VENEZIA. La prima maratona di Basso

INIZIATIVE | 28/09/2016 | 08:01
A meno di un mese alla 31^ Venicemarathon del prossimo 23 ottobre, per l’ex ciclista Ivan Basso sale l’adrenalina in vista del grande debutto nella sua prima 42 km a piedi.
Grazie alla collaborazione con la sua agenzia DMTC, abbiamo avuto l’opportunità di porgergli qualche domanda. Ecco cosa ci ha risposto l’ex ciclista vincitore di due edizioni del Giro d’Italia (2006 e 2010) e per due volte sul podio al Tour de France.
(Il video dell’intervista è visualizzabile cliccando qui).

Come e quando è nata quest'idea di correre la Maratona e soprattutto di esordire in Venicemarathon?
L’idea di correre una maratona è nata quando ho smesso di gareggiare in bicicletta. La voglia di mantenermi in forma e di provare una nuova esperienza sportiva mi ha portato ad iniziare a correre prima per piacere e benessere. Poi è sopraggiunta la voglia di misurarmi in una maratona e così ho deciso di iniziare con quella di Venezia.

Anche Lei è stato stregato dal fascino di correre in una delle città più belle del mondo?
Venezia è una città fantastica, e l’idea di correrci in una giornata speciale come quella della maratona è sicuramente un valore aggiunto ed è quello che mi ha spinto, appunto, a decidere di correre la mia prima maratona qui.

Come procedono gli allenamenti e qual è il suo obiettivo cronometrico?
Non mi sto allenando da professionista perché ovviamente il mio lavoro non me lo permette, ma comunque con costanza e tutti i giorni. Non voglio affrontare la mia prima maratona con uno spirito competitivo, ma cercando di divertirmi e di vivere questa giornata di sport e di benessere senza un cronometro che toglie il fiato. Questo è lo spirito di questa prima maratona... poi vedremo in futuro.

Tanti ciclisti a fine carriera hanno esordito in maratona: c'è secondo lei un filo conduttore tra queste specialità?
Quando gareggi da professionista non hai la possibilità di fare tanti sport alternativi e la voglia di provare nuove esperienze, come in questo caso il running, è contagiosa. Credo che questa sia la motivazione principale del perché tanti ciclisti iniziano a correre a piedi e hanno voglia di fare le maratone.

comunicato stampa
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