PREMI | 12/11/2016 | 07:56 Pedalano rotonde e leggere, ventose e avventurose, libere e allegre. Salgono e scendono, sfrecciano e volano, ma sanno anche frenare o rimanere in “surplace”. Così poetiche, così sagge, così storiche. E sempre di corsa.
Parole in bicicletta: “Il Bicicletterario: Parole in Bicicletta” è un premio nazionale di poesia e narrativa, dedicato a opere inedite e organizzato dal Co.S.Mo.S. (il Comitato Spontaneo Mobilità sostenibile) di Minturno-Scauri (Latina). Il tema è la bicicletta e il suo mondo. Ed è scattata la terza edizione: entro la mezzanotte del 20 gennaio 2017 bisogna spedire un racconto non più lungo di 7200 battute, o un miniracconto fino a 1800 battute, la partecipazione non ha limiti di età o residenza, ed è gratuita. E tre sono le sezioni in cui saranno divise le opere e moltiplicati i premi: fino a 11 anni, tra i 12 e i 15, dai 16 in su. Le parole in bicicletta pedalano come sogni e miraggi, come ricordi e memorie, come voglie e desideri. Le parole in bicicletta hanno facce stravolte dalla fatica o illuminate dai sorrisi, gambe dure come il marmo o molli come fichi, fiato grosso come una vecchia stufa, raggi di sole anche quando piove, urgenza di acqua anche quando piove, e borracce piene di preghiere e promesse. Le parole in bicicletta si leggono negli occhi di chi spinge sui pedali, di chi spinge i corridori, di chi spinge lo sguardo lontano, perfino di chi si spinge fin troppo in là e poi non ne ha più. Le parole in bicicletta sono elementari forse perché nascono nell’università della strada, e sono musicali perché attraversano, appena possibile, vie silenziose e paesaggi muti.
Ci sono parole velociste, come sprint, parole scalatrici, come grimpeur, parole in tandem, come Milano-Sanremo o Parigi-Roubaix. Ci sono giri di parole, come Giro d’Italia o Giro di Lombardia. Ci sono parole collegate, come mangia-e-bevi, parole che rallentano, come passaggio a livello, parole che vanno in fuga, come via. Ci sono parole che lasciano senza fiato, come a tutta, e parole che riempiono il cuore, come ciao mamma.
Stamattina avete potuto leggere un accenno dell'intervista telefonica del nostro Luca Galimberti a Giorgia Bronzini. Qui potete sentirla completa dopo il minuto 11: uno sviluppo variamente argomentato del concetto di base, ossia l'errore nell'aver voluto equiparare troppo e troppo rapidamente...
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