GUANGXI. COME SI VIVE LA CORSA IN 5 PUNTI

PROFESSIONISTI | 23/10/2017 | 08:04
Se già l’esperienza in corsa in Cina è sensibilmente diversa da ciò che normalmente possiamo osservare in Europa, al Tour of Guangxi ci sono numerosi particolari che saltano subito all’occhio e che mostrano un modo tutto diverso di intendere la gara.

Non ci stiamo riferendo in modo particolare alla competizione agonistica, ma a quella organizzativa e a come si rende la gara fruibile al pubblico. Ecco cinque punti che la raccontano.

1 DOPPIE TRANSENNE: al Guangxi Tour tengono parecchio alla sicurezza e così c’è quasi sempre una doppia protezione di transenne, dal podio firma al palco, dal percorso di gara fino al villaggio partenza e arrivo. Una guarnizione a doppia tenuta che terrà anche tutto sotto controllo, ma…

2 IL PUBBLICO LONTANO: se nelle corse in Europa il pubblico può letteralmente - purtroppo - toccare i corridori con i risultati spesso inaccettabili sulle grandi salite, al Guangxi il caloroso affetto dei locali viene tenuto a sempre almeno 10 metri. Così, gli spettatori si radunano su collinette, sui monumenti, arrampicati ai pali, per cercare di vedere qualcosa. Inoltre…

3 CATENA UMANA: per tutto il percorso di gara sono posizionati volontari e poliziotti a monitorare cosa accade ai bordi. Ogni 10 metri c’è una persona, spalle alla strada, con una o due bottigliette ai piedi, spesso sotto il sole arrabbiato di questa zona sud-occidentale della Cina. Quante persone sono impiegate? In una tappa di oltre 200 km come quella di oggi (la quinta), contando ambo i lati si parla di più di 42000 persone. E il bello (?) è che se la posizione che tocca al povero volontario è davanti a un muro, questo starà 6-7 ore come in castigo, fissando i mattoni.

4 DRONE: ogni partenza e ogni arrivo vede due droni controllare la situazione dall’alto. Rimangono fissi, a volte si spostano per qualche metro. Sono quadricotteri di circa un metro di diametro, dal valore di 10000 euro senza contare la videocamera, in dotazione alla polizia. Un addetto lo fa volare con un controller collegato a un notebook. Servono a, indovinate un po’?, monitorare la folla per interventi rapidi.

5 BU BU BU: flessibilità, reattività e disponibilità. Tutte doti che mancano ai poliziotti cinesi che pattugliano gli ingressi alla partenza e all’arrivo e che incrociano le braccia formando una X e dicendo no ossia “bu, bu” vietato entrare. E non importa se hai il pass al collo e sei a due metri dal podio che devi raggiungere. Soluzione? Si va all’ingresso successivo e il collega o quello dopo, il più delle volte, non si farà problemi.

Da Liuzhou, Diego Barbera
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