RECCO. METTI UNA NOTTE A PARLAR DI COPPI E A RICORDARE... GALLERY

NEWS | 01/08/2019 | 09:27
di Massimo Lagomarsino

Tanti aneddoti, ricordi, persone, ospiti improvvisi,  martedì sera, all'evento voluto dal sindaco di Recco Carlo Gandolfo e dal patron del ristorante "La Baracchetta" Biagio Palombo. "Recco incontra il Campionissimo" ha visto la presenza di due giornaliste appassionate di ciclismo, venute dal Basso Piemonte, che hanno presentato i loro libri, Mimma Caligaris "Eterno Coppi" e Luciana Rota "I portacolori della Siof". Storie d'altri tempi come canta Francesco De Gregori nella splendida "Il Bandito e il Campione". "Si correva per rabbia e per amore...", ma si correva soprattutto per fame, per ottenere un futuro migliore, un riscatto sociale.


Ci sono Elio Di Maria, 94 anni, arriva pimpante da Quinto al Mare insieme a Angelo Gnecco, così come Giovanni Meazzo, i prossimi saranno 92, è sceso da Alessandria. Vuole esserci. Forse avrebbe avuto il coraggio di farlo persino in bicicletta. Entrambi hanno vestito la maglia della Siof.


L'incontro è fraterno, commovente, suggestivo. Il carattere è sempre lo stesso, non cambia.  Pacato e riflessivo Meazzo, ricorda il primo incontro con Coppi, era entrato nel negozio da ciclista del padre, ad Alessandria, a seguito di una caduta che, oltre qualche graffio, aveva provocato la rottura della pedivella. Meazzo è un bambino, poi diventerà uno degli angeli della Siof.  Finalmente finisce la guerra, ritornano le corse, il ciclismo è nel cuore della gente. Il grande duello Coppi Bartali infiamma i tifosi, ma Meazzo, nell'unica stagione tra i professionisti non veste la maglia della "Bianchi", ma quella della "Ganna". Di Maria ti fulmina ancora con lo sguardo, non riesce a capacitarsi del fatto che Coppi per fare il gregario abbia scelto corridori meno dotati. "Io sono piccolo - racconta - ma sarei andato avanti e indietro tutto il giorno per portare le borracce al mio capitano" .

C'è Luca Raggio "Neri Sottoli Selle Italia KTM" è appena arrivato dalla Cina. Vuole fare un buon finale di stagione, basta vedere la determinazione che sprigiona dagli occhi per capire che sarà così. La Rota gli chiede di quando ha iniziato a correre. Raggio colpisce il pubblico, scatta l'applauso, i momenti più difficili sono stati prima di diventare professionista: "Non volevo pesare sulla famiglia". Se tutti i giovani ragionassero così, forse il nostro sarebbe un Paese migliore.

Di Maria, Raggio, Meazzo, quante generazioni di ciclisti tra loro, quante storie, quanti racconti, unico comune denominatore la passione per la bicicletta, il ricordo di Fausto. Poi all'improvviso  ecco Marco Fumagalli, presidente Ascom di Recco, con la cartolina autografata da Coppi, inaspettato Olderico Caviglia, figlio di Ilda Coppi cugina del Campionissimo e proprietaria della casa museo di Castellania Coppi, meta di un continuo pellegrinaggio.

Non si fanno scorgere, ma tra il pubblico spuntano Romana Cafferata figlia del mitico "Cinin". Con la maglia della "Frejus" aveva aiutato Valletti a vincere il Giro d'Italia del 1938. Per lei deve essere stata una forte emozione sentire Meazzo ricordare il padre: "Era prima della guerra e aveva la maglia dell'Olimpia". Romana si commuove, stupita dalla lucidità di "Meassen". Tanti amici venuti da Genova, impossibile rammentarli tutti. 

Vuole esserci  Luciana Viola un tempo assessore a Pozzolo Formigaro, dove la mamma lavorava alla Siof, ora vicesindaco a Lorsica. Con lei Andrea Locatelli, per lui la Siof, insieme al fratello Giovanni è cosa di famiglia. La storia di una grande azienda. Il tempo scorre veloce, se fosse per noi, saremmo ancora lì a raccontare vecchie storie mentre Mario Didier scatta splendide fotografie.

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