CHINA II. Rabou vince il prologo

PROFESSIONISTI | 18/09/2016 | 09:46
Thomas Rabou (Wisdom - Hengxiang) ha vinto la prima tappa del Tour of China II 2016, un cronoprologo di 3.3 km all’interno dell’impianto di tennis di Wuhan. Naturalmente, l’olandese veste anche la prima maglia gialla della corsa. Seconda piazza per il nostro Paolo Lunardon (Amore e Vita - Selle SMP) e terza per Alex Rasmussen (Coloquick - Cult). Wang Meiyin è la maglia bianca del miglior cinese.

Il cronoprologo individuale del Tour of China II 2016 ha visto l’inaspettata vittoria dell’olandese Thomas Rabou del team locale Wisdom - Hengxiang. Tutti attendevano le grandi prove dei velocisti o, comunque, dei corridori più abituati a queste prove così secche e tecniche e invece è saltato fuori questo outsider dal fisico non proprio esplosivo. In poco più di un secondo e mezzo sono terminati tutti gli altri favoriti come Andrea Peron e Marco Benfatto. Non male anche la prova di Nicolas Marini (che si era riscaldato a lungo sulla pista di atletica adiacente), mentre - come vi abbiamo riportato - Daniele Colli è caduto nel “warm-up” e ha dovuto alzare bandiera bianca. Accreditato dell’ultimo tempo, non è ancora chiaro se domani partirà o meno.

Seconda ottima posizione per Paolo Lunardon (Amore e vita - Selle SMP) che sin da domani si butterà nella mischia del “festival dei velocisti” con tutte le rimanenti frazioni che termineranno verosimilmente in volata. Saranno dunque gli abbuoni a decidere la classifica del TOC II 2016 e Rabou perderà quasi sicuramente il primato già fra 24 ore.

Tornando alla tappa di oggi, inevitabile raccontare la desolazione di una corsa avvenuta all’interno di un impianto sportivo chiuso al pubblico. A parte i ciclisti, lo staff, autisti, giornalisti, fotografi, accoglienza e organizzazione, le uniche altre persone erano i lavoratori che stavano sistemando aiuole, prati e fiori per l’imminente appuntamento con il tennis femminile del circuito WTA. Il silenzio era irreale, così come lo scenario desertico con sullo sfondo l’imponente stadio di atletica. Che senso ha tutto questo? L’ennesima dimostrazione che il Tour of China non è per niente interessato alla promozione e creare contenuti fruibili dalle masse sotto forma di racconto per immagini, video o parole, ma - più verosimilmente - solo a recuperare il budget pesante che le città sedi di partenza e arrivo stanziano.

In tutto questo, sembra che i corridori abbiano pedalato in un luogo quasi zen, invece - come già anticipato - la strada era disseminata di pericoli con tombini esattamente in traiettoria e tanto sporco (sassi, ghiaia, polvere) proprio sulle linee ideali. La cura dei dettagli micro e macro, questo è il segreto per una corsa che si possa definire tale.

Da Wuhan, Diego Barbera

ORDINE D'ARRIVO

1. Thomas Rabou (Wisdom - Hengxiang Cycling Team) in 4'08"
2. Paolo Lunardon (Smore&Vita SMP) a 1"
3. Alex Rasmussen (ColoQuick CULT) a 1"
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