PROFESSIONISTI | 11/05/2017 | 09:19 È accaduto ancora una volta sull'Etna, diversi corridori sono saliti in «taxi», aggrappati alle loro ammiraglie. Nessun giudice ha visto, nessun giudice ha sorvegliato.
«È un problema che io ho sempre denunciato: cosa ci stanno a
fare i componenti di giuria in moto se non controllano cosa succede anche nelle
retrovie? – spiega Carmine Castellano, direttore del Giro d’Italia per quasi vent’anni, chiamato in causa da tuttobiciweb
-. Chi bara deve andare a casa. Non è giusto dire poverini, perché ci sono
velocisti che invece faticano e si spremono, e poi magari il giorno dopo
vengono battuti proprio da quei corridori che il giorno prima hanno fatto i
furbi. Queste cose sono sempre accadute? Non è una buona ragione».
Mi pare che lo scorso anno, ci furono giudici attaccati alle ruote dei velocisti e se non sbaglio, Pelucchi venne rispedito subito a casa perché non gli fu permesso il "vizietto" del velocista.
Se quest'anno sull'Etna che è salita più importante dei saliscendi della prima settimana scorso anno , non ci sono stati controlli, mi viene il dubbio che i giudici siano stati invitati a distrarsi per evitare che i velocisti di grido, andassero a casa prima di aver vinto quelle tappe che interessano agli organizzatori per nobilitare l'albo d'oro della competizione.
Comunque la giriamo, è una vergogna.
100%
11 maggio 2017 12:18canepari
Tarango al 100%!!!
11 maggio 2017 19:34chisaperche
Sono ormai diversi anni che la giuria fa "Turisti per caso",cene e osservatori di splendidi paesaggi.L'importante che tutto l'ambaradan sia conforme alle direttive del patron.
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