anni 90, quando lavoravo con l’amore e vita e mi ricordo bene quando portò un certo Marco Villa da Ivano Fanini. Da lì praticamente “nacque” il Villa che avrebbe scritto una buona parte di storia della pista italiana, prima come atleta, vincendo con la maglia di Fanini un campionato del mondo, e poi altre vittorie in sei giorni (anche con Martinello) e una medaglia olimpica, per poi proseguire successivamente a vincere come C.T. E la storia ci racconta che probabilmente le soddisfazioni più belle poi Villa le ha ottenute proprio da commissario tecnico. Però tutto partì da quel giorno al Lucca, e se non fosse stato per Ceruti che credeva così tanto in lui (insieme a Fanini che gli diede fiducia) magari tutto ciò non sarebbe avvenuto. Quindi grazie a te Alessi per averlo ricordato in questa tua, e grazie soprattutto a Gian Carlo Ceruti, per tutto quello che ha fatto in vita per il ciclismo perché verrà ricordato per sempre.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Si avvicina l'appuntamento con La Notte degli Oscar, che segna la conclusione ideale della stagione 2025 e traghetta verso una nuova avventura. Di scena ci saranno, come sempre, i migliori atleti dell'anno in ogni categoria: ve ne presentiamo uno al...


La Unibet Rose Rockets non vuole lasciare nulla al caso e per far sì che la prossima stagione sia ancora più ricca di vittorie e inviti a corse di primissimo piano ha deciso di affidarsi per il 2026 a...


C’è tanta storia nella Bologna-Raticosa una delle corse più anziane del calendario italiano dei dilettanti. Nasce nel 1931 e muore nel 2013. A promuoverla fu il Velo Sport Reno 1908 presieduto da Zoni che in un secondo tempo passò nelle...


È un appuntamento che racconta il ciclismo veronese da ben trentuno anni: quella che vedete è la copertina dell’almanacco 2025 del ciclismo veronese edizione numero 31. Racconta l'autore Luciano Purgato: «Quest’anno abbiamo voluto premiare la tenacia di Debora Silvestri (Laboral Kutxa...


“I coperchini. Anche qui il nome è locale. Sono i tappi a corona delle bibite, detti anche tappini o tollini a Milano, grette a Genova, fino a un misterioso sinàlcol a Parma, ma chissà in quanti altri modi li avranno...


Dopo la drammatica caduta al Giro di Polonia dalla quale per fortuna si è ristabilito dopo le non poche apprensioni tornando a salire nuovamente in bicicletta, non poteva che essere assegnato a Filippo Baroncini il 21° Premio Coraggio e Avanti,...


L’aggiornamento dei direttori di corsa dell’Emilia-Romagna, tenutosi a Bologna presso la sede della “BCC Emilbanca”, è certamente uno di quegli appuntamenti che lasciano soddisfatti per organizzazione, concretezza, serietà dei temi e qualità dei relatori, senza segni di polemica tranne...


Tanto sole ma anche tanto freddo hanno accompagnato la 4a edizione di Turin International Cyclocross. Al Velodromo Francone di San Francesco al Campo si è corsa la 2a  prova del Selle Smp Master Cross a cui hanno partecipato quasi 450...


Le maglie iridate degli junior Alessio Magagnotti e di Agata Campana, quelle tricolori di Giorgia Nervo, Maya Ferrante, Nicole Azzetti e Chiara Mattei. Il ciclismo trentino ha vissuto un 2025 esaltante, dando seguito a una tradizione radicata sul territorio: i...


«Un secolo di Forti e Veloci». È questo il titolo del libro celebrativo dei cento anni del Club Ciclistico Forti e Veloci, che ha chiamato a raccolta all’auditorium Sant’Orsola di Cirè di Pergine Valsugana tutti i propri atleti ed ex...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024