I VOTI DI STAGI. SAGAN È SAGAN, MA COLBRELLI È COLBRELLI

TOUR DE FRANCE | 11/07/2018 | 19:34
di Pier Augusto Stagi

Peter SAGAN. 10 e lode. Straripante, dirompente ed esaltante. Peter è tutto. Sembra giocare sui pedali, e con gli avversari. Saltella qua e là con assoluta facilità e lucidità. Tutto elementare, per lui che ha cominciato a fare l’università ai tempi dell’asilo. Per lui che oggi corre per divertirsi e diverte come pochi sanno fare. Punta l’obiettivo e lo centra con lucidità e freddezza. Non fa una piega, neanche il suo volto sotto sforzo, che sembra sereno e sorridente, come i bimbi in gita. Dietro, alle sue spalle, c’è chi vive la sconfitta con sofferenza e dolore. Sono i battuti. Lui, invece, batte sempre tutti. Fa paura e fa novanta: come le maglie verdi. Nessuno come lui nella storia di questa maglia. Nessuno è come lui.


Sonny COLBRELLI. 9. Parte fin dal mattino con la libertà di fare la corsa. Il bresciano ha la libera uscita e lui se la prende senza prendersela comoda. Non va in giro a fare lo stupendo, ma prova a fare una volata superba, per dirla con i francesi. Ci arriva quasi, ma c’è quello là, Peter il folletto, che gli fa scoppiare le gambe, prima di scoppiare in un applauso. «Lui è Sagan, mica è Colbrelli…». Applausi anche a questo ragazzo, che sta dimostrando in mondovisione di avere la statura per stare da par suo al fianco di questi mostri sacri.


Philippe GILBERT. 6. Parte forse troppo presto, prova a guadagnare spazio, ma non ce la fa. Insegue un sogno giallo, ma vede nero. Gli si annebbia la vista e le gambe si fanno piombo.

Alejandro VALVERDE. 6,5. Resta lì, senza dannarsi l’anima. Lui vuol fare un grande Tour, non vincere tappe che sembrano classiche, anche perché lui di classiche ne ha una collezione. Si risparmia? Per me si.

Julian ALAPHILIPPE. 5,5. Al pari di Gilbert aveva nel mirino la maglia gialla, ma è lui che viene impallinato.

Daniel MARTIN. 6,5. Resta nelle zone alte della classifica, senza strafare, senza chiedere nulla ad un tappa che poteva dargli poco.

Andrea PASQUALON. 7,5. Altro piazzamento nei dieci, ed è il terzo. Oggi 9°, su un traguardo tutt’altro che facile, tutt’altro che semplice. Si sta prendendo delle belle soddisfazioni questo ragazzo veneto che molti team hanno bellamente ignorato in questi anni.

Vincenzo NIBALI. 7. Non è un traguardo adatto allo Squalo. Non ha mai amato questi strappi mozzafiato e spaccagambe, ma il siciliano si fa trovare in rampa di lancio in buonissima posizione e chiude nella top ten. Resta nelle zone alte, per non perdere l’abitudine.

Sylvain CHAVANEL. 7. La battaglia per la fuga dura appena 5 km. Al momento il dato è consolidato: le fughe, come al Giro, vanno via immediatamente. Oggi bastano pochi chilometri, e il gioco è fatto. Sylvain, 39 anni e 18 Tour sul groppone, va ancora all’attacco: c’è da riscrivere un po’ di storia. Prende con il compagno di squadra alla Direct Energie Calmejane, Skujins della Trek Segafredo, Gesbert della Fortuneo Samsic, De Buyst della Lotto Soudal, Edet della Cofidis e Vermote della Dimension Data. Vive alla giornata: stando in fuga tutto il giorno.

Lawson CRADDOCK. 8. Il texano, con il dorsale numero 13 (rigorosamente capovolto), naviga in fondo al gruppo. Aggrappato al manubrio, con la fatica e la sofferenza dipinta sul volto. Spinge più di braccia che di gambe, ma il ragazzo di Houston ha un problema, ma non cede (ultimo a 20’56”). Testa dura e cuore d’oro: pedala per raccogliere fondi per il suo velodromo. Si sta facendo un fondo così e avanti di questo passo glielo intitoleranno.

CADUTE. 4. Non se ne può davvero più, non delle cadute, ma dei commenti sulle cause di queste continue “debacle”, che ci sono sempre state, anche quando i corridori in gruppo erano 120, e percorrevano i primi 150 chilometri ad andature turistica, fin quando l’elicottero della tivù non sorvolava le teste dei corridori. Perché si cade? Per la pressione che vivono i corridori, per la pressione delle gomme, per i freni tradizionali, per quelli a disco che sono ancora pochi, per la strade strette, per le buche, per le cunette, per le rotonde che sono più larghe della Provincia Granda, per la posta in palio. E basta che ne cada uno per farne cadere cento. Si cade, punto. E si cadrà ancora. E ci saranno sempre quelli che diranno sicuri che «ai nostri tempi non si cadeva…». Sì, come no. Il rimedio? Stare avanti, diamine! Sempre avanti! Tutti avanti! Peccato che in questi giorni, anche oggi, le cadute sono state generate proprio nella parte alta del gruppo. Quindi, altra indicazione importante: per non cadere, evitate di cadere o stare nei pressi di chi sta cadendo. Che poi fa pari con quanto mi ripeteva il mio direttore sportivo prima di una gara. Oggi volata. E per fare una buona volata, state sempre davanti a tutti fin dopo il traguardo. Erano indicazioni importanti.

 

Copyright © TBW
COMMENTI
colbrelli 9
12 luglio 2018 17:55 pagnonce
Rimane un grande rammarico,il distacco nella cronometro.4

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Doppietta della Società Ciclistica Alfredo Binda nella gara per Juniores del Cross della Vigilia di Albiate. Ivan Colombo ha tagliato il traguardo davanti al compagno di squadra Pietro Mantasia. In terza posizione si è classificato Morgan Gilardoni del MTB Giaveno. Nella...


Trionfo internazionale per l’Ale Colnago Team che a Zolder in Belgio nella tappa del Superprestige ha occupato il primo e secondo posto del podio della categoria Donne Junior. Sono arrivate in parata sulla linea bianca del traguardo la trentina Nicole Azzetti (prima classifica) e...


A Natale ciascuno ha le sue tradizioni e speciali e in quella del campione italiano Filippo Conca non possono mancare né la bici nè la famiglia. «A Natale mi alleno sempre, è una tradizione speciale. Alla mattina esco in bici...


Il primo Natale da papà è speciale. Parola di Edoardo Affini, portacolori della Visma-Lease a Bike, che in questa off season si sta godendo una fase intensa e speciale della sua vita. La piccola Celeste è nata ad ottobre e...


Il presidente dell’Uci è preoccupato per i corridori. Vanno troppo forte, troppo veloci. Le biciclette sono sempre più scorrevoli, le bilance troppo frequentate, le applicazioni pronte all’uso a dire quanto hai consumato e quanto hai diritto di integrare. È preoccupato...


Avete voglia di ciclismo anche a Natale? Accendete la tv su su Sky Sport 24 alle 13 del 25 dicembre e godetevi la "prima" del  docufilm «Tadej Pogacar, il campione della gente». Siete a pranzo a quell'ora? Beh, potete guardarlo alle 16.15...


Una grande novità, una bella occasione per godersi una settimana di vacanze attive al sole della Spagna pedalando con grandi campioni. Parliamo de «I Camp Micio Bike» che dall’1 al 7 febbraio 2026 propone una settimana di pedalate in Spagna, per...


Per Wout van Aert sono passati dieci anni dalla conquista del suo primo titolo mondiale a Heusden-Zolder e ieri il belga sembrava pronto per la sua prima vittoria stagionale sullo stesso percorso. Dieci anni dopo, la storia si sarebbe scritta...


Presentato ufficialmente a Kigali, il Tour du Rwanda 2026 bussa alle porte, collocato tradizionalmente ad inizio stagione, dal 22 febbraio al 1° marzo. Eccola, dunque, una recita ciclistica resa speciale dall’eco generata dal mondiale di fine settembre, anche se per...


Avete presente quelle formule che hanno in buona parte dato ossigeno puro al mondo dell’automotive? Perfetto, proprio quelle che vi permettono di ottenere un’auto e pagarla in comode rate con annessi molti servizi per poi decidere se tenerla o cambiarla senza...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024