L'ORA DEL PASTO. IL RUANDA DI SCANDOLA

STORIA | 24/06/2017 | 08:52
Va in fuga. La fuga è un gesto di coraggio e una sfida alla paura, un patto di speranza e un atto di disperazione, un’allergia alla difesa e un’allegria per l’attacco, un bisogno di aria e una creazione di vento.

Poi la fuga, come tutte le fughe in cui non si è soli con se stessi, si trasforma da alleanza in tradimento, da complicità in inganno, da solidarietà campagnola in guerriglia urbana. E così cede alla tentazione e all’ispirazione, e va in fuga anche dai fuggitivi. Insiste, resiste, vince. Ed è la prima vittoria – Giro d’Italia Under 23, tappa di Osimo - di un ruandese in Italia. A questo livello, anche la prima di un ruandese in Europa. Joseph Areruya – il cognome sa tanto di canto ecclesiastico – entra nella storia.

A seimila chilometri in linea d’aria in Ruanda, da Kigali a Rwamagana, si scatena una festa nazionale
. Ma anche a 383 chilometri di distanza autostradale in una casa di Negrar, colline vinicole di Verona, divano e tv, si celebra l’impresa di Areruya in commozione cardiaca e gemellaggio sentimentale. Perché la lunga rincorsa per questo primo enciclopedico trionfo è cominciata esattamente qui. Nella casa di Carlo Scandola.

Scandola ha 75 anni e in carriera si è distinto, e ha gareggiato, più da idraulico che da corridore.
In Italia e, soprattutto, all’estero, nei Paesi Arabi, quando là il ciclismo era più o meno come vedere gli astronauti sulla Luna: effetti speciali televisivi. La corsa – quella più importante, quella della vita – ha portato Scandola ad adottare due orfani ruandesi, un ragazzo (Zinga, in casa) e una ragazza (Clementina, a distanza), e poi ad appassionarsi a tutti quei ruandesi che, a ruote, a pedali e a pedalate, cercavano di farsi strada. E ha cominciato, da gregario, a sue spese, a popolare il Ruanda di biciclette.

Biciclette da corsa: usate, usate poco, usate una volta e basta, usate bene,
usate e restaurate, usate e resuscitate, usate e risorte, usate e regalate, usate e pagate ma poco o niente, poco o pochissimo, poco o abbastanza poco, di artigiani e industrie, di corridori e amatori, perfette per cominciare a inseguire un sogno, e il sogno era, prima o poi, vincere. E così quelle Chesini e quelle Grandis, ma anche quelle Cipollini e quelle Coppi, quelle Colnago e quelle De Rosa, con l’identico percorso ma nella direzione opposta, secondo lo stesso canale umanitario, sono emigrate in Africa, all’Equatore, nel Paese delle mille colline, fino a tutti gli Areruya che non aspettavano altro per pedalare. E fra una bici e l’altra, maglie, calzoncini, guanti, scarpe.

La Federazione ciclistica ruandese rimborsava Scandola con modalità africane: dilatando i tempi e restringendo le cifre.
Ma amen. Perché quell’Areruya, abbagliante nello sguardo, brillante nel sorriso, folgorante nella felicità, ha ripagato Scandola con gli interessi.
 
Marco Pastonesi
Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Messi alle spalle i podi del Mugello e il tris di vittorie a Casalecchio di Reno, il modenese Ale Colnago Team si appresta ad un fine settimana che vedrà impegnati in gara 6 atleti, per gli altri componenti della squadra...


Mattia Gaffuri ce l'ha fatta e sbarca nel WorldTour: nelle prossime due stagioni vestirà la maglia del Team Picnic PostNL. In arrivo anche il francese  Henri-Francois Haquin che indosserà la maglia a due strisce per il 2026. Gaffuri si è...


Il Ciclismo Giovanile è il libro scritto dal dott. Davide Marceca di cui è anche autore. Racconta di piccoli atleti, dei loro sogni, del loro entusiasmo, di gioie e delusioni, di cadute e di riprese, di educazione sportiva e non...


Arriva il passaggio al professionismo con la maglia della MBH Bank Ballan CSB Colpack anche per Christian Bagatin, potente passista di Orino, in provincia di Varese, nato il 14 giugno 2002. Ragazzo solare ed espansivo, è anche ideatore del podcast Fuori dal...


Prologo presenta oggi RAION, la nuova sella che va ad ampliare la già ben allestita gamma All-Road. Realizzata con materiali riciclati e dotata di un riuscito equilibrio tra comfort, versatilità e sostenibilità, conferma la concretezza di Prologo per quanto riguarda la sostenibilità....


“Nome omen” direbbero gli antichi Romani ed è nel nome che si avverte il destino di questa nuova bici Merida. Mission,  ecco a voi la nuova gravel sviluppata per compiere una sola missione, ovvero domare le competizioni più dure e veloci...


In salita attaccava, scattava, staccava. In salita voleva, valeva, volava. In salita era libero, leggero, forse felice. In salita era a suo agio, a suo modo, a sua immagine e somiglianza. In salita era in sella o sui pedali, a...


Con 7 vittorie, 14 podi e 19 top ten quella appena andata in archivio è stata, in puri termini di rendimento, la peggior stagione di Jasper Philipsen dal 2020 a questa parte. Erano cinque anni, infatti, che il velocista...


Dal 18 al 23 novembre torna in scena la Sei Giorni di Gand, conosciuta in tutto il mondo con il nome di Lotto Z6sdaagse Vlaanderen-Gent, una gara che oltre all’aspetto agonistico, conserva tutta la tradizione e il significato del ciclismo...


«Tra giardinaggio, casa e bambine, sono più impegnato ora che durante la stagione». Tranquillo e sereno, Davide Cimolai non sembra certo un corridore senza contratto per la stagione 2026. Anche perché quel contratto, in realtà, non lo sta nemmeno cercando....


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024