OLIMPIADI. Il quartetto rosa vuol migliorare se stesso

DONNE | 03/08/2016 | 18:31
Beatrice Bartelloni, Simona Frapporti, Francesca Pattaro e Silvia Valsecchi stasera partiranno per la loro Olimpiade su pista ma hanno già fatto la storia del ciclismo, insieme a Confalonieri e Guderzo, conquistando il pass olimpico nel quartetto alla Coppa del Mondo di gennaio 2016, dopo due anni di lavoro e prove di qualifica.

Per la prima volta l’Italia schiera, infatti, al via nella disciplina dell’inseguimento a squadre donne della competizione più ambita, quattro azzurre che a guardarle, assomigliano ad un concerto quando pedalano ed inseguono come se volessero suonare a Rio 2016 le quattro stagioni di Vivaldi: una a testa. E come una bellissima opera si sono accordate al meglio per dare la giusta cadenza alle loro pedalate, consapevoli che con i “mostri sacri” come Gran Bretagna; Australia, Nuova Zelanda e nella lotta per i tempi di qualifica, la loro musica dovrà essere più forte e più determinata, per poter migliorare se stesse ed il record italiano di 4’26”162 stabilito ai mondiali di Londra 2016. Da qui si riparte. E sarà un nuovo inizio, parola del CT Salvoldi: “Frapporti, Pattaro, Valsecchi e Bartelloni, insieme a Guderzo e Confalonieri hanno contribuito in maniera determinante a portarci fino a Rio. Il regolamento purtroppo ci impone di portare solo 4 atlete. È un gruppo affiatato e affidabile, un misto di esperienza e gioventù. L'obiettivo è quello di migliorarci e soprattutto di aprire prospettive a un movimento giovanile di grande qualità che stiamo coltivando con buoni risultati”

Alla vigilia della partenza per Rio abbiamo intervistato le azzurre al Velodromo di Montichiari:

Vi siete rese conto che avete già fatto la storia di questa disciplina in ambito femminile conquistando il pass olimpico anche con Tatiana Guderzo e Maria Giulia Confalonieri?
“Consapevolissime” - dice Francesca Pattaro per tutte con un grande sorriso ad indicare la soddisfazione per l’obiettivo raggiunto dopo il grande lavoro di qualifica durato ben due anni.

Come è stata la vostra preparazione per Rio2016?
“Abbiamo seguito una programmazione mirata preparata insieme al CT Salvoldi partita da quest’inverno con periodi in altura, corse su strada alternate al lavoro al velodromo. In avvicinamento abbiamo effettuato un raduno a Livigno, in altura e questi ultimi giorni, prima di partire per Rio2016, abbiamo fatto un lavoro di rifinitura al velodromo di Montichiari” – risponde Simona Frapporti.

Così è stato anche per Francesca Pattaro (classe 1995, la più giovane della squadre) che aggiunge: “Ho partecipato anche ai campionati europei U23 qui a Montichiari – dice l’azzurra, che con Alzini, Maltese, Cretti e Sperotto ha vinto l’argento nella disciplina – e quindi ho una buona dosa di “pista” nelle gambe”.

Cosa vuol dire pedalare in sincronia per quattro minuti in una disciplina che non perdona nulla?

“Apparentemente sembra una cosa semplice, non ci vuole niente a dare due cambi. Ma quando sei sulla bicicletta e pedali insieme ad altre tre persone bisogna essere in sincronia il più possibile. Ogni variazione di ritmo, ogni decimo che si guadagna o si perde, porta al risultato finale. Bisogna essere affiatate e cercare il più possibile di aiutare la compagna che ti è davanti o dietro” – dice Beatrice Bartelloni.
“Essere in quattro ti permette di avere la forza di non mollare mai” – sottolinea poi Simona Frapporti. Non solo. “E’ necessario conoscere la tua compagna, ogni minimo movimento, ogni minimo gesto per capire la sua intensione che è quella del cambio” – evidenzia Silvia Valsecchi.

Andiamo per gradi: quale l’obiettivo nei tempi di qualifica?
“Non dico mai un tempo perché credo porti sfortuna. L’obiettivo è di entrare nelle otto e migliorare il record italiano, già dalle qualifiche” dice Bartelloni per tutte. “Vogliamo migliorare noi stesse. E non è certo poco” – dice Francesca Pattaro.

Le qualifiche saranno importantissime per le azzurre, perché scremeranno già le migliori quattro Nazioni.

Quale sarà la vostra ambizione e quale la vostra forza?
“Fare il meglio possibile” per la giovane Francesca – “Con grande forza, nel bene e nel male, noi abbiamo avuto sempre modo di arrivare compatte” – sottolinea Beatrice Bartelloni – “La nostra forza è la nostra grande armonia” – dice Silvia Valsecchi – “Per me è la nostra capacità di essere unite” – dice la Pattaro – “E la grande serenità che troviamo nel pedalare e anche giù dalla bici” – dice Simona Frapporti.

Avete un vostro motto prima di ogni gara?
Neanche il tempo di finire la domanda e insieme, all’unisono, in armonia e con grande serenità le azzurre del quartetto rispondono: “Ale’ ragazze, forza Alè!”

Qual è il sogno?
“Siamo obiettive, sappiamo che ci sono nazioni con una cultura radicata nella disciplina e veramente molto forti. Fare un quinto posto sarebbe già una grande vittoria. Saremmo la prima squadra dopo le inarrivabili e certo, in una olimpiade è veramente un grande obiettivo. E se fosse un quinto posto contro una nazione europea sarebbe un’ulteriore conferma che in Europa dopo la Gran Bretagna, ci siamo noi” – dicono le azzurre. Ed in aggiunta la più giovane, Francesca, sottolinea “E’ già un grande sogno essere a Rio. Dobbiamo continuare a stare unite e far uscire la nostra grinta”.

Questa sera le azzurre del quartetto insieme al collaboratore tecnico Pierangelo Cristini partiranno per Rio2016 alle ore 21.50 da Roma Fiumicino.

Roberta Ceppi - federciclismo.it
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