CAVENDISH. «Armitstead è responsabile di quanto le è accaduto»
DOPING | 09/08/2016 | 15:52 È una presa di posizione dura, chiara e e decisa quella di Mark Cavendish sul caso di Elizabeth Armitstead, la campionessa del mondo che ha potuto partecipare in extremis ai Giochi a causa di tre mancati controlli antidoping e si e poi piazzata quinta nella corsa in linea domenica.
In una intervista concessa a Sky Sport Cavendish è chiarissimo: «Si è dopata? No e nessuno pensa che lo abbia fatto. È stato un errore amministrativo? Sì, assolutamente. È stata colpa sua? Sì, altrettanto assolutamente».
E Cannonball, che a Rio parteciperà al torneo dell'omnium, aggiunge: «So per esperienza personale quanto sia difficile tenere aggiornato il sistema di reperibilità. Ma io ho una suoneria sul telefono che mi avverte quando mi cercano e un'altra ce l'ha mia moglie sul suo telefono. Invece Armitstead ha detto di aver avuto il telefono spento quando l'hanno contattata… Anch'io ho saltato un test al Giro d'Italia e penso che la maggioranza degli atleti ne abbiano saltato uno perché si affronta il problema con un po' di sufficienza fin quando appunto arriva il primo caso. Credo che Lizzie avrebbe potuto evitare il caso che l'ha coinvolta facendo semplicemente più attenzione».
Tuttavia Cavendish ritiene troppo dura una sospensione che può arrivare fino a due anni per tre prove saltate nel giro di 12 mesi: «Non credo che sia giusto rischiare una sanzione più grave per un comportamento amministrativo che per un reato di doping vero e proprio. È ridicolo».
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