Italia in prima linea negli studi sul doping al viagra

| 14/01/2009 | 17:01
La polemica innescata sul Viagra quale prodotto dopante dallo studio compiuto dai medici del Gremio, formazione della serie A calcistica brasiliana,a è sbarcata anche in Italia. Ma non rappresenta una novità. «È già da qualche tempo che noi professionisti dell'antidoping teniamo gli occhi ben aperti sul Viagra. Anche se non ci sono ancora prove scientifiche certe, l'uso così diffuso della pillola blu tra i giovani atleti ci ha infatti insospettito. Diciamo che è scattato un chiaro campanello d'allarme». Lo afferma, all'ADNKRONOS SALUTE, Roberta Pacifici, dirigente di ricerca del reparto farmacodipendenze, tossicodipendenze e doping dell'Istituto superiore di sanità (Iss), che commenta così lo studio sui possibili effetti del Viagra sulle performance in campo, condotto dallo staff medico del Gremio, club vicecampione del campionato di calcio brasiliano. Studi che avrebbero confermato il miglioramento delle prestazioni sportive proprio grazie all'assunzione di questo farmaco, specialmente in altura. «Il principio attivo di questo medicinale, il sildenafil - spiega Pacifici - prolunga la contrattilità dell'endotelio vascolare. In pratica agisce come vasodilatatore e, associato con eritoproietina e anabolizzanti, migliora l'ossigenazione muscolare». Il campanello d'allarme, tra gli esperti dell'antidoping, è scattato circa un anno fa. «Uno studio condotto negli Stati Uniti, su atleti internazionali - sottolinea Pacifici - ha rilevato nelle urine di questi sportivi una presenza massiccia di questo principio attivo. Una presenza sospetta, dal momento che riguardava persone giovani e sane». Questa scoperta sembra che non sia passata inosservata all'Agenzia mondiale antidoping. «La Wada - sottolinea Pacifici - pur non potendo ancora inserire il Viagra tra le sostanze dopanti, lo ha inserito in un fascia d'attenzione, in attesa di studi scientifici 'ad hoc', che attestino la natura dopante del farmaco». L'Italia è in prima fila tra i Paesi che stanno studiando l'eventuale legame tra il Viagra e il doping. «La Commissione di vigilanza per la lotta al doping e la tutela della salute degli sportivi, istituita al ministero del Welfare, ha finanziato dei progetti per studiare il fenomeno. Alla fine delle ricerche - afferma l'esperta dell'Iss - saremo pronti a trasmettere una relazione dettagliata alla Wada». Studi necessari, a prescindere dall'alterazione dei risultati sportivi, dal momento che potrebbero esserci rischi per la salute di atleti professionisti e non. «L'utilizzo di questo medicinale da parte di un soggetto sano può infatti comportare una serie di problemi, tra cui ipotensione, intossicazioni epatiche e altri disturbi. Anche gravi», conclude Pacifici.
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