
Stasera (ore 19) al Museo Bartali si accenderanno i riflettori sulla figura di Cesare del Cancia, ciclista pisano di Buti. Nel ciclismo eroico degli anni ’30, in mezzo ai duelli tra Binda e Guerra, nasce una generazione di corridori toscani che farà poi la storia. Il più luminoso Gino Bartali, ma suoi coetanei sono il pratese Aldo Bini, il livornese Olimpio Bizzi, il senese Primo Volpi, il monsummanese Ezio Cecchi. Un po’ più vecchio di loro lo sciupafemmine Raffaele di Paco, un signor velocista (capace di vincere tappe al Giro e al Tour).
Tra loro si colloca anche il butese Del Cancia, capace di vincere la Sanremo del 1937 e indossare per 8 giorni consecutivi la maglia rosa al Giro del 1938.
A raccontarlo saranno Carlo Delfino, Fernanda Del Cancia, nipote di Cesare, e Massimo Pratali, autore del libro Lo spavento degli assi.
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.