IL PASTO IN VAL D'AOSTA. DON DANIELE VA IN ONDA. GALLERY

DILETTANTI | 14/07/2018 | 09:32
di Marco Pastonesi

Tutte le tappe minuto per minuto e chilometro per chilometro. Tutte le tappe a parole e a note, a cronache e a commenti, a opinioni e a interviste, a canzoni e ad annunci. Tutte le tappe da prima della partenza a dopo l’arrivo. Tutte le tappe del Giro della Valle d’Aosta su Radio Proposta in Blu. E a dirigerla è un prete, anzi, un parroco, il parroco di Santa Maria Assunta a Morgex.


Don Daniele Frimaire ha 45 anni, e sarà perché ne dimostra 10 di meno, sarà perché in questi giorni indossa jeans e una T-shirt rossa con il logo della radio, sarà perché è abbronzato come tutti quelli che vivono all’aperto, sarà perché irradia una serena elettricità (o forse un’elettrica serenità), ma non sembra neanche un prete né, tantomeno, un parroco. Nei cinque giorni della corsa Don Daniele guida un gregge di pecorelle formato da due professionisti dell’etere, Paola Borgnino ed Ettore Danna, il tecnico Daniele Iacomini e una mezza dozzina di ragazze e ragazzi, un po’ discepoli e un po’ apostoli, le autentiche anime di questo piccolo miracolo mobile, aereo e terrestre, in FM.


“La nostra radio – spiega Don Daniele - non è confessionale, ma si occupa del territorio, nell’informazione e nell’intrattenimento, anche con dirette durante eventi speciali, dalla fiera di Sant’Orso al festival della musica tradizionale Etetrad, dal Giro della Valle d’Aosta alle messe domenicali, fino all’appuntamento più importante dell’anno, la battaglia delle mucche, a metà ottobre. L’obiettivo è stare fra la gente, parlare ma anche ascoltare, dare informazioni e garantire servizi, comunicare e dunque trasmettere. Il mondo è complicato, la realtà è complessa: noi cerchiamo, se possibile, di rendere tutto più semplice, più facile, più ragionevole, più comprensibile, più umano”.

Sotto il tendone bianco di Radio Proposta in Blu, spesso intervistati dal collaboratore esterno Andrea Molle, esperto in ciclismo e in filosofia, in questi giorni sono passati l’inglese Mark Donovan e il danese Jonas Vingegaard, l’attuale maglia gialla Matteo Bellia, l’olandese Kevin Inkelaar e i valdostani Laurent Rigollet e Michel Piccot, ma anche i direttori sportivi Olivano Locatelli e Giovanni Ellena, sindaci e assessori, e poi chiunque potesse illuminare, con una parola, anche per un solo istante, l’orizzonte.

Don Daniele, maturità scientifica, poi la vocazione e il seminario, quindi la laurea in Scienze della comunicazione a Roma, sostiene di non avere mai praticato alcuno sport (“Non ho neppure giocato a pallone”) e giura di non sapere nulla di sport (“Non so neanche chi ha vinto l’ultimo campionato di calcio di serie A”), ma si è appassionato al ciclismo: “Perché richiede disciplina e ordine, esige sacrificio e rinunce, insegna umiltà e modestia. Perché, stando sulla strada, propone incontri e conoscenze. E perché spinge alla spiritualità”.

L’esperienza con Radio Proposta in Blu al Giro della Valle d’Aosta gli sta regalando, se non scoperte, almeno conferme: “Stare sempre dalla parte degli ultimi, cioè i più deboli, i più fragili, i più poveri, dalla parte dei gregari, cioè i più umili e generosi, e dalla parte di quelli che cadono, si feriscono, rischiano di abbandonare la corsa o arrivare fuori tempo massimo. Rispettare sempre gli altri, che siamo compagni o colleghi, rispettare le regole, rispettare i verdetti della gara. E dare voce a chi spesso, troppo spesso, non ce l’ha”. Domenica Don Daniele saluterà corsa e corridori, e tornerà in carcere dai carcerati. Il paradiso e l’inferno. E se la parola radio contiene Dio, qualcosa vorrà pur dire.
 


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