CPA, BUONI PROPOSITI PER L'ANNO NUOVO

PROFESSIONISTI | 17/01/2019 | 11:33

Dopo le feste, il grande ciclismo torna a dare spettacolo sulle strade di tutto il mondo. All’apice della stagione di ciclocross, all’avvio di quella in linea e mentre è in corso quella nei velodromi, l’Associazione Internazionale dei Corridori si rimette in moto per tutelare al meglio i ciclisti e le cicliste della massima categoria. 


Il presidente del CPA Gianni Bugno e il suo staff per la verità non si sono mai fermati. Gli obiettivi da raggiungere nel 2019 sono ambizioni e numerosi, non c’è tempo da perdere. «Prima di Natale abbiamo incontrato l’UCI per parlare della Riforma del ciclismo e pretendere che le regole vengano fatte rispettare non solo nei confronti degli atleti, ma anche dei componenti di tutte le altre categorie. Abbiamo chiesto una maggiore rappresentatività del CPA nelle commissioni UCI e nel Consiglio del Ciclismo Professionistico, oltre che l’aumento del montepremi di tutte le corse. Ci siamo inoltre riuniti con i corridori di diverse nazionalità che a oggi possono contare sul nostro supporto, ma non hanno un’associazione di riferimento sul proprio territorio nazionale. La globalizzazione del CPA tramite la creazione di sindacati nazionali sta riscuotendo successo nel gruppo ed è una delle nostre priorità» spiega il due volte campione del mondo. 


In agenda il CPA ha importanti meeting con le squadre in occasione di ritiri e corse, un incontro con i membri della Cycling Anti-Doping Foundation (CADF) e a marzo il comitato direttivo. Nel suo terzo mandato come rappresentante dei corridori, Bugno ha voluto cambiare passo anche dal punto di vista della comunicazione. «Abbiamo bisogno che i corridori siano sempre più attivi e propositivi su temi che li riguardano direttamente. Come abbiamo chiesto loro un parere sulla proposta di ASO di abolire l’uso dei misuratori di potenza nel corso del Tour de France, così li consulteremo di frequente per poter far sentire al meglio la loro voce».

Una questione che sta a cuore a tutti è senz’altro la sicurezza. «I nostri delegati sono già impegnati alle corse, ci stiamo battendo perchè questa figura venga riconosciuta ancora di più dagli altri soggetti in causa. Non possono e non devono sostituirsi a commissari e giudici, ma devono fungere da raccordo tra i corridori e gli altri enti. Subito dopo la corsa chiederemo ai corridori partecipanti di evidenziare eventuali punti critici e fornirci consigli per migliorare l’evento. Come già accaduto per la Paris Tour o di recente il Tour of Guangxi vogliamo essere costruttivi, aiutare gli organizzatori a rendere le loro manifestazioni più sicure e appetibili edizione dopo edizione».

La grande novità del 2019 riguarda la gestione premi. La nuova piattaforma centralizzata sarà attiva da metà febbraio, dalle prossime settimane prima un amministratore per team e poi tutti i corridori potranno accedere al portale. «Ci è costata tanto lavoro, ma siamo soddisfatti del risultato. - racconta Bugno. - Finalmente potremo garantire il pagamento dei premi ai corridori da parte degli organizzatori, con una gestione più rapida, semplice e assolutamente trasparente. Ne gioverà anche il Fondo di transizione (in passato chiamato Fondo di solidarietà) a cui gli organizzatori spesso non hanno contribuito con la percentuale prevista, obbligandoci a finanziarlo in prima persona per rispondere alle tante richieste di aiuto da parte dei corridori. Anche a riguardo di questo Fondo, che va ripensato, consulteremo i corridori sul da farsi».

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