| 26/01/2009 | 17:29 Oltre 1.000 chilometri di corsa, di cui venti a cronometro, con pendenze fino al 12%, rappresentano un buon “allenamento” per l’inizio di stagione. «Cogliere il risultato – spiega il d.s. Mario Scirea – non era tra le nostre priorità. L’obiettivo che ci eravamo prefissi era prendere confidenza con il ritmo gara e, soprattutto, affinare una condizione ancora approssimativa a causa delle pessime condizioni meteo che hanno caratterizzato la prima parte dell’inverno italiano».
Obiettivo raggiunto da parte del plotoncino verde-blu, capitanato nella spedizione argentina dalla coppia Basso-Nibali. «Il bilancio è più che positivo – afferma Basso – per i carichi di lavoro e per le buone sensazioni avvertite in gara. La corsa è servita a me per ritrovare il giusto colpo di pedale in gruppo, ed a tutta la squadra per cementare l’affiatamento. Non avevamo la condizione per primeggiare – ammette Basso – ma l’essere stati protagonisti in quasi tutte le tappe dimostra che l’atteggiamento è quello giusto». Ora ad attenderlo ci sono GP Costa degli Etruschi e Giro di California, due appuntamenti che, a detta dello stesso Basso, «contribuiranno ad accrescere sempre più la condizione in vista degli appuntamenti clou».
Anche per Vincenzo Nibali il Tour de San Luis ha costituito un buon esordio: «Con un pizzico di fortuna in più avrei anche potuto andare a segno – è il rammarico dello “squalo dello stretto” –. Sono comunque soddisfatto perché esco con una condizione migliore di quella che vantavo in partenza. Guardo al Giro di California con grande fiducia».
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