NIPPO VINI FANTINI DE ROSA, DOMANI SI PARTE

PROFESSIONISTI | 06/01/2017 | 15:52
Il treno della Nippo Vini Fantini cicli De Rosa riparte ufficialmente domani pomeriggio dalla stazione, pardon, dal teatro Tosti di Ortona, quando alle 15.30, minuto più minuto meno, si muoverà per toccare le stazioni – ancora pardon – traguardi importanti e prestigiosi in ogni angolo del mondo.
Si riparte con una vecchia conoscenza, che è poi anche il non più giovane Damiano Cunego, 35 anni, veronese, il Piccolo Principe del ciclismo italiano che in carriera ha saputo conquistare un Giro d’Italia nel 2004, oltre a tre Lombardia, un Amstel Gold Race, un argento ai mondiali di Varese e tante altre cose. Con lui sono saliti in carrozza corridori di valore che dovrebbero andare ad accrescere il peso specifico di una squadra che anno dopo anno, chilometro dopo chilometro e vittoria dopo vittoria è sempre cresciuta.

Quest’anno sul treno Nippo Fantini c’è anche Julian Arredondo, il colombiano vincitore di una tappa e della maglia azzurra al Giro d’Italia 2014, che vuole rilanciarsi dopo una stagione da dimenticare per via di tanti piccoli grandi problemi fisici (al bacino) che ora sembrano essere definitivamente alle spalle. Con lui anche l’ex campione d’Italia, Ivan Santaromita, 32 anni, tricolore 2013, che arriva dalla SkyDive Dubai dove non ha certamente incontrato l’ambiente ideale per potersi esprimere ai suoi livelli. «Ho voglia di incominciare, anche se ho rischiato grosso a fine novembre, quando sono caduto in mountain-bike. Un volo incredibile – ci racconta l’ex tricolore incontrato sul treno verso Pescara -: mi è uscita la clavicola sinistra e per quattro ore ho sofferto come un cane. Io sono uno che il dolore lo sopporta più che bene, ma quel giorno (era il 29 novembre, ndr) ho davvero visto le stelle. Non ne potevo più, ma ero isolato, il cellulare non prendeva e ho dovuto camminare per un ora e mezza in mezzo al bosco con dolori terribili. Poi, prima sono andato alla Quiete di Varese e poi al pronto soccorso, dove mi hanno riposizionato la spalla. Non c’era più l’anestesista, questa operazione la necessitava, ma alla fine  me la sono fatta fare così, perché non ne potevo più e devo solo ringraziarli. Ora sono perfetto e penso solo a fare quello che mi piace di più nella vita: pedalare».
Ultimi ma non ultimi, Marco Canola e Alan Marangoni. Il ventiseienne corridore veneto torna in Italia dopo aver trascorso le ultime due stagioni in America, alla UnitedHealthcare e, almeno sulla carta ma anche nei desideri di Francesco Pelosi, il ragazzo dovrebbe essere l’uomo in più nelle corse di un giorno. Il trentaduenne romagnolo Marangoni, invece, arriva dalla Cannondale-Drapac e dopo sette anni nella Champions Legue del ciclismo (il World Tour), arriva in un team giovane, italiano e di seconda divisione, dove sicuramente saprà dare il suo prezioso apporto al team e contribuirà certamente a far crescere sotto l’aspetto dell’esperienza i tanti giovani di cui il Team di Stefano Giuliani, Mario Manzoni e Valerio Tebaldi dispone.

Sono 19 i corridori che compongono il team Nippo Vini Fanini De Rosa 2017, che sta vivendo con giusta apprensione e trepidazione l’atteso via libera da parte di Rcs Sport per il Giro d’Italia. Le wild-card dovrebbero essere rese note la prossima settimana: dal 9 al 12 tutti i giorni sono buoni. Pelosi, Sciotti e tutto lo staff tace. Alla domanda rispondono con un sorriso e le dita delle mani che s’incrociano.
«È chiaro che ci speriamo, anche perché pensiamo che in questi anni il nostro team abbia onorato sempre la corsa più importante d’Italia – dice Valentino Sciotti, il signor Farnese Vini, che vive il suo amore per il ciclismo con composta passione -. Noi anche quest’anno abbiamo fatto investimenti importanti che ci faranno fare un importante salto di qualità. In ogni caso proseguiamo nel solco di una storia che è ormai tracciata: etica e trasparenza, queste sono le nostre parole chiave».

Poi una battuta sul ciclismo che cambia, sul nostro Paese che ha perso anche l’ultima squadra di World Tour e un mondo che sta radicalmente cambiando pelle. «È chiaro che qui da noi si fa fatica, ci sono meno mezzi rispetto al resto del mondo, a Paesi come quelli arabi, ma abbiamo la passione, il calore della gente e soprattutto la storia – spiega Sciotti -. Io penso che anche in un momento delicato come quello che stiamo vivendo, questi siano valori che non possono essere trascurati. La vecchia Europa, la nostra beneamata Italia avrà meno risorse economiche ma ha passione, partecipazione, albi d’oro: non sarà tutto, ma è molto. Per me, grande appassionato, è moltissimo».

La Nippo Vini Fantini cicli De Rosa inizierà la sua nuova stagione in Argentina, alla Vuelta a San Juan (dal 23-29 gennaio: correranno Cunego,  Santoromita, Stacchiotti, Marini, Aredondo e Marangoni, ndr), per poi volare in Francia. Domani pomeriggio, oltre alla prima squadra sarà presentata anche la formazione Juniores, che sarà guidata da Fabrizio Orlando. Attesi al Teatro Tosti di Ortona, oltre ad Andrea Berton che spalleggiato da Enrico Giancarli avrà il compito di presentare la serata, ci saranno anche il presidente della Federciclismo Renato Di Rocco, il ct azzurro Davide Cassani, il presidente del Pescara Daniele Sebastiani e Gianluca Santilli, responsabile settore amatoriale della Federciclismo nonché “deus ex machina” della Granfondo di Roma.

dal freccia bianca Pier Augusto Stagi
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COMMENTI
Dott. Stagi, ce riprovi, ritenti, sarà più....
6 gennaio 2017 16:44 Fra74
pure il giorno della Epifania mia fa la parte del "buonista", parte che non Le se addice, però. Ora, ma la domandina più "piccante" è stata censurata? Premesso che: "«È chiaro che ci speriamo, anche perché pensiamo che in questi anni il nostro team abbia onorato sempre la corsa più importante d’Italia – dice Valentino Sciotti, il signor Farnese Vini, che vive il suo amore per il ciclismo con composta passione -. Noi anche quest’anno abbiamo fatto investimenti importanti che ci faranno fare un importante salto di qualità. In ogni caso proseguiamo nel solco di una storia che è ormai tracciata: etica e trasparenza, queste sono le nostre parole chiave».", ma Le costava tanto chiedere al Sig. SCIOTTI o al Sig. PELOSI o al Sig. GIULIANI, quali fossero i MERITI SPORTIVI e le VITTORIE da tenere in positivo nell'anno 2016 ed in futuro, eventualmente, che RCS dovrebbe tenere in considerazione per l'invito al Giro 2017 o altre gare RCS.
Carbone per il Dott. Stagi.
Francesco Conti-Jesi (AN).

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