GRAN BRETAGNA. Armitstead e quel caso che fa discutere

DOPING | 02/08/2016 | 11:29
Un caso spinoso scuote la Gran Bretagna e l'UCI: dopo essere stata sospesa per aver saltato tre controlli antidoping in meno di un anno, la campionessa del mondo Elizabeth Armistead è stata riammessa alle corse e potrà disputare la prova olimpica.
Assistita anche da un legale della British Cycling, la Federazione britannica, Armitestead ha vinto il ricorso d'urgenza al TAS contro la decisione della UKAD (l'Agenzia Antidoping di Gran Bretagna) dimostrando che il primo dei tre casi in questione era dovuto ad un errore amministrativo.
In questo modo Armitstead potrà correre a Rio e sarà sicuramente una delle favorite della prova in linea che si disputerà domenica.

Resta il fatto che avere la campionessa del mondo che salta due controlli antidoping nel giro di pochi mesi non è l'immagine migliore da offrire per il ciclismo femminile alla vigilia dei Giochi Olimpici.

a cura della redazione di tuttobiciweb.it
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COMMENTI
ridicoli
2 agosto 2016 11:57 devis
Che problemi ci sono...tanto non e' russa.. quindi tutto bene!!!! Scherzi a parte, ma non troppo.., direi che chi comanda lo sport sta toccando il fondo, 2 pesi 2 misure!!!

UCI anglofona..
2 agosto 2016 13:06 fix1963
2 pesi, 2 misure, nulla e' cambiato purtroppo.. Ale

bravi
2 agosto 2016 13:21 geo
Se era italiana aveva la squalifica a vita!

TAS - Tribunale Affari Scandalosi
2 agosto 2016 13:43 angelofrancini
Come sempre due pesi e due misure......
Veramente é ora di tagliare tante teste sia alla WADA che nelle Federazioni Internazionali.
In altri casi simili il TAS non ha nemmeno preso in considerazione gli errori macroscopici fatti dai controllori, che in certuni Stati costituiscono anche un reato penale.
L'Antidoping e la Giustizia sono solo li a rubare i soldi agli atleti, ma la VERA giustizia non la fanno mai: solo CLIENTELARISMO politico/economico.
La Giustizia nello sport é solo una macchina mangiasoldi, gestita in modo scandaloso.


Ma vergognatevi!
2 agosto 2016 14:11 marek79
E poi lasciamo a casa Zakarin che non ha neanche un ombra tra controlli e passaporto biologico solo perché è russo! Cio Uci vergogna!

Whereabout
2 agosto 2016 18:55 gianni
Mi metto nei panni dei ciclisti: seguire il whereabout indicando tutti gli spostamenti è cosa di impazzire. Ve lo immaginate se i calciatori dovessero fare altrettanto?
Gianni Cometti, Cureggio (Novara)

@marek79
2 agosto 2016 19:34 bertu
caro marek79, si informi meglio, il sig. Zakarin subì e scontò una squalifica di 2 (due) anni per doping quando era ancora under 23.
Alberto Vico

Rebellin
2 agosto 2016 20:13 IngZanatta
Cassanii doveva portare Rebellin all\'Olimpiade, giusto per fare un dispetto a CIO UCI WADA e compagnia bella!! Che disastro ...

P.S.
2 agosto 2016 20:14 bertu
e comunque la decisione di escludere Ilnur Zakarin, Olga Zabelinskaya e Sergey Shilov per le passate vicende doping pare sia stata presa direttamente dal comitato olimpico russo, non da CIO o UCI.
Alberto Vico

2 agosto 2016 22:37 ugo81
premesso che giudico eccessivo questo tipo di controlli, le regole sono queste. probabilmente altri atleti sarebbero stati trattati diversamente, rispetto all'inglese in questione.
Ma dato che il mondo va così, con buona pace della campagna di Stagi, spero che ammettano anche Schwazer, il cui caso è ben strano.

SILENT BAN
2 agosto 2016 23:19 simo
La storia è semplicissima.
Trattasi di silent ban.
L'UKAD chiedeva la squalifica anche analizzando le date dei cosiddetti whereabouts falliti...
Le colleghe non la perdonano.
Ferrand-Prevot definisce la vicenda "vergognosa".
La Cooke,ultima iridata britannica prima di lei,la condanna.
Ho idea che la prova su strada femminile - a Rio - sarà divertente...

Simone Basso

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