L'ORA DEL PASTO. LO ZONCOLAN DI ALE

STORIA | 31/07/2017 | 07:22
Se fosse un pugile, allora un peso welter. Se fosse un calciatore, allora un’ala destra. Se fosse un rugbista, allora un mediano di mischia. Ma è nato sulle montagne, e fra alpinismo e libera, fra slalom e slitta, fra bob e curling, ha scelto fondo e salto, cioè la combinata nordica.

Alessandro Pittin ha 27 anni, è friulano di Tolmezzo per la nascita e di Ravascletto per la famiglia, ma adesso è trentino di Predazzo per il lavoro (finanziere) e per la casa (con fidanzata). Ed è il più forte combinatista italiano: un bronzo olimpico, un argento mondiale, tre vittorie in Coppa del mondo e una collezione di titoli italiani.

Ci incontriamo ai piedi dello Zoncolan, dal versante nobile, quello di Ovaro. La salita, da Liariis, merita rispetto, incute timore, accende fantasie: otto chilometri e mezzo nel bosco, fra tornanti a spirali e rampe a sonagli. Strada facendo, ecco fontanelle, gigantografie di campioni (da Bottecchia a Binda, da Anquetil a Gimondi, da Merckx a Moser) che qui non hanno mai abitato, perfino un Cristo dei ciclisti fatto di manubrio, forcelle e raggi.

Poi Pittin va. Vola e va. E’ il suo modo di interpretare lo sport, il suo sport, la combinata nordica – volare e andare, volare e sciare -, ma anche il ciclismo. Racconta che aveva cominciato con la bicicletta, patrimonio ed eredità famigliare, ma le prime corse non avevano rivelato in lui le stimmate del campioncino. Però il ciclismo gli è rimasto dentro, addosso, intorno. E qui sullo Zoncolan viene ad allenarsi, pedalando, con la testa e con le gambe, con i polmoni e anche con gli occhi. Questa terra è la sua terra. Anche quella volta che lo ha respinto, a pochi tornanti dalla cima, lui ha girato la bici ed è tornato indietro.

Volare dal trampolino è un brivido di adrenalina: la fase di lancio, l’istante dello stacco, poi il decollo, il volo, l’atterraggio, e la concentrazione che non concede spazi alla paura ma soltanto al piacere della metamorfosi, anche se solo per qualche secondo, in aquila, condor, grifone. Invece lo sci di fondo è un elogio della resistenza, un inno alla fatica, un canto alla sofferenza.

Pittin ricorda quando, nel 2003, salì sullo Zoncolan per assistere alla prima volta: la prima volta che il Giro d’Italia si arrampicava su questo balcone friulano. Il versante era quello, più umano, di Sutrio. C’era ancora, bandana e dorsale, Marco Pantani. Era con i primi, tentò di decollare, come un saltatore, poi si rassegnò a scivolare, come un fondista. Pittin stava al bordo della strada, quasi in cima alla salita, quasi alla fine della tappa. Quegli sherpa a pedali gli sono entrati nel cuore.

Poi si va sul Crostis. Per “Back”, un programma di sport e natura, di parole e pedali, destinato a RaiSport. Pittin vola e va.

Marco Pastonesi
Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Mattia Gaffuri ce l'ha fatta e sbarca nel WorldTour: nelle prossime due stagioni vestirà la maglia del Team Picnic PostNL. In arrivo anche il francese  Henri-Francois Haquin che indosserà la maglia a due strisce per il 2026. Gaffuri si è...


Il Ciclismo Giovanile è il libro scritto dal dott. Davide Marceca di cui è anche autore. Racconta di piccoli atleti, dei loro sogni, del loro entusiasmo, di gioie e delusioni, di cadute e di riprese, di educazione sportiva e non...


Arriva il passaggio al professionismo con la maglia della MBH Bank Ballan CSB Colpack anche per Christian Bagatin, potente passista di Orino, in provincia di Varese, nato il 14 giugno 2002. Ragazzo solare ed espansivo, è anche ideatore del podcast Fuori dal...


Prologo presenta oggi RAION, la nuova sella che va ad ampliare la già ben allestita gamma All-Road. Realizzata con materiali riciclati e dotata di un riuscito equilibrio tra comfort, versatilità e sostenibilità, conferma la concretezza di Prologo per quanto riguarda la sostenibilità....


“Nome omen” direbbero gli antichi Romani ed è nel nome che si avverte il destino di questa nuova bici Merida. Mission,  ecco a voi la nuova gravel sviluppata per compiere una sola missione, ovvero domare le competizioni più dure e veloci...


In salita attaccava, scattava, staccava. In salita voleva, valeva, volava. In salita era libero, leggero, forse felice. In salita era a suo agio, a suo modo, a sua immagine e somiglianza. In salita era in sella o sui pedali, a...


Con 7 vittorie, 14 podi e 19 top ten quella appena andata in archivio è stata, in puri termini di rendimento, la peggior stagione di Jasper Philipsen dal 2020 a questa parte. Erano cinque anni, infatti, che il velocista...


Dal 18 al 23 novembre torna in scena la Sei Giorni di Gand, conosciuta in tutto il mondo con il nome di Lotto Z6sdaagse Vlaanderen-Gent, una gara che oltre all’aspetto agonistico, conserva tutta la tradizione e il significato del ciclismo...


«Tra giardinaggio, casa e bambine, sono più impegnato ora che durante la stagione». Tranquillo e sereno, Davide Cimolai non sembra certo un corridore senza contratto per la stagione 2026. Anche perché quel contratto, in realtà, non lo sta nemmeno cercando....


Dopo la stagione 2025 trascorsa con la squadra continentale XDS Astana Development Team, Gleb Syritsa torna nel WorldTour con l'XDS Astana Team, dove gareggerà nella stagione 2026. Il corridore 25enne ha disputato un anno positivo, gareggiando sia con la sua...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024