GIRO U23. ED ECCO IL MURO... SEGUI IL LIVE

DILETTANTI | 14/06/2017 | 07:11
L'Italia si presenta alle giornate decisive del Giro d'Italia Under 23 ancora con uno "zero" nella casella delle vittorie: ieri Osimo ha applaudito il ruandese Areruya - vittoria storica - nella prova in linea e l'australiano Hamilton in quella a cronometro, con il russo Sivakov che si conferma leader della classifica generale. Le squadre vivaio dei team di World Tour (Dimension Data, Orica e BMC nell'ordine) si confermano autentiche fucine di talenti.

E’ per intero in Abruzzo il tracciato della 6^ tappa, quasi tutto in provincia di Chieti, con sconfinamento in quella di Pescara. Si parte da Francavilla al Mare, piacevole centro che si sviluppa ed estende fra la costa adriatica e le dolci colline che contornano il nucleo abitato che, a nord, confina, in pratica senza soluzione di continuità, con Pescara. Luoghi che offrono la vista, in profusione, di caratteristici scorci panoramici.

Il ciclismo ha già proposto qui tappe del Giro d’Italia. Nel 1970 la vittoria per distacco premia Michele Dancelli che s’impone davanti all’idolo di casa, Vito Taccone e quindi il 1972, nella fase iniziale della corsa, l’arrivo di una semitappa, vinta dal lombardo Ugo Colombo. Nel pomeriggio vi fu la partenza, con traguardo al Block Haus, di una brevissima frazione di soli 48 km. Tappa spettacolare con show in salita del vincitore, in solitaria, lo spagnolo Manuel Fuente, autore di una prestazione che inflisse pesanti distacchi agli uomini di classifica e mise fuori tempo massimo una dozzina di corridori fra i quali anche titolati velocisti. Infine, nel 2001, vittoria dell’emiliano Ellis Rastelli nella prima frazione di quell’edizione che partì da Pescara.

Il tracciato incontra, dopo una breve salita, Ripa Teatina, centro che si collega al pugilato essendo la terra d’origine del famoso peso massimo, campione del mondo, ritiratosi imbattuto, lo statunitense Rocky Marciano (1923-1969), pseudonimo di Rocco Francis Marchegiano, il cui padre era emigrato negli USA da Ripa Teatina che lo ricorda con un monumento. Altra gloria pugilistica locale è Rocco (Rocky) Mattioli, qui nato nel 1953, mondiale dei superwelter, gran combattente, pure lui naturalizzato australiano.

Discesa su Villamagna e quindi, nel paesaggio delle colline teatine, la strada si snoda fra le località nella zona di Casalincontrada, Roccamontepiano, dove nella frazione di Reginaldo inizia il tratto in salita che, dopo Fellonice, presenta in GPM di Via Maiella, a Casalincontrada con il primo passaggio al traguardo.
Si va a Manopello Scalo, zona di varie attività commerciali e manifatturiere. Si è nella zona del frequentato Santuario del Volto Santo che da circa quattro secoli conserva una reliquia fatta segno di culto e devozione. Si supera quindi il tratto in ascesa per Serramonacesca con la strada in salita per il GPM del bivio di Passo Lanciano nel comprensorio sciistico che, con varie denominazioni e differenti quote, ha ospitato negli anni diverse tappe del Giro d’Italia.

Segue poi la discesa verso Pretoro, caratteristico borgo con edifici di rilievo sia civili, sia religiosi. Si è sempre nella zona dei rilievi sovrastati dal massiccio della Majella, fra i territori provinciali di Pescara e Chieti. Si passa da S. Eufemia, località dell’abitato del capoluogo è connotato da belle costruzioni, originali della zona, ben conservate e con chiese di valore. Si ritorna verso Reginaldo e affrontare nuovamente la  salita verso il secondo GPM al traguardo di Casalincontrada.

Da qui ha inizio un circuito con due giri da percorrere passando per Brecciarola, frazione di Chieti e quindi un tratto in salita fino a Colle Marcone, altra frazione del capoluogo e, dal fondovalle, risalire ancora per la strada del Mulino Vecchio passare di nuovo il traguardo di Casalincontrada e percorrere il secondo e ultimo giro del circuito che misura circa 25 km., con tratti impegnativi con il traguardo definitivo.

Casalincontrada sorge a circa 330 metri d’altitudine e offre una vista d’effetto che propone i massicci della Majella e del Gran Sasso e verdeggianti colline con olivi, frutteti, vigneti e coltivazioni orticole che digradano dolcemente verso la costa adriatica. Le chiese di Santo Stefano, Santa Maria delle Grazie e altri motivi costituiscono lo specifico patrimonio d’interesse architettonico del territorio.

Giuseppe Figini

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