LUTTO | 03/06/2018 | 16:11
Dopo 24 giorni è morto il motociclista che era stato investito lo scorso 9 maggio ad Agrigento, durante il Giro d’Italia.
La quinta tappa del tour a due ruote tricolore, prevedeva il passaggio
proprio nell’agrigentino, con partenza dalla provincia siciliana e
chiusura a Santa Ninfa, 153 km di tracciato. All’inizio della frazione
però, il 48enne motociclista è stato investito da un’automobile che ha forzato il blocco predisposto
per il passaggio dei corridori, invadendo la strada statale 115. In
quel momento passava di lì proprio Leonardo D’Amico (lo vediamo nella foto, postata da un amico su Facebook), originario di
Sambuca di Sicilia, che non faceva parte dell’organizzazione del Giro ma
che era provvisto degli appositi pass per seguire la caravona. L’uomo è
stato centrato in pieno dall’auto e le sue condizioni fisiche sono
apparse subito gravissime.
D’Amico ha riportato problemi a livello
cerebrale e ben undici costole rotte, oltre ad una contusione al polmone
destro. Come ricorda Meridiananews, l’uomo è stato trasportato
d’urgenza in cordice rosso per l’ospedale di Caltannissetta, dove è
stato sottoposto ad intervento chirurgico, e indotto in coma
farmacologico. Le sue condizioni si sono purtroppo aggravate nelle
ultime ore, per poi morire nella giornata odierna. Alla guida dell’auto
che ha forzato il posto di blocco vi era Gaetano Agozzino, 70enne originario di Agrigento, che è stato arrestato.
A seguito della morte del motociclista la sua posizione si è
decisamente aggravata, visto che l’uomo è ora accusato non più di
lesioni gravissime ma di omicidio stradale. L’automobilista si era giustificando dicendo che aveva fretta di tornare a casa ed ha quindi ignorato il divieto.
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