PISTA MONDIALI. MIRIAM VECE, QUANDO IL LAVORO PAGA

PISTA | 27/02/2020 | 17:45
di Fabio Perego

Nonostante l'eliminazione patita in batteria da una delle atlete più esperte del lotto - Simona Krupeckaite, atleta lituana nata nel 1982, pluricampionessa del mondo e pluri medagliata nelle specialità veloci - c'è comunque soddisfazione nel box azzurro per il cammino di Miriam Vece in questo Campionato del Mondo.


Infatti l'atleta cremasca ha stabilito in qualificazione il nuovo record italiano sui 200 metri lanciati oltre ad aver segnato il secondo miglior tempo assoluto nel primo giro della velocità a squadre di ieri. Sono le conferme del continuo miglioramento di Miriam a livello internazionale, dovuto soprattutto alla tenacia e alla determinazione nel voler emergere in quelle specialità che non ci vedono più protagonisti da tempo.


Per raggiungere il suo obiettivo e realizzare il sogno di una maglia iridata, Miriam Vece vive oramai da quasi due anni ad Aigle, presso il Centro Mondiale del Ciclismo, dove si allena e lavora quotidianamente assieme ad altri atleti provenienti da tutto il mondo. E proprio il metodo è il segreto del continuo miglioramento di Miriam secondo il tecnico Dino Salvoldi, che condivide con i tecnici del CMC i programmi di allenamento dell'atleta azzurra: il lavoro metodico e quotidiano sia in pista che in palestra e la possibilità di essere focalizzati sull'obiettivo senza distrazioni sono fattori decisivi, senza dimenticare che Miriam compirà 23 anni il prossimo mese di marzo ed ha sicuramente ancora ampi margini di miglioramento.

Detto ciò, se analizziamo la prova odierna, forse con un rapporto leggermente più lungo l'azzurra avrebbe potuto battere l'avversaria: la lituana in qualificazione infatti pagava più di due decimi nei confronti della Vece, margine che forse ha tratto in inganno la nostra portacolori. Adesso non rimane che concentrarci nella prova dei 500 metri da fermo di sabato, dove tutti scommettono su una grande prestazione dell'azzurra. Personalmente sono un convinto assertore del motto "il lavoro paga sempre" quindi penso sia solo questione di tempo ed a questo punto spero che 48 ore possano essere sufficienti per ricaricare le batterie fisiche e morali e firmare una grande prestazione. Forza Miriam

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